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sabato 21 marzo 2020

Salmo 90: Il Salmo dei Misteri (Parte 1/3)


Siamo in un momento storico decisamente intenso, complesso, sicuramente non semplice. E' ancora presto per dire se gli eventi che stiamo vivendo siano collegati in qualche modo all'annuncio portato dall'eclissi del 21 Giugno p.v. Di sicuro, le sollecitazioni fisiche e psicologiche a cui tutti noi siamo sottoposti, costituiscono un importante ostacolo alla nostra tendenza a procedere per inerzia, senza mai soffermarci troppo a pensare al senso di ciò che siamo e stiamo facendo.

La preghiera, le Scritture, possono essere strumenti potenti di auto-conoscenza e questo periodo è un perfetto invito a riscoprirle e ad usarle, senza paura. La rete offre un vasto panorama di Maestri che spiegano come interpretare i testi e come utilizzarli per arricchire significativamente la propria vita spirituale. L'invito, è che la divulgazione "tecnica" che sviluppiamo in questa sede, possa costituire per i lettori uno stimolo ad approfondire anche l'altro, ben più importante aspetto.

____


Eccoci quindi ad un'altra delle Grandi Fatiche di Fabio, che questa volta si cimenta con il Libro dei Salmi, alla ricerca delle regole per proiettare la logica numerica delle Scritture sulla volta celeste. Personalmente, oltre un certo livello, l'impiego dell'aritmetica in questo contesto non mi affascina, ma in letteratura c'è un immenso filone di ricerche in questo specifico settore ed in alcuni casi i risultati - quelli sì - sono affascinanti. 

Per cui pubblico ben volentieri questo nuovo contributo e attendiamo come sempre i commenti dei lettori. 

Arcana Ricordo




Salmo 90: Il Salmo dei Misteri (Parte 1/3)
di Fabio Painnet Blade


Abbiamo preferito dividere in tre parti questo nuovo articolo, così da aver occasione di dedicare le due successive, ai passaggi matematici dell’equazione individuata fra i versi della sacra preghiera nota come Salmo 90. L’equazione contempla un coefficiente variabile nel termine tradotto come ‘anni’ che abbiamo inteso proporre in tre misure diverse, ciascuna per uno specifico valore cosmico.



Libro quarto, Salmi 90-106

1 Preghiera di Mosè, uomo di Dio.
Signore, tu sei stato per noi un rifugio
d'età in età.
2 Prima che i monti fossero nati
e che tu avessi formato la terra e l'universo,
anzi, da eternità in eternità, tu sei Dio.
3 Tu fai ritornare i mortali in polvere,
dicendo: «Ritornate, figli degli uomini».
4 Perché mille anni sono ai tuoi occhi
come il giorno di ieri ch'è passato,
come un turno di guardia di notte.
5 Tu li porti via come in una piena;
sono come un sogno.
Sono come l'erba che verdeggia la mattina;
6 la mattina essa fiorisce e verdeggia,
la sera è falciata e inaridisce.
7 Poiché siamo consumati per la tua ira
e siamo atterriti per il tuo sdegno.
8 Tu metti le nostre colpe davanti a te
e i nostri peccati nascosti alla luce del tuo volto.
9 Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira;
finiamo i nostri anni come un soffio.
10 I giorni dei nostri anni arrivano a settant'anni;
o, per i più forti, a ottant'anni;
e quel che ne fa l'orgoglio, non è che travaglio e vanità;
perché passa presto, e noi ce ne voliam via.
11 Chi conosce la forza della tua ira
e il tuo sdegno con il timore che t'è dovuto?
12 Insegnaci dunque a contare bene i nostri giorni,
per acquistare un cuore saggio.
13 Ritorna, SIGNORE;
fino a quando?
Muoviti a pietà dei tuoi servi.
14 Saziaci al mattino della tua grazia,
e noi esulteremo, gioiremo tutti i nostri giorni.
15 Rallegraci in proporzione dei giorni che ci hai afflitti
e degli anni che abbiamo sofferto tribolazione.
16 Si manifesti la tua opera ai tuoi servi
e la tua gloria ai loro figli.
17 La grazia del Signore nostro Dio sia sopra di noi,
e rendi stabile l'opera delle nostre mani;
sì, l'opera delle nostre mani rendila stabile.




Così come definito nel post Noha, il diluvio fra le stelle, è presumibile che dietro il suffisso ‘an’ (cielo) si nasconda il significato di una scala che relaziona fra loro tre sistemi cosmico-planetari differenti: il ciclo della Terra intorno al Sole, quello della Luna intorno alla Terra e quello della precessione degli equinozi.


Perché questi tre sistemi?


Molto è stato scritto sul significato del termine sumero ‘an’, tradotto letteralmente con ‘cielo’. Il suffisso compare infatti nel nome delle principali divinità della cosmogonia sumera a dimostrazione del fatto che per le antiche popolazioni mesopotamiche i riferimenti superni fossero entità indubbiamente collegate alla volta celeste. Poiché non abbiamo alcuna intenzione di attizzare le braci di arcinote speculazioni fanta-letterarie, abbiamo supposto che con l’espressione cielo si potesse e volesse intendere il cambiamento di una porzione dello stesso, convenzionalmente stimata nella misura di un grado angolare; pertanto dieci cieli (a seconda dell’astro o pianeta di riferimento), potevano essere considerati dieci trecentosessantesimi di uno specifico ciclo.


Se applichiamo la misura di dieci gradi al moto orbitale della Terra intorno al Sole, otteniamo 10/360esimi (grossomodo 10 giorni); durante la sua rotazione attorno al nostro pianeta, la Luna percorre un arco di dieci gradi in circa 18,6 ore; mentre rispetto al ciclo precessionale, i dieci gradi corrispondono all'incirca a 720 anni solari. Ciascuno di questi tre sviluppi porterà a soluzioni astronomiche di buona precisione e piuttosto sorprendenti per l’epoca. In effetti, ad ogni variazione delle stelle, dal punto di vista terrestre, si può dire tranquillamente che il cielo cambi costantemente il proprio assetto.


Ecco allora che in questo primo post abbiamo sostituito la variabile ‘an’ con la misura del giorno solare (un 360° del ciclo di rotazione terrestre intorno al sole); nel secondo post verificheremo il risultato dell’equazione attribuendo al suffisso ‘an’ (anni) il valore temporale di 1/360° del ciclo lunare; ed infine nel terzo post introdurremo nell'equazione base la misura del grado precessionale, quella cioè di un trecentosessantesimo dell’intero ciclo della precessione degli equinozi (circa 72 anni).

4 Perché mille anni sono ai tuoi occhi
come il giorno di ieri ch'è passato,
come un turno di guardia di notte.

Rivoluzione
Lunare
Ciclo
Precessionale
Rivoluzione
Terrestre
(giorno)
Rivoluzione
Terrestre
(anno)
Ciclo 1 lunazione
(l.)
1 ciclo precessionale (c.p.) 1 giorno
(g.)
1 anno solare
(a.s.)
Durata
ciclo
28 Giorni 25725 anni 1 giorno 1 anno
1/360 1,86666 h 71,4583… anni 4' minuti 24 h
Rotazione 1 grado 1 grado 1 grado 1 grado
Tempo di
Rotazione
1 l. / 25725 = 94 sec. 1 c.p. / 25725 = 1 anno 1 g. / 25725 = 3,35 sec. 1 a.s. / 25725 = 20 min.

Con il termine 'an' gli antichi Sumeri indicavano il cielo. I nomi delle loro principali dinività contenevano il suffisso 'an'. Il cambiamento di un cielo indicherebbe lo spostamento degli astri sulla volta celeste di un grado. Venti cieli equivarrebbero allora al tempo necessario a modificare la posizione degli astri ... di venti gradi.




Il Salmo 90 è stato citato (e maltrattato) da Zecharia Sitchin nel famoso libro L’Altra Genesi ma, a quanto pare, la parte finale del componimento sembra esser stata omessa allo scopo di irrobustire i pilastri di un ragionamento tutt’altro che condivisibile. A pagina 56 del libro L’altra Genesi l’autore descrive una diatriba con l’ascoltatrice di un programma radiofonico. La donna intendeva supportare la tesi creazionista secondo la quale il mondo sarebbe stato creato in sei giorni. Per confutare una tal prospettiva e introdurre un dato più realistico, Zecharia Sitchin aveva ben pensato di avallare il discutibile risultato aritmetico con l’aiuto del celebre Salmo 90 (Libro dei Salmi), ma la sua versione, a nostro parere, si trascinava dietro lo stesso difetto da lui sfacciatamente imputato ai teologi dogmatici, accusati di manipolare la traduzione dei Testi Sacri secondo costrutti confezionati a loro esclusivo uso e consumo.


"Una volta che ero ospite a una trasmissione radio in una città della "cintura della Bibbia", venni sfidato dalla telefonata di una donna che toccava proprio questo punto. Spiegai che per "giorno" la Bibbia non intende il nostro termine di ventiquattro ore sulla Terra, ma rappresenta piuttosto il concetto di una fase nel processo della creazione. No, insistette la donna, la Bibbia intende esattamente "venti­quattro ore". Allora le feci notare che il testo del primo capitolo della Genesi tratta non di tempi umani, ma del tempi del Creatore, e il Libro dei Salmi (90:4) ci dice che agli occhi di Dio "mille anni sono come ieri". Era disposta ad ammettere, almeno, che la creazione poteva avere richiesto seimila anni? A questa mia domanda, con grande delusione da parte mia, non seguì alcuna concessione. Sei giorni significa sei giorni, insisteva la radioascoltatrice."

Non mi è sembrato però egli si sia reso conto che anche il suo atteggiamento ricalcava quello di detrattori senza scrupoli e nemmeno, pare, che qualcuno gliel’abbia mai fatto notare, dacché nel riportare il Salmo 90 si riservava di depennare (distrattamente?) la porzione di testo tradotta come ‘e un turno di guardia nella notte’. I mille anni pertanto non sarebbero risultati uguali al giorno di ieri appena passato (quindi al tempo di ventiquattrore solari) ma al ‘giorno’ di ieri appena passato più il turno di guardia/veglia nella notte. In parole povere, le macchinazioni di Zecharia Sitchin non ci hanno convinto minimamente.
  • 1000 anni = giorno (luce) di ieri + 4 h
  • 1000 anni = 10h + 4h (solstizio d’inverno).


Sulla base di traduzioni condivise (approfondimenti nel seguito di questo post, di prossima pubblicazione), si è visto che il termine ‘giorno’ può essere inteso in quattro modi diversi (ipotesi 1, 2, 3, 4) ciascuno dei quali implicherebbe un peculiare sviluppo matematico dell’equazione in esame. Ciascuno dei quattro modi corrisponde ad una differente durata del giorno, espressa in ore.

  1. ipotesi 1. Giorno = 24 ore
  2. ipotesi 2. Giorno = 10 ore: ore di luce al solstizio d’inverno.
  3. ipotesi 3. Giorno = 12 ore: ore di luce agli equinozi.
  4. ipotesi 4. Giorno = 14 ore: ore di luce al solstizio d’estate.

Valutato ciò, per capire il costrutto matematico sarà a questo punto sufficiente sostituire l’ultima incognita che riguarda il valore quantitativo del termine ‘giorno’ (da intendersi - in questo caso – nella sua intera durata di 23 ore, 56 minuti e 3 secondi). Ed allora, se un anno fosse inteso come un lasso di tempo formato da 360 spicchi di un grado ciascuno, 1000 anni dovrebbero sancire senza margine d’errore un arco temporale di 360.000 giorni solari. Infine, dato che la seconda porzione dell’equazione è espressa in ore, potremmo trasformare i 360.000 giorni in ore solari.


A questo punto non resterà altro da fare che sostituire il secondo termine dell’equazione con ognuno dei quattro valori ipotizzati e cercare una verifica nel significato dei quattro risultati ottenuti. Calcolatrice alla mano, una volta applicata questa semplice procedura, il nodo è venuto al pettine, infatti solamente il valore di 10 + 4 ore solari (coerente alla traduzione della parola ‘giorno’ come ‘ore di luce’ nell’intervallo alba-tramonto) ha conseguito riscontri altamente significativi perché definisce con precisione sorprendente la quantità esatta delle ore contenute in 71,428 anni, ovverosia nel grado del ciclo precessionale.



360.000 x (23h , 56’ min , 3’’ sec.)* = 14 h

360.000 x 23h +
360.000 x 56 min +
360.000 x 3 sec =
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8.616.300 h

8.616.300 h = 14 h

Da cui:
615450 h** = 1 h

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(*) 23h, 56’, 3’’ = 23,93416666666
(**) 615450/23,934166666666= 25.714 gg/360= 71,428 anni



La corrispondenza esatta del valore seicentoquindicimilaquattrocentocinquanta con la stessa, identica cifra riportata nel secondo censimento del Libro dei Numeri, esclude la possibilità di un risultato casuale.

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Una versione aggiornata di questo post, insieme ai seguiti (parte 2 e parte 3), possono essere lette direttamente sul blog dell'autore ai seguenti indirizzi: