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sabato 31 ottobre 2020

Il "Great Reset"

Ha suscitato in certo scalpore la lettera aperta di Mons. Carlo Maria Viganò al Presidente Trump: nel documento, l'ex Nunzio Apostolico degli Stati Uniti d'America, paventa l'avvento del Nuovo Ordine Mondiale, attraverso un piano che ha nella pandemia il proprio punto d'inizio. Per chi segue i temi profetici con sufficiente attenzione e da tempo, la lettera non costituisce una vera e propria novità: l'unica reale novità è la fonte da cui proviene, dal momento che mai, in passato, abbiamo assistito a fonti tanto autorevoli prendere posizioni così esplicite.


Ad alcuni lettori attenti alle dinamiche del web, la lettera potrebbe riportare alla mente il caso "Q", che non a caso ha recentemente inviato ai suoi seguaci, i "Q-Anons", espliciti appelli a monitorare con attenzione i progetti sociali, culturali ed economici che nascono sotto l'egida del "Great Reset":



Personalmente, nutro un certo scetticismo nei confronti di "Q" e dei Q-Anons, ma non allontaniamoci dal tema: penso che valga comune la pena lettere il testo di Mons. Viganò e su quella aprire eventualmente un confronto coi lettori.


Arcana Ricordo


Lettera aperta al presidente degli Stati Uniti d’America Donald J. Trump

Signor Presidente, mi consenta di rivolgermi a Lei, in quest’ora in cui le sorti del mondo intero sono minacciate da una cospirazione globale contro Dio e contro l’umanità. Le scrivo come Arcivescovo, come Successore degli Apostoli, come ex-Nunzio apostolico negli Stati Uniti d’America. Le scrivo nel silenzio delle autorità civili e religiose: voglia accogliere queste mie parole come la «voce di uno che grida nel deserto» (Gv 1, 23).

Come ho avuto modo di scriverLe nella mia Lettera dello scorso giugno [a cui il Presidente Trump fece apertamente riferimento - N.D.R.], questo momento storico vede schierate le forze del Male in una battaglia senza quartiere contro le forze del Bene; forze del Male che sembrano potenti e organizzate dinanzi ai figli della Luce, disorientati e disorganizzati, abbandonati dai loro capi temporali e spirituali.

Sentiamo moltiplicarsi gli attacchi di chi vuole demolire le basi stesse della società: la famiglia naturale, il rispetto per la vita umana, l’amore per la Patria, la libertà di educazione e di impresa. Vediamo i capi delle Nazioni e i leader religiosi assecondare questo suicidio della cultura occidentale e della sua anima cristiana, mentre ai cittadini e ai credenti sono negati i diritti fondamentali, in nome di un’emergenza sanitaria che sempre più si rivela come strumentale all’instaurazione di una disumana tirannide senza volto.

Un piano globale, denominato Great Reset, è in via di realizzazione. Ne è artefice un’élite che vuole sottomettere l’umanità intera, imponendo misure coercitive con cui limitare drasticamente le libertà delle persone e dei popoli. In alcune nazioni questo progetto è già stato approvato e finanziato; in altre è ancora in uno stadio iniziale. Dietro i leader mondiali, complici ed esecutori di questo progetto infernale, si celano personaggi senza scrupoli che finanziano il World Economic Forum e l’Event 201, promuovendone l’agenda.

Scopo del Great Reset è l’imposizione di una dittatura sanitaria finalizzata all’imposizione di misure liberticide, nascoste dietro allettanti promesse di assicurare un reddito universale e di cancellare il debito dei singoli. Prezzo di queste concessioni del Fondo Monetario Internazionale dovrebbe essere la rinuncia alla proprietà privata e l’adesione ad un programma di vaccinazione Covid-19 e Covid-21 promosso da Bill Gates con la collaborazione dei principali gruppi farmaceutici. Aldilà degli enormi interessi economici che muovono i promotori del Great Reset, l’imposizione della vaccinazione si accompagnerà all’obbligo di un passaporto sanitario e di un ID digitale, con il conseguente tracciamento dei contatti di tutta la popolazione mondiale. Chi non accetterà di sottoporsi a queste misure verrà confinato in campi di detenzione o agli arresti domiciliari, e gli verranno confiscati tutti i beni.

Signor Presidente, immagino che questa notizia Le sia già nota: in alcuni Paesi il Great Reset dovrebbe essere attivato tra la fine di quest’anno e il primo trimestre del 2021. A tal scopo, sono previsti ulteriori lockdown, ufficialmente giustificati da una presunta seconda e terza ondata della pandemia. Ella sa bene quali mezzi siano stati dispiegati per seminare il panico e legittimare draconiane limitazioni delle libertà individuali, provocando ad arte una crisi economica mondiale. Questa crisi serve per rendere irreversibile, nelle intenzioni dei suoi artefici, il ricorso degli Stati al Great Reset, dando il colpo di grazia a un mondo di cui si vuole cancellare completamente l’esistenza e lo stesso ricordo. Ma questo mondo, Signor Presidente, porta con sé persone, affetti, istituzioni, fede, cultura, tradizioni, ideali: persone e valori che non agiscono come automi, che non obbediscono come macchine, perché dotate di un’anima e di un cuore, perché legate tra loro da un vincolo spirituale che trae la propria forza dall’alto, da quel Dio che i nostri avversari vogliono sfidare, come all’inizio dei tempi fece Lucifero con il suo «non serviam».

Molti – lo sappiamo bene – considerano con fastidio questo richiamo allo scontro tra Bene e Male, l’uso di toni “apocalittici”, che secondo loro esasperano gli animi e acuiscono le divisioni. Non c’è da stupirsi che il nemico si senta scoperto proprio quando crede di aver raggiunto indisturbato la cittadella da espugnare. C’è da stupirsi invece che non vi sia nessuno a lanciare l’allarme. La reazione del deep state a chi denuncia il suo piano è scomposta e incoerente, ma comprensibile. Proprio quando la complicità dei media mainstream era riuscita a rendere quasi indolore e inosservato il passaggio al Nuovo Ordine Mondiale, vengono alla luce inganni, scandali e crimini.

Fino a qualche mese fa, sminuire come «complottisti» coloro che denunciavano quei piani terribili, che ora vediamo compiersi fin nei minimi dettagli, era cosa facile. Nessuno, fino allo scorso febbraio, avrebbe mai pensato che si sarebbe giunti, in tutte le nostre città, ad arrestare i cittadini per il solo fatto di voler camminare per strada, di respirare, di voler tenere aperto il proprio negozio, di andare a Messa la domenica. Eppure avviene in tutto il mondo, anche in quell’Italia da cartolina che molti Americani considerano come un piccolo paese incantato, con i suoi antichi monumenti, le sue chiese, le sue incantevoli città, i suoi caratteristici villaggi. E mentre i politici se ne stanno asserragliati nei loro palazzi a promulgare decreti come dei satrapi persiani, le attività falliscono, chiudono i negozi, si impedisce alla popolazione di vivere, di muoversi, di lavorare, di pregare. Le disastrose conseguenze psicologiche di questa operazione si stanno già vedendo, ad iniziare dai suicidi di imprenditori disperati, e dai nostri figli, segregati dagli amici e dai compagni per seguire le lezioni davanti a un computer.

Nella Sacra Scrittura, San Paolo ci parla di «colui che si oppone» alla manifestazione del mistero dell’iniquità, il kathèkon (2Tess 2, 6-7). In ambito religioso, questo ostacolo è la Chiesa e in particolare il Papato; in ambito politico, è chi impedisce l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale.

Come ormai è evidente, colui che occupa la Sede di Pietro fin dall’inizio ha tradito il proprio ruolo, per difendere e promuovere l’ideologia globalista, assecondando l’agenda della deep church, che lo ha scelto dal suo gremio.

Signor Presidente, Ella ha chiaramente affermato di voler difendere la Nazione, One Nation under God, le libertà fondamentali, i valori non negoziabili oggi negati e combattuti. È Lei, Caro Presidente, «colui che si oppone» al deep state, all’assalto finale dei figli delle tenebre.

Per questo occorre che tutte le persone di buona volontà si persuadano dell’importanza epocale delle imminenti elezioni: non tanto per questo o quel punto del programma politico, quanto piuttosto perché è l’ispirazione generale della Sua azione che meglio incarna – in questo particolare contesto storico – quel mondo, quel nostro mondo, che si vorrebbe cancellare a colpi di lockdown. Il Suo avversario è anche il nostro: è il Nemico del genere umano, colui che è «omicida sin dal principio» (Gv 8, 44).

Attorno a Lei si riuniscono con fiducia e coraggio coloro che La considerano l’ultimo presidio contro la dittatura mondiale. L’alternativa è votare un personaggio manovrato dal deep state, gravemente compromesso in scandali e corruzione, che farà agli Stati Uniti ciò che Jorge Mario Bergoglio sta facendo alla Chiesa, il Primo Ministro Conte all’Italia, il Presidente Macron alla Francia, il Primo Ministro Sanchez alla Spagna, e via dicendo. La ricattabilità di Joe Biden – al pari di quella dei Prelati del “cerchio magico” vaticano – consentirà di usarlo spregiudicatamente, consentendo a poteri illegittimi di interferire nella politica interna e negli equilibri internazionali. È evidente che chi lo manovra ha già pronto uno peggiore di lui con cui sostituirlo non appena se ne presenterà l’occasione.

Eppure, in questo quadro desolante, in questa avanzata apparentemente inesorabile del «Nemico invisibile», emerge un elemento di speranza. L’avversario non sa amare, e non comprende che non basta assicurare un reddito universale o cancellare i mutui per soggiogare le masse e convincerle a farsi marchiare come capi di bestiame. Questo popolo, che per troppo tempo ha sopportato i soprusi di un potere odioso e tirannico, sta riscoprendo di avere un’anima; sta comprendendo di non esser disposto a barattare la propria libertà con l’omologazione e la cancellazione della propria identità; sta iniziando a capire il valore dei legami familiari e sociali, dei vincoli di fede e di cultura che uniscono le persone oneste. Questo Great Reset è destinato a fallire perché chi lo ha pianificato non capisce che ci sono persone ancora disposte a scendere nelle strade per difendere i propri diritti, per proteggere i propri cari, per dare un futuro ai propri figli. L’inumanità livellatrice del progetto mondialista si infrangerà miseramente dinanzi all’opposizione ferma e coraggiosa dei figli della Luce. Il nemico ha dalla sua parte Satana, che non sa che odiare. Noi abbiamo dalla nostra parte il Signore Onnipotente, il Dio degli eserciti schierati in battaglia, e la Santissima Vergine, che schiaccerà il capo dell’antico Serpente. «Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?» (Rm 8, 31).

Signor Presidente, Ella sa bene quanto gli Stati Uniti d’America, in quest’ora cruciale, siano considerati l’antemurale contro cui si è scatenata la guerra dichiarata dai fautori del globalismo. Riponga la Sua fiducia nel Signore, forte delle parole dell’Apostolo: «Posso tutto in Colui che mi dà forza» (Fil 4, 13). Essere strumento della divina Provvidenza è una grande responsabilità, alla quale corrisponderanno certamente le grazie di stato necessarie, ardentemente implorate dai tanti che La sostengono con le loro preghiere.

Con questo celeste auspicio e l’assicurazione della mia preghiera per Lei, per la First Lady, e per i Suoi collaboratori, di tutto cuore Le giunga la mia Benedizione.

God bless the United States of America!

+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo Titolare di Ulpiana
già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America

Domenica 25 ottobre 2020
Solennità di Cristo Re


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Primo punto da chiarire: non metto in dubbio le buone intenzioni di Mons. Viganò. I movimenti che stanno sconvolgendo l'America ed il mondo intero lasciano senza parole, per l'ostentazione con cui vengono apertamente messe in discussione i valori fondanti della società; quelli che hanno sostenuto l'evoluzione umana fino ad oggi: salute, famiglia, occupazione, economia, diritto.

Sicuramente, il senso di stabilità e sicurezza che quei valori hanno contribuito a creare, è stata la base sulla quale le civiltà si sono consolidate, generando prosperità, cultura, bellezza ed arte. E' evidente, è sotto gli occhi di noi tutti che la bellezza non può nascere se non da una educazione all'osservazione e una attenzione al dettaglio che non possono nascere in un contesto di miseria e di sussistenza. In un contesto di pace duratura, di stabilità e prosperità si sono potute generare le condizioni per la coltivazione dell'armonia e dell'amore. Ecco perché siamo così spaventati dalle prospettive di cambiamento che minano alla base quei valori sociali a cui tanto diamo importanza.

Ma fin qui non ho detto nulla di nuovo ... mi sono limitato a dare ragione a Mons. Viganò. Il punto su cui però vorrei stimolare la riflessione, è che nei Vangeli, Gesù non si esprime mai in difesa di quei "valori fondanti" che ho elencato poco sopra! I Cristiani, purtroppo, leggono troppo poco i Vangeli, forse perché percepiscono quei testi come manifesto di una visione del mondo antiquata e bigotta che certa Chiesa ha finito suo malgrado per rappresentare. Se quei testi venissero semplicemente letti, senza l'aspettativa di doverci trovare dentro concetti già noti, e senza il pregiudizio che anima le nostre posizioni nei confronti della religione, scorpriemmo qualcosa di più sul giudizio di Cristo nei confronti della nostra Società e in ultima analisi di noi stessi. Come ho più volte avuto modo di spiegare, il Vangelo è un testo in cui la nostra parte più profonda trova modo di esprimersi e a guardare dentro noi stessi.



Il primo aspetto che vorrei sottolineare è che la società odierna, l'attuale "ordine mondiale", non ha nulla di affascinante per Gesù:


Gesù rispose:

«O generazione incredula e perversa
Fino a quando sarò con voi?
Fino a quando vi sopporterò?
Portatelo qui da me».



Mi dicano, i lettori, chi sono coloro che appartengono alla "generazione incredula e perversa"? Gli antichi Romani? I Farisei? O forse i suoi stolti discepoli, che continuano a non credere alla Sua potenza e alla Sua venuta? La risposta è molto più vicina di quanto non tendiamo a credere: per vedere un magnifico esemplare di appartenente a quella generazione infausta, ognuno di noi non ha che da guardarsi allo specchio ... Il termine "Generazione" è un termine tecnico: non qualifica coloro che tra una quarantina d'anni saranno morti e che avranno dato alla luce un certo numero di eredi; identifica coloro che appartengono ad un determinato stadio evolutivo.

In uno dei suoi seminari, Salvatore Brizzi parla più propriamente di "generazione animica", riferendosi a quelle anime che hanno raggiunto un determinato livello evolutivo e si sono incarnate in un determinato periodo storico. L'analisi della simbologia celeste presente nei Vangeli porta ad identificare la "Generazione" come l'insieme di coloro che si trovano nello stato evolutivo proprio di un particolare emiciclo precessionale. Nel Vangelo di Giuda, alla "Generazione Malvagia e Perversa", Gesù contrappone la "Generazione Grande e Santa", quella - intendiamo - a cui appartiene il "Figlio dell'Uomo", espressione che Gesù attribuisce a Se Stesso, in quanto incarnazione dello stato evolutivo a cui l'Umanità è destinata:


Essi gli dissero:
“Maestro, dove sei andato e
che cosa hai fatto quando ci hai lasciati?”

Gesù disse loro:
“Sono andato da un’altra generazione grande e santa”.



Gesù non perde occasione per smontare i "valori" che costituiscono il fondamento su cui si ergono le Cività costituitesi in seno a questa "Generazione" ... solo che non diamo mai importanza alle Sue parole! Vediamoli uno per uno.



E uno gli disse:
«Tua madre e i tuoi fratelli
sono là fuori che cercano di parlarti».

Ma egli rispose a colui che gli parlava:
«Chi è mia madre, e chi sono i miei fratelli?»

E, stendendo la mano verso i suoi discepoli, disse:
«Ecco mia madre e i miei fratelli!
Poiché chiunque avrà fatto la volontà del Padre mio, che è nei cieli,
mi è fratello e sorella e madre».


La Società contemporanea attribuisce la cura della prole principalmente ai genitori biologici, spesso senza curarsi dei sacrifici che due persone devono sostenere per poter affrontare un simile compito. A ragione, la cultura conservatrice risconosce nella Famiglia il nocciolo sacro entro cui può svilupparsi la crescita interiore ed esteriore dell'individuo; tuttavia, Gesù propone un evidente ampliamento del concetto di Famiglia, fino a far raggiungere al ristretto nucleo degli affetti sostenuti da legami biologici una dimensione universale. Il punto è che il motore che consente la crescita dell'individuo non può che essere l'amore incondizionato: se tutti noi fossimo in grado di ricevere l'altro, chiunque egli sia, accogliendolo ed amandolo esattamente per quello che è, in ogni situazione, non avremmo più bisogno della "famiglia" biologica. L'individuo disporrebbe in ogni istante di tutte le sicurezze necessarie per crescere in armonia con se stesso e col proprio prossimo. Gesù non sembra riconoscere particolare valore al legame biologico, ma anzi, anziché ricondurre i figli verso i genitori, esorta questi ultimi a concedere ai piccoli un inatteso livello di libertà: "Lasciate che i bimbi vengano a me". In questo senso, lasciano sbigottiti gli egoismi di chi, al giorno d'oggi, pur riscoprendosi nella condizione di chi non può avere un figlio, escogita sistemi più o meno complessi per diventare genitore ... L'universalità proposta da Gesù annulla la necessità di espressioni come "famiglia allargata", "famiglia lgbt", ecc. ... semplicemente inglobandole nella meravigliosa armonia di un amore che trascende qualsiasi classificazione.



Guardate gli uccelli del cielo:
non seminano, non mietono, non raccolgono in granai,
e il Padre vostro celeste li nutre.
Non valete voi molto più di loro?

E chi di voi può, con la sua preoccupazione,
aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita?

E perché siete così ansiosi per il vestire?
Osservate come crescono i gigli della campagna:
essi non faticano e non filano;
eppure io vi dico che neanche Salomone,
con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro..


Fin da bambini veniamo abituati ad espressioni come "il lavoro nobilita l'uomo", l'educazione famigliare e scolastica portano ad attribuire la massima importanza alla realizzazione di una attività, addirittura la Costituzione Italiana, ritenuta una delle più belle del mondo, inizia dicendo: "L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro". Siamo talmente legati a questo concetto del lavoro che spesso utilizziamo il lavoro per qualificare interamente noi stessi: quanti dicono "mi chiamo Mario, sono un ingegnere", anziché un più onesto: "Mi chiamo Mario e faccio l'ingegnere"? Com'è possibile quindi che Gesù sembri non riservare quasi la minima importanza ad un elemento che nelle nostre vite risulta tanto pervasivo? Il Signore arriva addirittura a dire - questo mi pare il senso della Sua affermazione - che ciò che una persona ottiene, lo ottiene non in virtù degli sforzi che ha fatto per arrivare ad un determinato risultato, ma per Volere del Padre. Questo significa che la Grazia del Signore potrebbe essere altrettanto generosa se lasciassimo le nostre attività? Nì ... come al solito, Gesù è infinitamente più rivoluzionario. Il lavoro, per il Signore, non ha valore in quanto strumento finalizzato all'ottenimento di un compenso necessario al sostentamento, ma come esperienza in cui l'individuo è portato ad esprimersi e contestualmente ad imparare. Tuttavia, l'esperienza, non di per sé legata al concetto di lavoro, ma al concetto di esistenza. Il lavoro altro non è che il contesto in cui può svilupparsi la nostra esistenza. La chiave di volta per colmare il divario tra il brano di Matteo e l'Art. 1 della Costituzione non è eliminare il "lavoro", ma sublimarlo al concetto di "strumento utile all'espressione di sè". Ebbene, l'unico modo certo per assicurarsi che questa sublimazione avvenga è assicurare che il lavoro avvenga in modo del tutto gratuito. Immaginiamo - ci suggerisce il Signore - un mondo in cui ognuno produce a titolo completamente grautito per gli altri. Chi costruisce case, chi oggetti utili, chi offre servizi, semplicemente per il piacere di farlo e di crescere. La gratuità di ciascun servizio potrerebbe inevitabilmente i fruitori di beni e servizi a goderne a titolo completamente gratuito. Questo sarebbe possibile soltanto in un contesto sociale di assoluta armonia, come quello illustrato alla voce "famiglia", ma è altrettanto vero che la disponibilità di amore incondizionato, offerto a chiunque, in qualsiasi istante della vita, preverrebbe la genesi dei traumi, che portano adesso un individuo a rinunciare a fornire volontariamente il proprio contributo al mondo, in assenza di un compenso ...

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Ho intenzione di estendere questo elenco, magari riportandolo ad uno o nuovi post appositamente dedicati ... ma la domanda di fondo è: siamo proprio sicuri di voler difendere a spada tratta il nostro mondo ed il nostro modo di vivere?

sabato 24 ottobre 2020

Il tempo dei Crop Circles

In questo post illustro una scoperta fatta diverso tempo fa, che non ho mai reso evidente, se non in alcune chiacchierate informali. Per carità, nulla di rivoluzionario, ma sicuramente si tratta di qualcosa di curioso, in merito ad un tema che a me ha sempre affascinato: quello dei "cerchi nel grano".


Arcana Ricordo


Già li vedo, quelli che storcono in naso ... i cerchi nel grano, la bufala degli anni '90! Personalmente, ho una certa avversità a chi utilizza i termini "bufala" o "fake news", o tutte le amenità del genere vomitate dai TG addosso agli spettatori. La verità ha sempre molte sfaccettature e nessuno ha gli elementi per poterle cogliere tutte. Non sto dicendo che non esistano le "fake news", ossia che non esistano figure che in buona o cattiva fede, divulgano notizie false o errate.


Il problema è che troppo spesso, chi utilizza i termini "fake news" o "bufala", lo fa in maniera superficiale, senza davvero verificare la rispondenza al vero delle argomentazioni che qualifica come false. La verifica delle affermazioni dovrebbe sempre avvenire, in qualunque contesto. I crop circles sono stati oggetto di aspri dibattiti tra chi sosteneva una loro origine "anomala" e chi invece li qualificava come opere realizzate da personaggi un po' estrosi, ma assolutamente umani.


Il mio personale parere è che l'argomento non è mai stato affrontato in maniera seria: numerose testimonianze in tutto il mondo hanno associato il fenomeno dei crop circles alla presenza di "bowls", le sfere luminose; in alcuni casi, sono stati prelevati campioni di spighe recanti segni di bruciatura in corrispondenza dei punti di piegatura; in parecchi casi, testimoni oculari hanno affermato di aver trovato nei crop circles resti di insetti carbonizzati; in una elevata percentuale di casi, le spighe a terra sono risultate intrecciate, rivelando una tecnica di allettamento tutt'altro che scontata. Tutte queste evidenze sono state semplicemente derubricate a suggestioni e l'evidente riduzione del fenomeno nel corso degli anni, in termini qualitativi e quantitativi, ha consentito la diffusione delle più confortevoli e tranquillizzanti posizioni "ortodosse".


In vita mia, mi è capitato una sola volta di addentrarmi all'interno di una formazione: era il 20 Giugno 2015. Durante la visita, non ho avuto particolari sensazioni, non ho visto segni di bruciatura su spighe o insetti, non ho provato sensazioni particolari o giramenti di testa. Ma ho potuto constatare la cura con cui era stato realizzato il disegno, il fatto che nessuna delle spighe a terra era stata spezzata (almeno fino all'arrivo dei visitatori come me): erano state tutte garbatamente piegate e intrecciate, in maniera più o meno regolare.


Bordi del disegno piuttosto precisi
(cliccare per ingrandire)


Spiche Intrecciate
(cliccare per ingrandire)


Spiche piegate e non spezzate
(cliccare per ingrandire)


La qualità dell'opera non era tale da escludere una fattura umana, tuttavia mi pareva che la teoria delle "corde e assi" fosse poco convincente: mi sembrava improbabile - non significa impossibile - che un simile risultato potesse essere ottenuto con semplici metodi meccanici. Lo ammetto, questa visita non ha risolto nessuno dei miei interrogativi; semmai, ne ha creati di nuovi. Faccio i più vivi complimenti a chi nel corso degli anni si è prodigato per dimostrare che un crop circle può essere realizzato da esseri umani, attraverso strumenti più o meno complessi, ma contesto la posizione di chi utilizza questa dimostrazione per asserire che nessuna formazione può aver avuto una origine anomala. Ogni caso è un caso a sé e va esaminato senza pregiudizio.


Ma alla fine, che cosa c'entra tutto questo discorso con i temi di cui ci occupiamo solitamente? Che c'entrano i cerchi nel grano con i moti celesti, i Vangeli e la precessione degli equinozi? Il punto di congiunzione viene osservando un dato statistico, generato da chi nel corso degli anni ha tenuto conto del numero di formazioni apparse in tutto il mondo e le ha pazientemente catalogate: il sito web www.cropcirclecenter.com. Secondo questa fonte, primario riferimento degli appassionati del settore, i cerchi nel grano sono un fenomeno piuttosto antico, tuttavia il loro numero ha subìto una evidente intensificazione tra gli anni '80 e '90, per poi iniziare a ridursi sensibilmente. Mi sono preoccupato di prelevare dal sito il numero totale di crop circles apparsi durante gli anni e ho ottenuto il grafico seguente:


fonte: www.cropcirclecenter.com


L'anno in cui è stato registrato il maggior numero di formazioni è senz'altro il 1991, quando il fenomeno era diventato di costume ed imperversava il dibattito sulle origini delle formazioni. Tuttavia la curva tendenziale in rosso, che esclude i massimi e i minimi locali, evidenzia come la diffusione del fenomeno abbia raggiunto il proprio apice nell'anno 1998. A mio avviso, il 1998 è stato - più o meno - anche l'anno in cui le formazioni hanno raggiunto la loro massima complessità ed estensione.


E' possibile che il numero di formazioni rilevate che superano la soglia indicata dalla curva di andamento tendenziale sia costituito da quelle generate sicuramente da esseri umani (considerati quindi "non autentici")? Potrebbe essere, considerato che negli anni '90 molti si divertivano a creare formazioni assolutamente sgraziate, rendendo evidente una fattura con metodi molto rozzi. I dati relativi agli anni '80 invece potrebbero essere incompleti, dal momento che il fenomeno, benché conosciuto, era ritenuto poco interessante (consultando l'archivio di Crop Circle Center ci si accorge che le formazioni di quegli anni erano estremamente semplici: per la maggior parte costituite da un semplice cerchio) e non veniva ancora attuata una raccolta sistematica delle segnalazioni.


La curva tendenziale rivela una correlazione con l'altro fenomeno di cui abbiamo ampiamente parlato in questa sede: l'allineamento solstiziale degli anni 1980-2020. I lettori ricorderanno come nel 1997, l'astronomo belga Jean Meeus, abbia raccolto nel volume "mathematical astronomy morsels" una serie di studi, fra i quali compariva il seguente "Ecliptic and galactic equator", che riporto in forma integrale.






Il calcolo mette in evidenza come il punto solstiziale si sia perfettamente allineato con l'equatore galattico nell'anno 1998. Questo significa che se noi avessimo proiettato il disco solare in corrispondenza della "croce celeste" formata da eclittica ed equatore galattico, il sole equinoziale avrebbe iniziato a sovrapporsi al disco nel 1980 e avrebbe terminato nel 2016.


Nel 1998 il sole solstiziale ha raggiunto
il massimo allineamento con la croce celeste





Il disco grigio (A) rappresenta la proiezione del disco solare, centrata sul punto di intersezione tra eclittica ed equatore galattico. Il disco giallo (B) rappresenta la posizione del Sole nel giorno del solstizio. Nel corso degli anni, il punto solstiziale si è mosso lungo l'eclittica, raggiungendo e superando il punto di intersezione. La curva in figura, descritta dalle due funzioni sulla destra, rappresenta l'area dell'intersezione tra il disco (A) ed il disco (B) in funzione della posizione x del disco B. Per semplificazione di calcolo, si è assunto che i dischi (A) e (B) abbiano raggio unitario. Il punto di coordinata zero corrisponde all'anno 1998.



La curva di sovrapposizione solstiziale e la statistica di comparizione dei crop circle hanno alcune caratteristiche in comune. Entrambi i fenomeni hanno raggiunto il proprio apice nel 1998 e le loro code si propagano in un intervallo temporale di più di 40 anni. Questo lungo periodo di tempo è stato contrassegnato da cambiamenti importanti, che hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere, come mai era accaduto in precedenza. I cerchi nel grano hanno sottolineato questi cambiamenti, entrando nell'immaginario collettivo e generando una risposta spontanea dai "crop creators", che hanno arricchito la collezione delle formazioni autentiche con altre altrettanto affascinanti. A questo punto, a me la domanda sorge spontanea: esiste una relazione tra il fenomeno dei cerchi nel grano e l'allineamento solstiziale col centro galattico?


La domanda è destinata a restare senza risposta ancora per parecchio tempo, ma apre prospettive assolutamente affascinanti: siamo proprio sicuri di voler categoricamente escludere la possibilità che i cerchi nel grano, i loro splendidi disegni, che fanno sempre riferimento all'armonia delle forme, siano messaggi generati da una intelligenza superiore a noi? Intendiamoci, non sto necessariamente parlando di alieni qui ... ma di una forma di intelligenza che potrebbe aver sede nei fenomeni naturali che diamo per scontati: il Cielo e la Terra. Sappiamo già che l'interazione del vento solare con il campo magnetico terrestre è in grado di generare quel fenomeno così raro quanto meraviglioso che è l'aurora boreale. Siamo così certi di aver maturato conoscenze scientifiche tali da poter ragionevolmente escludere la possibilità che alterazioni locali del campo magnetico non possano generare queste forme, tanto armoniose e complesse? E nel caso, saremmo disposti ad ammettere che con ogni probabilità, quegli astri che tendiamo a ritenere corpi inerti non possono invece non avere una intelligenza e forse ... un'anima?