Durante il suo mandato presidenziale, Donald Trump ha favorito come nessun altro Presidente USA prima di lui la costruzione del Terzo Tempio di Israele, dichiarandosi a favore del riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele e ordinando lo spostamento nella città dell'Ambasciata americana. Il Terzo Tempio è l'elemento che lega i due apparenti antagonisti nella guerra Ucraina: Russia e USA, ai quali il Sinedrio di Israele ha chiesto di favorire la ricostruzione. Tuttavia, il Tempio di Gerusalemme potrebbe non essere (solo) un edificio, ma una rappresentazione dell'Ordine Cosmico. Le precedenti versioni del Tempio, andate distrutte, hanno rappresentato l'Ordine attuale, destinato a essere stravolto; il Terzo Tempio indica invece un Ordine Cosmico del tutto nuovo, destinato in ogni caso a manifestarsi: un "Nuovo Ordine", in cui il tempo è destinato a scorrere in maniera molto diversa da quella che consideriamo ordinaria. Nota tecnica: passando il mouse sopra i link con la sottlineatura (anche senza cliccare) si apre un popup che contiene i passi biblici a cui si fa rifermiento nel testo. Una corretta comprensione del testo è possibile soltanto se i passi sono conosciuti, oppure dopo averli letti.
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Il Nuovo Ordine Mondiale
L'espressione "Nuovo Ordine Mondiale" è la traduzione errata del motto latino "Novus Ordo Seclorum" riportato anche sul Grande Sigillo degli USA presente sulla banconota americana da un dollaro. In realtà, rispettando la grammatica latina, il motto dovrebbe essere scritto "Novus Ordo Seculorum", ma in questo caso esso richiederebbe 14 lettere anziché le 13 tanto care ai Padri Costituenti degli USA. La traduzione letterale del motto è "Nuovo Ordine
dei Secoli
", non "Nuovo Ordine Mondiale", o il suo corrispondente inglese "New World Order" (anch'esso di 13 lettere). Questa espressione non si riferisce ad un assetto politico o geopolitico, come temono i teorici del Great Reset: indica invece un nuovo assetto del Kosmos: il meccanismo che determina le posizioni degli astri e i loro moti.
[Platone - Il Politico, Capitolo 269]
L'Inversione e l'Età dell'Oro
In una precedente occasione, abbiamo già constatato come fonti antiche, come Platone ed Erodoto, suggeriscono che in tempi remoti, si verificarono periodi in cui l'ordine cosmologico era del tutto differente da quello attuale: il Sole sorgeva ad Ovest per tramontare ad Est e le stelle seguivano un percorso analogo. Nel "Politico", Platone riporta un dialogo tra Socrate il Giovane e un non meglio precisato Forestiero: nel corso della conversazione, Socrate il Giovane espone il contenuto di diverse "antiche leggende", di poca molto remota, che rivelano alcuni dettagli relativi a quei periodi di inversione cosmologica.
[Platone - Il Politico, Capitolo 269]
Secondo Socrate, l'universo è progettato espressamente per cambiare il proprio verso di rotazione. In alcune occasioni, esso è determinato dalla Volontà del Creatore, mentre altre Egli permette che i cambiamenti avvengano in maniera spontanea: in particolare, questo avviene quando gli scopi per il mantenimento di un determinato ordine sono stati raggiunti. Questa particolare gestione della macchina cosmologica, permette all'universo di "
conservare sempre il proprio identico stato": una proprietà che il Cosmo può mantenere, in contrapposizione con tutto ciò che è terrestre, che è per sua natura destinato a trasformarsi. Socrate chiarisce che l'inversione dei moti celesti consente al cosmo di mantenersi per quanto possibile in uno stato di eterno equilibrio, avulso da mutamenti che potrebbero sconvolgerne l'essenza, rendendo impossibile la vita: poche righe più avanti, chiarisce che "
ripercorrere all'indietro il proprio corso è, fra tutte le deviazioni, quella che meno lo allontana dal suo moto".
Anche Erodoto di Alicarnasso riferisce nelle sue "Storie" di improvvisi ribaltamenti del corso del Sole (ne abbiamo già parlato): nel corso degli 11.340 anni in cui i faraoni si avvicendarono al governo dell'Egitto, riferisce, "il sole cambiò quattro volte il suo oriente, levandosi due volte dove ora tramonta e tramontando due dove ora sorge, senza che nell'Egitto avvenisse alcun mutamento: né nella sua vita agricola, né nei suoi fenomeni fluviali, né per le malattie, né per le morti." (Storie, Libro II, Capitolo 142). Interessante notare che secondo Erodoto, che asserisce di riportare informazioni ottenute dai "sacerdoti Egiziani", il mutamento del corso del Sole non sembra alterare la quotidianità della vita sulla Terra, che procede senza interruzioni. D'altra parte, Erodoto non si sofferma a formulare ipotesi circa le possibili cause di questo straordinario evento: si limita ad osservare che esso avviene per cause ignote e in maniera relativamente improvvisa, senza che questo influenzi minimamente la vita sulla Terra.
Il testo di Platone invece è ben più problematico: Socrate ci invita a non considerare l'inversione come un semplice fenomeno meccanico, ma a guardare oltre, facendo uno sforzo di immaginazione e di audacia molto più ampio e deciso, arrivando a concepire un'inversione della freccia del tempo. Tutti abbiamo esperienza dello scorrere del tempo, tuttavia, sorprendentemente, in fisica non esiste alcuna legge che impedisca al tempo di scorrere in senso opposto. Il tema dell'irreversibilità del tempo è uno dei problemi insoluti della fisica, dal momento che nessuna legge della fisica moderna vieta al tempo di scorrere in direzione opposta a quella che percepiamo abitualmente. Piuttosto, esiste una legge, il Terzo Principio della Termodinamica, che parte dall'assunto osservabile che il tempo trascorre in avanti, anziché all'indietro, ma non spiega come mai ciò avvenga.
[Platone - Il Politico, Capitolo 269]
Socrate non parla espressamente di una inversione della freccia del tempo, tuttavia chiarisce che in occasione di una inversione, l'umanità viene quasi interamente spazzata via e chi sopravvive esperisce qualcosa di meraviglioso. Improvvisamente, le persone cessano di invecchiare e iniziano a ringiovanire, giorno dopo giorno, fino a tornare giovani, poi bambini, infanti, feti e infine sparire. Gli esseri umani di quei tempi cessano di essere generati da altri esseri umani, ma compaiono spontaneamente dalla terra, in genere con le sembianze di persone anziane, che iniziano il loro percorso a ritroso. Coloro che sono defunti, arrivato il loro momento, vedono il proprio corpo ricostituito e rinascono alla vita.
I periodi di inversione vengono descritti come epoche d'Oro, in cui l'umanità vive in armoniosa unione con Dio: non esistono famiglie, coniugi, figli; nessuno lavora, in quanto la Terra offre spontaneamente tutto il necessario per la vita; non esistono infine guerre, soprusi, sopraffazioni, perché non esiste la scarsità di risorse. Socrate procede nell'esposizione, riferendo che l'umanità di quei tempi è capace di parlare con gli animali e che le conversazioni sono finalizzate all'ottenimento di un più elevato livello di saggezza. Tutto ricorda la mitica "Età dell'Oro", ricordata da quasi tutte le mitologie del mondo come una remotissima epoca di assoluta beatitudine.
Innumerevoli Riferimenti
L'esposizione di Socrate riporta alla memoria innumerevoli riferimenti presenti nella Bibbia e nei Vangeli:
- La resurrezione dei corpi è nei discorsi di Gesù: è importante notare che la resurrezione dei defunti viene descritta nei Vangeli come una rinascita nella carne, che prevede anche la ricostruzione del corpo.
- Anche , come gli uomini dell'Età dell'Oro socratica. La Genesi non fornisce indicazioni circa la sua età anagrafica al momento della nascita, ma possiamo essere quasi sicuri che Adamo sia nato già adulto e completamente sviluppato.
- Nelle , Gesù descrive le benedizioni e le promesse per coloro che sono poveri in spirito, perseguitati per la giustizia e puri di cuore, implicando una futura condizione di felicità e pienezza nel Regno dei Cieli. Va detto tuttavia che il "Regno dei Cieli" non è soltanto una condizione fisica particolarmente gradevole, anche uno stato dello Spirito, che può essere raggiunto anche in questa vita.
- La perfezione del Regno dei Cieli è descritta anche .
- Nel Vangelo di Matteo, Gesù svela come è organizzata nel Regno dei Cieli. In effetti, questo passo può far nascere il legittimo interrogativo di come vengano al mondo le persone dopo la resurrezione; il Cristianesimo ha eliminato il problema alla base, stabilendo che la resurrezione è una e che chi la sperimenta, vive in eterno, dunque non c'è più alcun bisogno di un ricambio generazionale.
- Nei Vangeli non si parla di "fine del mondo", ma di "Fine dei Tempi", o di "": un tema di cui abbiamo parlato diverse volte, ma che qui interessa in relazione al fatto che l'espressione - molto precisa - utilizzata da Gesù indica che il tempo non è infinito.
Ritorno all'Eden
Secondo la Bibbia, l'esistenza nel pieno dell'Età dell'Oro, caratterizzata dall'assenza di malattie e morte, dalla permanenza di una pace assoluta e incorruttibile, dalla conduzione di una vita in perfetto equilibrio con se stessi e con la natura, venne sperimentata anche da Adamo ed Eva, in quello che siamo soliti chiamare "Giardino dell'Eden". Per i credenti, il raggiungimento di una simile perfezione è pertanto più un ritorno, che non un traguardo. In effetti, Socrate ammette che, poiché le inversioni degli astri sono avvenute molte volte in passato, è corretto parlare di ciclicità di questo tipo di eventi. L'idea che l'inversione dei moti celesti sia un fenomeno ciclico suggerisce di considerare Adamo come ultimo discendente di una specie di esseri umani generati dalla terra, che è sopravvissuto all'ultimo, grande sconvolgimento.
Comincia quindi ad assumere un senso differente l'espressione "Novus Ordo Seclorum". In effetti, la parola "seclorum/seculorum" è un genitivo: significa "dei secoli". Tradotta letteralmente, l'espressione significa quindi "Nuovo Ordine dei Secoli". Come possono i secoli, che sono unità di misura del tempo, assumere un nuovo ordine? Proprio ammettendo la possibilità di una inversione della freccia del tempo. In epoche molto remote, un "ordine dei secoli" speculare rispetto all'attuale, caratterizzò quella meravigliosa Età dell'Oro, che si manifesta in noi come un archetipico senso di nostalgia per la perdita di qualcosa di infinitamente prezioso. Il "Novus Ordo Seclorum" è pertanto la condizione, altamente desiderabile, di ritorno a quell'epoca meravigliosa, quando viveva - e tornerà a vivere - una "generazione Grande e Santa", almeno se paragonata a quella attuale, "malvagia e perversa".
Le Tappe dell'Inversione
Perché insisto tanto su questo concetto dell'inversione? Esiste una evidenza simbolica nei Vangeli, che lasci supporre che il percorso del Sole Precessionale debba volgersi indietro in maniera speculare, piuttosto che evolvere in qualunque altra maniera? In effetti ci sono diversi indizi, nei testi evangelici, che lasciano supporre un decorso del genere.
La rassicurazione iniziale: "nulla potrà farvi male". Prima che tutto abbia inizio, Gesù rassicura i discepoli in modo che conservino nel cuore le sue parole di speranza e di fede. Nel Vangelo di Luca, il Signore nomina 70 discepoli e li manda ad annunciare il Regno dei Cieli. Al loro ritorno, i discepoli raccontano "pieni di gioia" le gesta che hanno potuto compiere nel nome del Signore ed Egli conferma di aver già offerto loro . Lo scorpione e il serpente sono due costellazioni molto vicine. Il serpente è parte dell'Ofiuco: l'unica costellazione intersecante l'eclittica che non appartiene allo Zodiaco. Entrambe le costellazioni appartengono al "Quadrante Oscuro", che comprende Sagittario, Scorpione e Bilancia. Se la precessione procedesse linearmente, superato l'Acquario, dovrebbe attraversare il Capricorno e poi entrare nel Quadrante Oscuro, in Sagittario. Tuttavia il Signore ha offerto la possibilità di "camminare sopra" le minacce del quadrante oscuro. In che modo? L'espressione "il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni" è ambigua perché non si capisce se il percorso debba attraversare il quadrante, che viene messo in condizioni di non nuocere, o se sia necessario intraprendere un percorso differente. Mi pare ragionevole pensare, alla luce dei passe seguenti, che l'alternativa prevista sia la seconda.
L'Annuncio: "Basta!". Giunto il tempo, il Signore annuncia simbolicamente che il tempo cronologico . Nella corrispondenza celeste, dove ad ogni Apostolo corrisponde un'Era Astrologica, ogni spada corrisponde a un confine d'Era. Una lettura superficiale del passo, di cui tra l'altro abbiamo già parlato, può indurre a pensare che i dodici Apostoli presentino al Signore due spade, ma l'assenza di indicazioni esplicite in tal senso, consente di formulare una ipotesi differente. A mio modesto avviso, in questa occasione ciascuno degli Apostoli possiede una spada, come tra l'altro viene espressamente richiesto da Gesù. Quando i Dodici si dispongono in cerchio (come i Cavalieri della Tavola Rotonda), ciascuno brandendo la propria spada con la mano destra, si viene a formare una configurazione che trova immediata corrispondenza nell'ordine celeste, dove le 12 Ere Astrologiche, che corrispondono ai 12 Apostoli, sono delimitate da linee di confine, alle quali corrispondono le 12 spade. Le spade scandiscono quindi l'alternarsi delle Ere e più in generale lo scorrere del tempo: l'affermazione «Signore, ecco qui due spade!» può significare: "ecco, Signore, tu stai per essere consegnato, ma noi abbiamo preparato una nuova Era Astrologica che è pronta a trascorrere, per quando tutto questo sarà finito". Per tutta risposta, Gesù dimostra di opporsi con determinazione e vigore al progetto dei Dodici, fondato sul sostanziale mantenimento dello "status quo", ed esclamando "Basta!", annuncia l'approssimarsi di un tempo in cui questa modalità di esistenza non ci sarà più.
I Cavalieri della Tavola Rotonda |
I prossimi passi si riferiscono a episodi successivi alla Passione di Cristo e quindi all'inversione dei tempi: ci troviamo quindi già nel nuovo ciclo retrogrado, in cui la precessione degli equinozi procede in senso antiorario.
A cose fatte: "Spezzò il Pane". La nostra ipotesi, già esposta in un post del 2021, è che la vita terrena di Gesù, così come viene raccontata nei Vangeli, corrisponda al percorso di "questa Generazione", iniziato circa 13.000 anni fa, all'inizio dell'Era del Leone. La vita di Gesù dopo la Resurrezione è invece la "Generazione Grande e Santa" che l'umanità è destinata a generare dopo il complicato periodo della Grande Tribolazione. Nel mezzo, deve avvenire una modificazione profonda, di portata tale da causare la scomparsa del mondo che conosciamo oggi e l'avvicendamento di "Nuovi Cieli e Nuova Terra". Il Vangelo di Luca narra un episodio molto poetico, quasi onirico, che ha come protagonisti , sulla strada tra Gerusalemme ed Emmaus. Mentre chiacchierano lungo il cammino, i due discepoli incontrano il Signore, ma non lo riconoscono, solo fino al momento in cui Egli, a tavola, "spezza il pane". Nel parallelo astronomico, gli Apostoli sono le 12 Ere Astrologiche e l'atto di "spezzare il pane" identifica la traiettoria del Sole, che attraversa la costellazione della Vergine, anticamente chiamata "casa del Pane". L'episodio, proiettato sulla volta celeste, è rivelatorio: ci informa che dopo la Tribolazione e tutti gli eventi annessi e connessi, il Sole potrebbe diventare irriconoscibile, al punto tale che saremmo in grado di riconoscerlo soltanto in base alla traiettoria che compie. Comunque la traiettoria è anche una informazione importante: ci informa che la macchina astronomica è ancora integra e i suoi movimenti restano ancora riconoscibili.
La prima Era: "la pesca sul Lato Destro". Nei Vangeli ci sono due episodi di "pesca miracolosa": avviene all'inizio della predicazione di Gesù e segna il primo incontro del Signore con Pietro. In questo frangente, Gesù si limita a invitare Pietro a prendere il largo e gettare le reti, senza accennare a particolari accortezze. Del episodio, invece, abbiamo già parlato in un post di Carmen del 2021, dove abbiamo accennato alla genesi del numero 153. Ciò che importa sapere ora è che quell'episodio avviene dopo la resurrezione di Gesù, ossia in quel periodo della vita del Cristo che corrisponde all'esistenza dopo la Tribolazione e l'inversione. I due episodi di pesca vanno letti in maniera sinottica: in entrambi, il soggetto pescatore è Pietro, che abbiamo già identificato come apostolo corrispondente all'Era dei Pesci. A questo punto è interessante notare che la costellazione dei pesci è particolarmente asimmetrica rispetto all'eclittica: i due pesci che rappresenta appartengono interamente all'emisfero boreale celeste. Pertanto, nella attuale configurazione della macchina celeste, in cui il Sole Precessionale ruota in senso orario, la barca che trasporta il Sole lungo l'eclittica, si trova i due pesci sulla sinistra, come rappresentato nella clip qui nel seguito. Affinché i pesci debbano manifestarsi sul lato destro, è invece necessario che il Sole Precessionale proceda a ritroso e questo potrebbe avvenire solo se la macchina celeste invertisse il proprio moto.
Il futuro: "Seguimi!". Il Vangelo di Giovanni si conclude in maniera diversa dagli altri: qui Gesù non ascende al Cielo, , accompagnato dai Suoi Apostoli. Pietro, cui corrisponde l'Era dei Pesci, è l'Apostolo che gli cammina a fianco e i due sono seguiti da Giovanni: il "discepolo che Gesù amava". Il tema delle corrispondenze tra Apostoli ed Ere Astrologiche è stato uno dei primi che abbiamo affrontato nel blog: precisamente, in un post del 2016. In quella sede avevamo concluso che a Giovanni corrispondesse l'Era del Toro, perlomeno facendo riferimento all'elenco degli Apostoli citato nel Vangelo di Marco. La scena che chiude il Vangelo di Giovanni sembra suggerire che l'Era destinata a trascorrere appena dopo la Resurrezione è, nuovamente, l'Era dei Pesci: una possibilità che richiede l'inversione della macchina cosmica. Giovanni, l'Era del Toro, attende pazientemente il proprio turno, che evidentemente si presenterà in un tempo futuro, quando la rotazione precessionale riporterà il Sole più vicino alla metà dell'emiciclo.
Farsi Piccoli, Come Bambini
Alla luce di quanto abbiamo appena elencato, non suonano strane le parole di Gesù relative alla seconda nascita e alla necessità di ? Come tutti i passi evangelici, i livelli di significato sono molteplici: il livello più importante è quello spirituale, che in questo caso invita il lettore a liberarsi dalla malizia, dall'attitudine a programmare l'esistenza e agire in base a convenienza, prendendo come riferimento la semplicità dei bamibini appena nati, la cui principale preoccupazione è gestire il senso di meraviglia che li pervade, mentre osservano il mondo per la prima volta. Il secondo livello ci riconduce a una considerazione fatta un po' di tempo fa, secondo cui i "comandamenti" di Gesù sono semplicemente avvertimenti di fenomeni che devono necessariamente verificarsi, in quanto espressione della Volontà del Padre. In questa specifica occasione, Gesù sembra delineare l'esistenza di una corrispondenza biunivoca tra il "farsi piccoli, come bambini" e "entrare nel Regno dei Cieli": entrare nel Regno e sperimentare l'assenza di malattia e morte, implica diventare piccoli, ossia vivere una esistenza in cui il tempo scorre all'indietro.
Personalmente non penso che lo scorrimento inverso del tempo richieda a ciascuno di rivivere esattamente le medesime esperienze che ha passato nel corso della vita che noi chiamiamo "ordinaria", anche perché questo implicherebbe il dover ripercorrere, anche se a ritroso, il cammino di malattia e dolore, anche se con la consapevolezza che prima o poi la giovinezza arriverà e porterà con sé energia e salute. Penso invece che lo scorrimento inverso del tempo implichi e consenta un certo grado di libertà: sufficiente a dare la percezione dell'esistenza del libero arbitrio.
7 commenti:
Bentornato Arric! Sempre intriganti e ricchi di spunti, i tuoi formidabili articoli. Quella dell'inversione temporale mi pare tuttavia una forzatura, una di quelle più spregiudicate fra le tante a cui ci hai abituato. L' "inversione" di cui parli, con sfoggio di su0erlativa immaginazione, appare tuttavia un'immagine simbolica dacché non sussistono dubbi o incertezze sul principio di ciclicità temporale così caro agli antichi eruditi, di tutte le culture, senza eccezioni. Conoscevo il pezzo del POlitico, nel quale l'andamento a ritroso nel tempo , a mio avviso, non può intendersi diversamente da una costruzione che vuole rappresentare l'andamento costante della freccia del tempo, in un percorso cioè senza intervalli, o vuoti; in sostanza, quindi, per passare da un tempo vecchio a uno nuovo, ma già verificatosi in precedenza in misura pressochè identica, l'autore, cioè Platone, è obbligato a fornire una rappresentazione figurata efficace in modo da spiegare al profano come Virgo dovesse ritornare giovane (cioè al principio dell'era della Vergine, una volta che era stata vecchia (Ovvero che era trascorso il tempo finale del suo sub-ciclo) . Non essendo comprensibile un buco temporale durante il quale si compiesse il miracolo della scomparsa e della successiva ri-comparsa, è possibile che nell'idea di tenere costante il flusso del tempo, PLatone avesse voluto immaginare una progressiva decrescita fino alle forme embrionali per poi procedere con l'avvento del nuovo ciclo che avrebbe seguito l'andamento di quello passato. Non credo che vi sia molto da obiettare rispetto a quanto le culture arcaiche ci hanno così coerentemente tramandato. L'andamento del tempo è ciclico e ininterrotto , cioè senza buchi o pause. E dunque anche la tua costruzione di un moto inverso che giustificasse la posizione dei Pesci in senso ' mancino' mi sembra un po' difficile possa accadere fisicamente e realmente, d'altra parte, è il tuo bellissimo video a mostrarcelo. Infatti il pezzo dei Vangelo di Luca indica un frame, cioè un preciso momento della pesca miracolosa, l'attimo cioè in cui il Cristo era vissuto, quindi all'inizio dell'era dei Pesci i quali, in un immagine congelata mostrerebbe senza dubbi di sorta, il sole - Cristos - che nel quadro cosmico, secondo il punto di vista terrestre, si troverebbe inequivocabilmente a sinistra della costellazione Pesci , la quale a un osservatore esterno, sarebbe apparsa esattamente a destra del sole.
Un saluto e, mi raccomando, pubblica più spesso.
Grazie del commento, Fabio, sempre piacevolissimo e centrato. Il tuo punto di vista è assolutamente legittimo: con un occhio scettico, cerchi di adattare la dinamica vivacità dei testi antichi a un costrutto di conoscenze ben note, a cui possiamo ricondurci. In questa ottica diventa assolutamente logico concludere che se il tempo non può invertire il proprio corso - ipotesi che assumi come fondamento - allora qualunque affermazione che sembri contraddire l'ipotesi va intesa come simbolica, o comunque va interpretata, scorgendovi significati, la cui ampia e manifesta condivisibilità, non può che comprovare la correttezza dell'approccio.
In effetti mi colpisce che nella tua argomentazione utilizzi un vocabolo molto particolare per indicare la mancanza di interruzioni nello scorrere del tempo. Utilizzi il termine "vuoto". Il vuoto è simbolo dell'ignoto, dell'assenza di punti di riferimento, di incapacità di ricondurre l'esperienza a conoscenze già acquisite. In effetti non esiste impresa tanto ardita, tanto pionieristica come affrontare il vuoto: lo sanno gli appassionati di volo con tuta alare, ma lo sanno anche gli inventori, i poeti, i ladri (quelli bravi) e tutti coloro che per crescere intraprendono una strada che nemmeno loro sanno dove porta. Non a caso, questa è la medesima strada intrapresa da Mosé quando il Signore, apparsogli in forma di roveto ardente, gli intima di abbandonare la sua vecchia vita alla Corte del Faraone, per affidargli la Missione di portare il Popolo via dall'Egitto. Anche Gesù affronta il vuoto quando, in fin di vita, per la prima volta avverte la totale assenza del Padre e, nel lanciare al Cielo il lamento "perché mi hai abbandonato?", si abbandona a Sua volta alla certezza che anche se in quel momento Egli non è in grado di percepirlo, sa per certo che il percorso che il Padre ha preparato per lui lo porterà alla Salvezza.
Il vuoto è il punto di svolta, l'istante dell'abbandono, il luogo della trasformazione, in cui la Nigredo diventa Albedo. Natura abhorret a vacuo dicevano i filosofi della scuola Aristotelica, ma se il vuoto assume un ruolo tanto importante nella nostra formazione come esseri umani e come anime, non è possibile che esso non sia presente in ogni aspetto della realtà che ci circonda, tempo incluso.
Un caro saluto e, di nuovo, ben ritrovato!
Sottili argomentazioni, le tue. Come di consueto, non ti fai cogliere impreparato. Comincerei la mia replica con l'accettazione delle tue ultime, meditate righe di commento: il vuoto è l'inconoscibile . Per questo può rappresentare degnamente il 'punto di svolta', cioè qull'attimo impercettibile in cui avviene il miracolo del cambiamento. Questo lo condivido.
Son pronto a pensare però che questo vuoto non lo possiamo sistemare dove più ci fa comodo. E' tuttavia vero che il 'vuoto' , in quanto tale può riguardare anche il tempo, così come intuiamo appartenga di diritto alla dimensione spazio. Però io voglio credere che quel vuoto che assume - come tu affermi - un ruolo tanto importante nella nostra formazione, sia prettamente un vuoto che ci costruiamo intorno da soli, che in realtà non sia vuoto veramente ( e in questo rifletto la posizione della scienza moderna) ma che, non facendo parte del nostro conscio attivo, appartenga alla dimensione dell'inconscio, che per formazione e cultura, ahimè non siamo abituati a prendere in considerazione. Aggiungerei a questo riguardo, in compagnia di molti autori, che in questa dimensione 'oscura' (non in senso negativo) che ci sfugge pur appartenendoci pienamente, gli antichi collocavano probabilmente il campo d'azione degli dèi, capaci appunto di riempire il vuoto delle coscienze mortali, nel tentativo di creare una reazione d'equilibrio in cui l'essere potesse davvero crescere e raggiungere la pienezza. Ed infatti essi potevano dal vuoto creare la realtà, potevano compiere i miracoli come quello di donare la vita, o toglierla. Insomma, per concludere, mi sento di dire che il vuoto è un qualcosa su cui dovremmo soffermarci a lavorare tanto per cercare di armonizzarlo col 'pieno' che fa parte del percepito fisicamente, del cosciente razionale. Mi propongo in futuro di fare esperienze con quel vuoto di cui, mi sembra, abbia sagacemente colto il segno distintivo.
L’ipotesi dell’inversione, se corretta, spiega la ragione per cui dovrebbe verificarsi la “Resurrezione della carne”, dogma centrale alla religione cristiana.
Nelle Sacre Scritture troviamo un episodio che è a mio avviso paradigmatico di come dovrebbe concretamente avvenire lo stupefacente fenomeno della Resurrezione. Esso si trova nel 37° capitolo del libro di Ezechiele, in cui il profeta riporta il contenuto di una visione che ebbe:
La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; mi fece passare tutt'intorno accanto ad esse. Vidi che erano in grandissima quantità sulla distesa della valle e tutte inaridite. Mi disse: «Figlio dell'uomo, potranno queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai». Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e annunzia loro: Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete: Saprete che io sono il Signore». Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre io profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l'uno all'altro, ciascuno al suo corrispondente. Guardai ed ecco sopra di esse i nervi, la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c'era spirito in loro. Egli aggiunse: «Profetizza allo spirito, profetizza figlio dell'uomo e annunzia allo spirito: Dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano». Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato. Mi disse: «Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta la gente d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti. Perciò profetizza e annunzia loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese d'Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi risusciterò dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nel vostro paese; saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.
In questo racconto, in cui si passa da un mucchio di ossa a un esercito di uomini vivi e vegeti, la linea del tempo risulta invertita e l’entropia diminuisce anziché aumentare.
È poi interessante notare come i corpi di questi uomini, seppur restaurati, fossero inizialmente privi di vita, alla stregua di quello di Adamo, che per divenire vivente ebbe bisogno dell’infusione del soffio divino:
Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente.
(Genesi 2: 7)
Come ben sappiamo, quando oggi si viene al mondo, l’anima è già presente. In seguito, con la morte l’anima abbandona il corpo, che rimane appunto inanimato e si disfà.
Se dovessimo invertire questi elementi, cosa avremmo? Un corpo disfatto, ridotto magari in polvere, che viene ripristinato e solo in un secondo momento dotato di vita: praticamente la storia della creazione di Adamo!
È pertanto verosimile che, come sostiene Arcana, Adamo sia stato l’ultimo discendente di una specie di esseri umani generati dalla terra, vissuti in un’epoca in cui la linea del tempo risultava invertita.
Buonasera,
Sono molto affezionato a questo blog, perché è gestito bene e le intuizioni che sottendono alle interpretazioni finali sono di massimo livello!
Fino ad oggi mi sono trovato d’accordo su quasi tutto ciò che è stato scritto, poiché anche i commenti di molti lettori sono molto interessanti.
Tuttavia, questo articolo mi ha lasciato molto perplesso.
Non entro nella vostra discussione filosofica, e dal momento che ho formazione e professione scientifica resterò nel campo che mi compete.
Quindi, dirò che dal punto di vista prettamente scientifico tutta la teoria esposta non ha alcun senso: poiché non esiste alcuna forza fisica capace di fermare il moto terrestre intorno al sole e perfino imprimere al pianeta un moto opposto tale da farlo tornare indietro (visto che è di questo che si tratterebbe se la precessione degli equinozi dovesse proseguire alla rovescia).
Poiché però, sono propenso ad accettare le interpretazioni date, la mia teoria è la seguente: a mio parere tutta la precessione dal Leone ai Pesci (metà della strada) doveva essere considerato dai nostri antenati come un moto in avanti, mentre l’altra metà, quella dai Pesci al Leone era piuttosto considerata come un moto retrogrado. Questo spiegherebbe in modo più semplice e scientifico tutto il processo senza dover cadere cercare un evento “magico” o “miracoloso” che produca effetti in stile fantascientifico.
Questo mio punto di vista, senza pretese, non vuole in alcun modo discreditare il lavoro effettuato ma solo proporre un interpretazione su cui ragionare.
Buona serata
Yman
Accipicchia, c'è vita su P.E.! Di certo non grazie al suo curatore, dal momento che è un maestro di incostanza: la qualità che di sicuro piace di meno ai frequentatori di qualsiasi pubblicazione. Per questo motivo sono particolarmente lieto di trovare i commenti di Fabio, Carmen e Yman.
Con @Carmen ho gioco facile e non dubitavo su un suo premuroso e decisamente calzante contributo: il passo di Ezechiele è una chiosa perfetta al post e una conferma delle ipotesi fatte, per quanto assurde possano sembrare. Leggendo Ezechiele mi torna alla mente la "Resurrezione dei Morti" di Luca Signorelli: un affresco dipinto come un film, in cui ogni personaggio rappresenta un frame della ricomposizione dei corpi in carne e sangue.
Le Scritture sono completamente permeate di "magico" e di "miracoloso", caro @Yman. Ogni episodio ha molteplici valenze: ne ha sui piani simbolico, spirituale e letterario, ma ne ha anche sul piano fisico, dove molto spesso assume i connotati di evento soprannaturale. Non sempre i diversi piani sono scindibili: il confronto con l'inspiegabile è un'altra delle porte del Vuoto di cui accennavo a @Fabio; il gioco consiste nel non fuggire; nel farsi trovare disponibili. D'altra parte, abbiamo un intelletto, pertanto, come giustamente argomenti, non possiamo accogliere tutto come ammissibile. Anche io mi sono posto il problema dell'energia necessaria a invertire i moti celesti, ma qui non stiamo parlando di questo: sto affermando che a un certo punto il tempo potrebbe iniziare a trascorrere in senso "inverso" e come voi mi insegnate, applicare il segno "-" alla variabile tempo in qualsiasi equazione fisica non ne altera la validità.
D'altra parte, l'Inversione non è un tema nuovo su questo blog: ne ho parlato anche nel post di Dioniso, dove ho proposto uno schema del disegno cosmico e nel post Messaggi, Lettere e Commenti, dove siamo scesi in dettaglio a esaminare le fasi dell'inversione.
Tuttavia comprendo il vostro scetticismo: nel caso dell'Inversione, la simbologia evangelica non è così convincente. Carmen ha visto nel giovane con il lenzuolo Kairos: il momento propizio, che cessa di essere tale con l'arresto di Gesù. Mi sembra sensato: non si può percepire l'opportunità di un evento se la nostra coscienza è prigioniera. Ma perché gli Evangelisti non ci hanno presentato anche Kronos? Se trovassimo nei Vangeli un vegliardo adatto a rappresentare Kronos (Caifa?) e se questi fosse ritratto nell'atto di "voltarsi indietro", avremmo la conferma della nostra inversione!
So che Corrado Malanga non piace a molti, a causa delle sue teorie che miscelano scienza ed esoterismo, ma vorrei comunque segnalare un video in cui espone riflessioni relative alla freccia del tempo, che hanno una profonda attinenza con i contenuti del post.
In sostanza, in determinate porzioni dell'universo, il tempo viene percepito scorrere in senso inverso, in quanto l'entropia in quelle porzioni è negativa e tende - anziché ad aumentare - a diminuire sempre. Secondo Malanga, che rifiuta la teoria del Big Bang, sposando di fatto le teorie cosmogoniche di epoca ellenica, l'esistenza di queste porzioni di spazio-tempo è dovuta alla necessità dell'universo di mantenere il proprio livello energia globale (principio di conservazione dell'energia).
Ecco il link del video:
https://www.youtube.com/watch?v=MFWSpj26jv8
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