Il Vangelo riporta:
"Poi crocifissero insieme a lui due ladroni, uno a destra, l'altro a sinistra"
[Mt. 27,38]
Se Cristo è il Sole, nella nostra analogia i ladroni dovrebbero essere i pianeti, che "rubano" al sole la luce, non disponendone di propria. Nell'immagine della Santa Croce sono visibili tre pianeti: Mercurio e Venere a destra e Marte a sinistra. Mercurio è normalmente poco visibile, quindi i candidati al ruolo di ladroni potrebbero essere Marte e Venere.
Il Vangelo ci offre qualche informazione anche sul luogo in cui la croce fu deposta:
"Giunti a un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del cranio"
[Mt. 27,33]
La denominazione sembra legata alla curvatura, particolarmente regolare, del colle che lo rendeva simile ad un teschio. Nella nostra similitudine, quindi, potremmo assimilare il Golgota all'eclittica, che al solstizio di inverno disegna un colle molto regolare nel cielo. A questo proposito è utile osservare che, osservata dall'emisfero boreale, l'eclittica assume la forma di un colle solamente in inverno. Nel solstizio d'estate è alta nel cielo, mentre negli equinozi è una linea che taglia l'orizzonte in diagonale.
Resta da verificare se l'idea di correlare le vicende evangeliche alla astronomia sia sensata. La conoscenza del cielo è propria delle culture più antiche, e vedremo che in effetti il Vangelo presenta molti spunti di riflessione in tal senso.
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