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A differenza di quanto accade nei blog di news in tempo reale, dove il rapido invecchiamento delle notizie fa sì che l'argomento del giorno sia destinato ad essere ben presto archiviato, qui ci muoviamo in maniera differente: i post trattano "argomenti" su cui è possibile riflettere e di cui è possibile discutere: per questo motivo non è raro che un post venga aggiornato, o venga integrato attraverso i commenti degli autori o dei visitatori. L'obiettivo è arrivare alla costruzione di un quadro generale sempre più accurato e sempre più preciso. Un grazie a chi vorrà partecipare con commenti ed osservazioni.

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mercoledì 28 settembre 2016

Le Corrispondenze

Questo è un blog di ricerca e di approfondimento su una possibile chiave di lettura delle Sacre Scritture, soprattutto del Vangelo, il cui intento è evidenziare l'esistenza nei testi di una particolare simbologia, di carattere astronomico / astrologico. Le vicende narrate nel Vangelo non sono, o non sono soltanto, fatti di cui può essere valutata la veridicità storica, ma sono eventi simbolici, che mirano a risvegliare nel lettore una nuova consapevolezza in merito alla propria esistenza e alla propria realtà.

Il simbolista Gianfranco Carpeoro
spiega il significato di "Simbolo" e "Archetipo".

Si tengano ben lontani gli scettici dal cercare di permeare il concetto di simbolo applicato al Vangelo, perchè loro malgrado ... lo interpreterebbero male. Non ne coglierebbero la sacralità e la funzione di portale verso la Sapienza. Chi afferma che il Gesù delle Scritture "simboleggia il Sole", commette un errore colossale, dal momento che riduce la sacralità del Cristo a simbolo di una entità puramente fisica.

Chi arriva a riconoscere il fatto che la figura del Cristo rappresenta l'Io, la parte più profonda ed autentica dell'individuo, compie già un immenso passo avanti, che gli consente di riconoscere nelle parole del Gesù evangelico la voce interiore della verità. Chi raggiunge questo livello di consapevolezza può utilizzare il Vangelo come guida all'interpretazione dei fatti della vita.

Il passo ulteriore, che la conoscenza della mitologia astronomica del Vangelo consente di compiere, consiste nel realizzare il fatto che l'universo che ci circonda è esso stesso un riflesso della realtà interiore. In questa ottica, e soltanto in questa, è possibile accostarsi alla simbologia astronomica presente nei Vangeli: il Cristo evangelico ed il Cristo interiore si riflettono nei delicati equilibri della macchina cosmica.

Detto in altre parole, nel Vangelo vale a mio avviso la regola delle corrispondenze, vale a dire delle particolari correlazioni che si generano tra i diversi livelli del tutto: anticamente, l'asserzione "come in alto, così in basso", attribuita ad Ermete Trismegisto, esprimeva in estrema sintesi il principio secondo cui il mondo materiale rispecchia la realtà soprasensibile. L'espressione di Ermete, che nella letteratura Cristiana si è trasformata nel "come in Cielo, così in Terra" presente nel Padre Nostro, racchiude anche i principi esoterici secondo cui il mondo è lo specchio della realtà interiore ed il principio frattale secondo cui l'individuo è lo specchio dell'intero universo.

In virtù del medesimo principio, si può affermare che un singolo uomo, durante la sua esistenza terrena, ripercorre tutte le tappe evolutive che l'intera umanità ha percorso nel corso della propria Storia. L'uomo vive in un universo frattale (nel senso che ogni parte del tutto, contiene in sé tutti gli elementi che caratterizzano il tutto), sia in senso spaziale, sia in senso temporale.

La presenza di simbologia astronomica nel Vangelo può e deve quindi essere interpretata soltanto alla luce di questi universali principi: solo così possiamo permetterci di accostare la figura di Gesù, che nella realtà interiore rappresenta la luce della Verità, alla principale fonte luminosa della realtà percepibile, cioè il Sole.

Nella realtà quotidiana, il Sole è il punto di riferimento grazie al quale l'uomo percepisce sia la suddivisione del giorno nelle fasi di mattina, meriggio, sera e notte, sia la suddivisione dell'anno nelle quattro stagioni. Mella realtà storica, è l'astro che consente di misurare il susseguirsi degli Eoni per effetto della precessione degli equinozi. Nella realtà interiore, il Sole alimenta e nutre l'Io individuale, stimolando lo sviluppo della Coscienza.

I contenuti del Blog non possono e non devono quindi essere considerati come una incitazione al materialismo: sostenere che il bacio di Giuda simboleggia l'inizio dell'Era dell'Acquario, non significa negare l'esistenza di Giuda, o dello stesso Gesù; non significa ridurre il Vangelo a un banale "non è nient'altro che ...". Significa, anzi, affermare che Gesù non è soltanto un uomo che 2.000 anni fa se ne andava in giro facendo miracoli, in una terra lontana - dunque qualcosa di estremamente distante, sia nello spazio, sia nel tempo.

Gesù è l'espressione di tutto ciò che accade adesso, nella nostra vita, perché ciò che accade nel Vangelo è ciò che avviene in noi stessi, in questo istante, in ogni momento; è ciò che avviene nel mondo che ci circonda, nei cicli stagionali, nell'alternanza giorno e notte, nel movimento dei pianeti; ed è anche ciò che si è verificato nel corso della Storia umana: è l'evoluzione di noi tutti, verso un traguardo che forse stiamo cominciando a scorgere.

mercoledì 21 settembre 2016

L'Essenza del Sole

Il Sole è la lancetta di un immenso orologio cosmico, che ha per quadrante l'intero Zodiaco. Questo è vero per il ciclo annuale, scandito dal moto di rivoluzione terrestre, che fa sì che Sole sembri muoversi in senso antiorario rispetto allo Zodiaco, percorrendo all'incirca un grado ogni giorno. Ma è altrettanto ver per il ciclo precessionale, dovuto alla precessione degli equinozi. Per effetto della rotazione precessionale, i punti equinoziali e solstiziali, in corrispondenza dei quali il Sole viene a trovarsi in occasione di equinozi e solstizi, si spostano lungo l'eclittica a ritroso, ossia in senso orario di circa un grado angolare ogni 72 anni.


La durata stimata di un ciclo precessionale completo è pari a 25.920 anni (72 (anni/grado) x 360 (gradi)). Questo lungo periodo di tempo veniva anticamente chiamato "Grande Anno", o "Anno Platonico", in memoria del filosofo greco Platone, che ne farebbe menzione nel dialogo "Timeo". In realtà, ciò che nel Timeo Platone definisce "anno perfetto", non è l'anno precessionale, ma il periodo di tempo necessario affinchè si riproponga una specifica configurazione astronomica, ossia il Sole, la Luna ed i pianeti occupino nel cielo le medesime posizioni.

Come l'anno solare, che è suddiviso in 12 mesi, anche il Grande Anno è suddiviso in dodici periodi, che prendono il nome di Ere Astrologiche o Eoni, ciascuna delle quali è associata ad un segno zodiacale. E' noto che, osservando la posizione attuale del Sole rispetto allo Zodiaco, è possibile sapere quale sia il mese corrente: analogamente, la determinazione misura dell'Era Astrologica corrente può essere effettuata verificando la posizione assunta rispetto allo Zodiaco dal Punto Vernale, ossia dal punto dove il Sole viene a trovarsi, durante l'equinozio di primavera.


Le Ere Astrologiche
(cliccare per ingrandire)

Contrariamente a quanto comunemente ritenuto, la durata delle Ere Astrologiche non è legata all'estensione astronomica delle corrispondenti costellazioni zodiacali, ma è per tutte uguale a 2.160 anni (25.920 / 12) circa. In questo periodo, il Punto Vernale percorre un arco eclittico di ampiezza pari a 30°.


Nel Vangelo si trovano numerosi luoghi-simbolo che richiamano le costellazioni dello Zodiaco, lo scorrere delle Ere e l'avanzamento retrogrado del Punto Vernale lungo l'eclittica. Ne citiamo alcuni, ma ve ne sono numerosi altri:


Raccogliendo tutti i riferimenti in un unico quadro d'insieme, si ottiene la rappresentazione dell'avanzamento del Punto Vernale lungo un emi-ciclo precessionale, come mostrato nell'immagine seguente. I 12.960 che compongono questo emiciclo corrispondono all'evoluzione della civiltà umana, dall'età della pietra al mondo globalizzato.


Avanzamento del Punto Vernale lungo l'Eclittica
dalla Nascita di Gesù alla Sua Ascesa al Cielo


La storia di Gesù raccontata nel Vangelo è anche, quindi, la storia dell'attuale civiltà umana, nata al termine dell'Era della Vergine e progredita per quasi tredicimila anni, fino ai nostri giorni, che corrispondono al termine dell'Era dei Pesci. Qui la disputa tra evoluzionismo e creazionismo non c'entra nulla: l'uomo ed il mondo c'erano prima di questo periodo e ci saranno anche dopo: con ogni probabilità questo emicilo rappresenta una delle fasi evoluzionistiche dell'umanità che nei , ma soprattutto nei Vangeli gnostici, prendono il nome di "generazioni". Questa interpretazione è anche coerente con quanto riportato nel Vangelo di Luca ( ), dove si afferma che quando cominciò a predicare, Gesù aveva "circa trent'anni".

I trenta anni di cui parla il Vangelo non sono probabilmente anni terrestri: si tratta del numero di anni astrologici, ognuno composto da 360 anni terrestri, trascorsi dalla nascita della civiltà (evento simboleggiato dalla nascita di Gesù a Beth-le-hem) alla comparsa del Vangelo sulla Terra (evento simboleggiato appunto, dall'inizio della predicazione di Gesù). L'indicazione dei trenta anni significa quindi che la storia umana ha visto l'inizio della diffusione del messaggio evangelico a 5 Ere (ogni Era si compone di 6 anni astrologici) di distanza dalla sua nascita. In effetti è noto che il Vangelo apparve sulla Terra all'inizio dell'Era dei Pesci, circa 2.000 anni fa.



Da sempre, tutte le religioni del Pianeta, considerano il Sole come una delle più importanti, se non la più importante manifestazione della Creazione. Il motivo di questa elevatissima considerazione non è solamente legato al fatto indiscutibile che il Sole è la principale fonte energetica per il pianeta Terra. Esiste anche un altro motivo, decisamente più sottile, legato alla più intima struttura dell'uomo, che le religioni hanno soltanto intuito, senza mai realizzarne completamente le implicazioni. Si tratta del fatto che il Sole è la sede dell'io.

L'io è l'entità osservatrice e silenziosa che sottende la realtà e permea la vita di ogni singolo individuo. E' l'entità che è in grado di porsi la domanda "che cosa sono io?", oppure, "quando chiedo 'chi sono io', chi è che sta parlando?". Per millenni i filosofi, e più recentemente i neuroscienziati, si sono chiesti dove l'io risieda fisicamente, sperando di trovargli una collocazione spazio-temporale da qualche parte, possibilmente non lontano dal corpo fisico dell'individuo che avverte quell'io come proprio. Nessuno è mai riuscito veramente nell'impresa ed attualmente sta prendendo forma l'idea che in realtà l'io preceda la materia in cui l'individuo si trova immerso ed in qualche modo le dia forma.

Ebbene, il Sole è una fonte importante non soltanto di energia elettromagnetica, ma anche di quella che potremmo chiamare energia coscienziale, intendendo con questo neologismo la sostanza di ciò che alimenta l'io, dandogli la forza di contrapporsi, all'interno dell'individuo, alle risposte preconfezionate del condizionamento. Il Sole è la fonte energetica di ciò che un individuo avverte come il "senso interiore della verità", che si manifesta in forma di fulminee intuizioni, di "lampi di genio". L'azione solare è particolarmente importante nei bambini, il cui cranio, non ancora ben sviluppato, presenta un piccolo foro chiamato "fontanella", che si chiude normalmente al secondo anno di vita.

Attraverso quel foro, i bambini possono ricevere in maniera decisamente più forte rispetto agli adulti la forza vitale del Sole. La capacità di ricevere energia dal Sole, alimentando l'io interiore, è naturalmente indispensabile nelle primissime fasi della vita, dove l'individuo ha necessità di apprendere il più possibile nel più breve tempo possibile. Questa capacità si affievolisce con l'età, nel corso di un processo che implica il triste abbandono dell'esperienza intuitiva, quindi l'adeguamento alle idee ricevute dall'esterno ed infine il consolidamento dei condizionamenti.

I bambini sarebbero proprio le primissime vittime a soffrire di una eventuale alterazione del campo energetico solare. Una eventualità dal genere, sebbene remota, è presa in seria considerazione nelle Scritture e descritta in due eventi particolari: la , nel libro dell'Esodo, mediante la quale il Signore punisce il popolo Egiziano uccidendo tutti i primogeniti e , ordinata dal re Erode al tempo della nascita di Gesù. In effetti, poco prima della sua crocifissione, Gesù ammonisce i popoli, profetizzando la venuta di un periodo di gravi difficoltà per chi è genitore (), tracciando un collegamento ideale tra la propria morte, la morte del Sole (non a caso, alla morte di Gesù ) e la sofferenza dei bambini.

Altra grande vittima sarebbe la verità, dal momento che in assenza del Sole, il senso interiore di verità degli individui potrebbe essere alimentato soltanto dalla "luce" accumulata nel cuore, senza ausili esterni. Senza dubbio sarebbe una condizione di profonda crisi spirituale, che si rifletterebbe in una profonda crisi anche nella .



Il Sole è quindi nell'universo fisico, il portale di connessione tra le principali forme di realtà con cui l'uomo ha occasione di interagire nel corso della propria esistenza:

  • la realtà della Vita quotidiana e materiale (la realtà uomo), che viene alimentata e nutrita dall'energia elettromagnetica che percepiamo in forma di luce e calore;
  • la realtà della Via storica ed evolutiva umana (la realtà mondo) che il Sole, segnatempo del corso delle Ere, consente di osservare, verificandone la posizione all'equinozio di primavera;
  • la realtà della Verità interiore (la realtà Dio), che il Sole nutre ed alimenta, stimolando e sostenendo lo sviluppo della coscienza, in maniera sottile ed impercettibile.


Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita»

[Gv. 14,6]

martedì 13 settembre 2016

La Profezia Babilonese

Nel post relativo all' analisi storica del "Vangelo nelle Stelle" , abbiamo evidenziato come le cognizioni scientifiche degli astronomi del passato, come Ipparco di Nicea ed Eratostene di Cirene , potrebbero essere aver ispirato la ricca simbologia stellare ed astronomica presente nel Nuovo Testamento.

La statua dell'Atlante Farnese del Museo di Capodimonte (NA)
contiene una raffigurazione del perduto "Catalogo di Ipparco"


E' noto che Ipparco abbia studiato gli scritti di Eratostene e ne abbia proseguito gli studi; ma anche Eratostene, grazie alla sua posizione di direttore della Biblioteca di Alessandria d'Egitto , acquisì moltissime conoscenze attraverso lo studio di documenti scritti da popoli molto più antichi. In epoche tanto remote le conoscenze astronomiche erano inscindibili da quelle astrologiche: il cosmo era una delle manifestazioni naturali attraverso cui l'uomo aveva la possibilità di conoscere sè stesso ed il proprio destino.

Nel libro "Naturales Quaestiones", il filosofo romano Lucio Anneo Seneca , riferisce che Berosso , astronomo e astrologo babilonese, che si ritiene essere vissuto attorno all'anno 300 A.C. circa, avesse individuato un criterio per poter determinare con straordinaria esattezza le date del Diluvio Universale di cui si parla nella Genesi e del Grande Fuoco che avvolgerà ogni cosa alla fine dei tempi. La descrizione di questi due eventi planetari è presente in tutte le culture: in Grecia, il grande incendio della fine era conosciuto col nome di Ecpirosi .




Nella teologia Cristiana, l' Ecpirosi prende il nome di "Grande Conflagrazione"; ne parla diffusamente Tommaso d'Aquino nella propria opera " Summa Teologica ":
"La purificazione del mondo effettuata dal diluvio si riferiva soltanto alla contaminazione del peccato, specialmente del peccato di concupiscenza che allora dominava. Perciò la purificazione allora fu fatta giustamente con l'acqua. Ma la seconda purificazione riguarda e la contaminazione della colpa e l'impurità derivante dalla mistura degli elementi. Per l'uno e per l'altro scopo la purificazione sarà compiuta quindi meglio col fuoco invece che con l'acqua."

[T. d'Aquino, Summa Teologica, Quaestio 74, ART II]

Tommaso d'Aquino
Tommaso d'Aquino, tra l'altro, precisa che il fuoco della conflagrazione " pur essendo specificamente identico al nostro, sarà numericamente diverso ", intendendo forse che avrà una energia estremamente più elevata. Non si tratta dunque di un fenomeno terrestre, ma di una energia esogena al nostro pianeta, che potrebbe avere anche effetti meravigliosamente positivi: non è forse calore la sensazione che si avverte durante un trattamento di reiki o pranoterapia? Anche il Vangelo di Marco parla del fuoco, inteso strumento divino per eliminare le inutili zavorre che affliggono la vera essenza dell'individuo:

Poiché ognuno sarà salato con il fuoco

[Mc. 9, 49]


Le Religioni più diffuse non chiariscono quando si dovrebbe verificare questo evento catartico, di portata planetaria. Secondo Seneca, Berosso individuò invece un criterio di determinazione piuttosto preciso:
Beroso, che si è fatto interprete di Belo, sostiene che questi fenomeni dipendono dal corso degli astri, e lo afferma con tale convinzione da determinare il momento della conflagrazione e del diluvio: dichiara che tutte le cose terrene saranno ridotte in cenere quando tutti gli astri che ora seguono orbite diverse si saranno riuniti nel segno del Cancro , disposti lungo una stessa traccia, in modo tale che una linea retta possa passare per i centri di tutti i globi ; l'inondazione avverrà quando la stessa moltitudine di astri si sarà riunita nel segno del Capricorno. Il Cancro dà luogo al solstizio d'estate, il Capricorno al solstizio d'inverno: sono costellazioni che esercitano un considerevole influsso, dato che intervengono nei cambiamenti dell'anno. "
[L. A. Seneca, Naturales Quaestiones, Liber III, 29.1]

Il brano non è ignoto agli "escatologisti", che hanno già più volte cercato di individuare l'istante esatto in cui i 5 pianeti conosciuti in epoca Babilonese, vale a dire Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno, oltre naturalmente al Sole e alla Luna, si sarebbero allineati " in modo tale che una linea retta possa passare per i centri di tutti i globi ", nella porzione di eclittica occupata dalla costellazione del Cancro. E si sono tranquillizzati, dal momento che una simile condizione non avviene mai: gli allineamenti planetari più significativi a cui si potrà assistere in un futuro, anche remoto, sono i seguenti:

  • 9 Settembre 2040 : i pianeti Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno, oltre a Sole e Luna, saranno quasi allineati nel Segno della Vergine;
  • 9 Maggio 2854 : gli 8 pianeti del Sistema Solare, oltre a Sole e Luna, saranno quasi allineati nel segno del Toro.

In entrambi i casi il " quasi " è d'obbligo, in quanto si tratta di eventi in cui non si verifierà una vera e propria sovrapposizione ottica, ma i pianeti saranno semplicemente raccolti entro un certo angolo di osservazione. Ma ... c'è un ma. Il fatto è che non sono certo che Berosso intendesse "verificate in quale istante tutti i pianeti conosciuti saranno allineati lungo un'unica retta".

Il testo originale Babilonese è andato perduto, pertanto Seneca resta l'unica fonte disponibile per capire che cosa avesse scoperto Berosso. E' ragionevole pensare che Seneca, non disponendo di cognizioni astronomiche ed astrologiche al livello di quelle della sua fonte, possa aver commesso qualche lieve errore interpretativo? Per scoprirlo è necessario esaminare il testo latino originale del brano scritto in grassetto, poche righe sopra:
" ... quandoque omnia sidera , quae nunc diuersos agunt cursus, in Cancrum conuenerint, sic sub eodem posita uestigio, ut recta linea exire per orbes omnium possit "



In effetti la condizione posta da Berosso, se rapportata alle cognizioni astronomiche attuali, sembra indicare un evento semplicemente impossibile. Tuttavia, se torniamo alle cognizioni astronomiche dell'Età Babilonese e le integriamo con alcune ipotesi plausibili, otteniamo un risultato possibile:
  1. i Pianeti . Per indicare gli astri che dovranno risultare allineati, Seneca non usa l'espressione propria utilizzata per indicare i pianeti, ossia asteres planetes , ma un più generico sidera , plurale di sidus , sideris , che significa "stella". Forse questo significa che non sono soltanto i pianeti che devono essere allineati, ma tutte le stelle, ossia il cosmo. Dalle analisi condotte nei post precedenti sappiamo che anche le stelle "fisse" seguono un proprio "corso", determinato dal moto precessionale, e che la sfera celeste è dotata di assi che possono essere soggetti a particolari allineamenti . Pertanto la frase potrebbe significare che oggetto dell'allineamento non sono i pianeti, o perlomeno non tutti, ma la stessa sfera celeste, ed in particolare l'asse congiungente i due punti in cui l'equatore galattico interseca la via lattea.
  2. le Costellazioni di riferimento. Seneca non specifica che gli astri si devono raccogliere "nel segno del Cancro" come proposto dalla traduzione italiana: si limita a segnalare un "congiungimento in Cancro". Il Cancro era, per Berosso, il segno nel quale si verificava il Solstizio d'estate: ancora oggi, il parallelo terrestre in cui il Sole si trova allo zenit nel giorno del solstizio d'estate prende il nome di tropico del Cancro . L'indicazione potrebbe quindi significare soltanto che l'allineamento si deve verificare nel giorno del solstizio.
  3. la Retta . Il fatto che i globi allineati devano esserlo con precisione tale che i rispettivi centri si trovino sulla medesima retta implica che gli astri coinvolti nell'allineamento non possano essere tanto distanti da apparire puntiformi: ne consegue che l'allineamento deve avvenire tra i soli quattro oggetti celesti per cui è identificabile un centro osservandoli ad occhio nudo, vale a dire la Terra, il Sole, la Luna e la sfera celeste. L'allineamento tra la Terra, il Sole e la Luna si verifica durante le eclissi.
In sostanza, la condizione descritta da Berosso può essere tradotta nel modo seguente:
"... quando, durante un'eclissi verificatasi il giorno del solstizio, la retta che congiunge le intersezioni tra eclittica ed equatore galattico, attraverserà i centri della Terra, della Luna e del Sole"
Il concetto può essere spiegato in maneira più efficace facendo uso di una immagine. Secondo l'interpretazione proposta, l'allineamento di cui parla Berosso, consiste nella disposizione di Terra, Sole e Luna lungo la retta che congiunge le due intersezioni tra eclittica ed equatore galattico:




Berosso sapeva, evidentemente che a causa della precessione degli equinozi questo fenomeno si sarebbe verificato in una epoca molto lontana dalla sua, quando l'asse solstiziale si fosse spostato in corrispondenza dell'intersezione tra eclittica ed equatore galattico. Berosso aveva certamente ipotizzato quanto tempo doveva ancora trascorrere: più o meno 2300 anni, ancora. 


Proprio così: la condizione astronomica predetta da Berosso - al netto delle osservazioni fatte poc'anzi - si verificherà il 21 Giugno 2020 , durante uno degli eventi astronomici più rari che l'umanità abbia mai conosciuto. Nei prossimi post vedremo che questa particolare eclissi trova una corrispondenza molto ben precisa nel Vangelo, che non mancherà di sorprendere.