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giovedì 1 novembre 2018

La Storia Araba della Santa Croce e dei Trenta Denari

Nuovo ebook disponibile per il download: 




Nel magnifico racconto di origine araba, che narra la storia di Salomone e del suo incontro con la Regina di Saba, compare la straordinaria storia della Santa Croce di Cristo e dei Trenta Denari che Giuda accettò come compenso per il tradimento.

Questo testo, di origine araba, è incluso in diverse edizioni del Kebra Nagast, il libro sacro Rastafariano. Il Kebra Nagast racconta dell'incontro avvenuto tra Salomone e la Regina di Saba: un evento . Nella versione biblica, l'episodio è autoconclusivo e senza conseguenze: la Regina di Saba, giunta a Gerusalemme per incontrare il Re e confrontarsi con la sua leggendaria saggezza, offre al sovrano una gran quantità di doni, per poi fare ritorno al proprio Paese.



Il Kebra Nagast, al contrario, riferisce che durante la permanenza della Regina alla corte di Salomone, il Re si innamorò di lei e, ricambiato, la indusse a sposarlo. I due si amarono teneramente, fino a quando la Regina decise di far ritorno al proprio Paese. Al suo ritorno in Patria, la Regina diede alla luce il figlio di Salomone, Menelik, che è ricordato come il capostipite della stirpe dei Re d'Etiopia.

Raggiunta la maggiore età, Menelik decise di recarsi a Gerusalemme per conoscere il Padre. Salomone lo accolse con tutti gli onori e lo presentò al popolo come il proprio discendente. Durante il suo lungo periodo di permanenza a Gerusalemme, Menelik venne a conoscenza del più prezioso manufatto posseduto dagli Ebrei: l'Arca dell'Alleanza.

Il Kebra Nagast racconta che Dio, deluso dal comportamento di Salomone, ritenuto ormai indegno dei Suoi favori e delle Sue grazie, suggerì a Menelik di trafugare l'Arca e trasportarla nottetempo in Etiopia. Menelik obbedì e tornò al proprio Paese portando con sè la potente reliquia, che assicurò potenza e ricchezza per molti secoli a venire. Negli ultimi capitoli, il Kebra Nagast racconta la vita dei Re di Etiopia: l'ultimo re è Lalibela, vissuto nel 1.200 circa, ricordato per aver fondato l'omonima città.



Il testo arabo disponibile per il download, approfondisce alcuni aspetti relativi all'incontro tra Salomone e la Regina di Saba. Il racconto è ricco di dettagli molto particolari, che celano simboli di origine celeste.

Il pezzo di legno sacro, che l'uccello Rukh trova "nella parte orientale dell'Eden, sotto il Paradiso", sembra essere un frammento di eclittica, o forse l'eclittica nella sua interezza. Salomone utilizza infatti il pezzo di legno come unità di misura e strumento di costruzione del Tempio. Il Tempio è qui la realtà fisica, che include il Pianeta Terra e tutti gli oggetti celesti.



La Regina di Saba, dai piedi di capra, richiama il segno dell'Ariete: l'animale con cui la madre della Regina concepisce la figlia. Quando la Regina raggiunge Salomone, il Re si assicura che il Tempio sia inondato di acqua, obbligando la Regina a sollevare la gonna mostrando i propri piedi. Nella simbologia astronomica, il cielo è spesso assimilato all'acqua. Il motivo è forse dovuto al vorticare dei moti celesti, che vengono assimilati al moto ondoso marino. A volte i testi sacri parlano simbolicamente della volta celeste, come di una sfera divisa in due parti dall'eclittica: l'emisfero inferiore, è un regno marino, popolato da creature acquatiche (le costellazioni del pesce australe, della balena, dell'idra, ecc.).

L'emisfero superiore è un regno celeste, popolato da creature volanti (le costellazioni di aquila, cigno, pesce volante, ecc.). La costellazione dei Pesci non fa eccezione a questa regola, dal momento che le due creature sono rappresentate nell'atto di balzare fuori dall'acqua, il cui livello è segnato proprio dall'eclittica. Nel percorrere l'eclittica, il Sole segue un percorso al confine tra i due mondi: proprio come Gesù nel Vangelo, che cammina sull'acqua, andando a soccorrere i discepoli atterriti da una violenta tempesta.


Dunque il pezzo di legno che galleggia nell'acqua è senza dubbio l'eclittica. L'istante in cui i piedi caprini (richiamo alla costellazione e all'Era dell'Ariete) della Regina toccano il pezzo, ella guarisce, ottenendo una umanità compiuta: segno che l'episodio si colloca evidentemente al termine dell'Era dell'Ariete.

La Regina di Saba guarita dalla propria deformità, benedice il pezzo di legno e lo adorna con un anello d'argento: il suo esempio, in ricordo di quel miracoloso evento, sarà seguito dai successori di Re Salomone:
E avvenne che tutti e ciascuno dei successori di Salomone, che vennero al Tempio di Dio per pregare, non appena udirono la storia del pezzo di legno, lo decorarono con anelli d'argento. E dai giorni di Salomone alla venuta di Cristo, questo pezzo di legno venne decorato con trenta anelli d’argento.

[...]

E i sommi sacerdoti si impegnarono a dare a Giuda i suddetti anelli d'argento sul legno
Si scopre quindi che i trenta anelli che adornano il pezzo sono proprio i denari di Giuda. Ciascun anello segna un incremento di un grado angolare lungo l'eclittica, fino al completamento dell'Era dei Pesci, al cui termine è prevista la venuta di Cristo. Trenta anelli d'argento è anche la misura del periodo temporale che Giuda, Era dell'Acquario, rifiuta permettendo al nuovo assetto precessionale di manifestarsi.


La conferma che il pezzo di legno rappresenti l'eclittica è dato dal fatto che esso viene usato per fabbricare la croce su cui il Redentore - il Sole solstiziale - patirà e morirà:
presero il suddetto pezzo di legno e ordinarono a un falegname di crearne una croce e vi crocifissero sopra il Redentore

Nel filmato dedicato all'eclissi del 21 Giugno 2020, ho evidenziato come questo evento astronomico abbia eccezionali somiglianze con la Passione di Gesù: