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lunedì 27 maggio 2019

Il Giovane col Lenzuolo

Questa volta la nostra Carmen mi ha decisamente battuto. Avevo scritto questo post per fornire risposta ad una domanda pervenuta tramite Youtube, ma ero andato completamente fuori tema. Carmen mi ha salvato tramite email e ci tengo a riportare il contenuto integrale del suo messaggio, che spiega il reale significato del simbolo. Lascio comunque il post originale nell'immediato seguito, per la cronaca. Grazie Carmen!


Arcana Ricordo


Vorrei rispondere ad una interessante domanda comparsa su youtube, che riporto qui nel seguito:


Innanzitutto ringrazio Yul Brynner per l'interessante spunto. La domanda si riferisce ad un episodio che secondo il Vangelo di Marco, avviene durante la cattura di Gesù:

Gesù, rivolto a loro, disse: 
«Siete usciti con spade e bastoni 
come per prendere un brigante. 

Ogni giorno ero in mezzo a voi 
insegnando nel tempio e voi non mi avete preso; 
ma questo è avvenuto 
affinché le Scritture fossero adempiute».

Allora tutti, lasciatolo, se ne fuggirono.
 
Un giovane lo seguiva,
coperto soltanto con un lenzuolo; 
e lo afferrarono; 
ma egli, lasciando andare il lenzuolo, 
se ne fuggì nudo. 

[Mc. 14, 48-52]

In effetti si tratta di un dettaglio che non é evidenziato nel video "Acquario, l'Era di Giuda", ma che vale la pena esaminare.



Giuseppe Cesari, Cattura di Cristo






Oggi siamo abituati ad intendere il concetto di Tempo come una entità univoca: una dimensione del crono-topo, che prosegue inesorabile in una sola direzione, con una "velocità" che riteniamo costante. Nell'antichità non era così: il tempo era infatti associato a due entità distinte:

  • il Krónos (il “tempo cronologico”, legato all’esperienza profana) e
  • il Kairós (il “tempo opportuno”, legato all’esperienza del sacro).

Mentre il primo termine si riferisce al tempo cronologico e sequenziale, un tempo sterile e privo di sorprese, il secondo indica un “tempo nel mezzo”, un periodo indeterminato in cui accade “qualcosa di speciale”.

Nell’iconografia, il Chrónos viene rappresentato come un vecchio munito di clessidra, tutt’altro che bonario, il quale, nella sua incessante ciclicità, divora uomini e perfino statue; è la raffigurazione del tempo che corrompe la materia. La rappresentazione del tempo cronologico che, però, ha goduto di maggior successo è ouroboros: il serpente che si morde la coda a significare la ciclicità inesorabile del tempo e la velenosità di riperterlo. 

Il Kairós, invece, è rappresentato da un giovane nudo, coperto solo da un lenzuolo, che corre.
Il tempo Kairós è spesso percepito come un momento di crisi, che è sinonimo sia di pericolo che di opportunità. È, infatti, un tempo durante il quale si ha la possibilità di costruire qualcosa di nuovo da qualcosa di vecchio.

A Traù (l'antica Tragurium romana), Croazia, nel convento delle suore benedettine, c'era uno straordinario bassorilievo che rappresentava il Kairós dal III secolo a.C., vi era raffigurato un giovane nudo, che correva. Il bassorilievo ora si trova al Museo Municipale di Traù. Per gli antichi, Kairós è infatti un ragazzo alato dalla nuca rasata (in modo che, una volta passato, non lo si possa afferrare per la chioma), che corre di continuo, tenendo in equilibrio una bilancia sulla lama di un rasoio. Solo chi è pronto e accorto può afferrare Kairós, il quale, come si è già detto, porta con sé la possibilità del cambiamento.

Antiche fonti letterarie ci parlano di una statua, realizzata dal famoso artista greco Lisippo (IV sec. a.C.), rappresentante la giovane divinità del tempo, alla quale un certo Posidippo di Pella (310-240 a.C.) dedicò un breve componimento. Nel comporre il testo, strutturato come un dialogo, Posidippo immagina che un uomo, entrando in una casa, si imbatta nella statua di Kairós e inizi ad interrogarla sul suo aspetto.

- Di dov'era lo scultore?
- Di Sicione.
- Ed il suo nome?
- Lisippo.
- E tu chi sei?
- Il Momento, signore di ogni cosa.
- Perché stai in punta di piedi?
- Corro sempre veloce.
- Perché hai due ali ai piedi?
- Io volo col vento.
- Perché tieni un rasoio nella destra?
- Come segno, per gli uomini, che io sono più tagliente di ogni lama affilata.
- E perché hai la chioma sul volto?
- Per chi viene incontro, che l'afferri, per Zeus.
- E per quale motivo non hai capelli dietro?
- Una volta che io gli sia sfrecciato accanto sugli alati piedi, nessuno, per quanto lo brami, mi afferrerà da dietro.
- Perché lo scultore ti ha modellato?
- Nel vostro interesse, o straniero, e nell'atrio m'ha posto come ammaestramento.






La risposta di Carmen ci guida correttamente verso la decodifica del Simbolo. La percezione del tempo è altamente soggettiva: in effetti, il tempo della "crisi" trascorre con una progressione del tutto differente rispetto al tempo delle attività: ci avvolge e ci isola, avvicinandoci alla dimensione isocrona propria dell'anima. Il tempo cronologico nei momenti di raccoglimento perde quasi completamente di significato: sembra quasi che il lenzuolo di Kairós ci avvolga separandoci dalla realtà circostante. E' molto dolce coccolarci in questi istanti di perfetto isolamento cronologico; si può meditare e addentrarsi nelle profondità dell'anima; talvolta si può anche guarire. Il Krónos ricompare soltanto quando un evento esterno, o un pensiero "meccanico" ci riporta alla realtà percepita, rompendo l'incantesimo.


Nell'istante esatto della cattura di Gesù, Kairós perde il lenzuolo: si tratta di un segnale confortante ed allarmante allo stesso tempo. Allarmante, perché rivela che da questo istante, l'accesso alla dimensione isocrona viene chiuso. Nel periodo di ascesa delle "bestie", gli equilibri psichici vengono sconvolti: l'anima, che in condizioni normali è permanentemente connessa all'intelligenza suprema che governa l'universo attraverso un segnale elettromagnetico, viene improvvisamente disconnessa e resta isolata entro i confini del corpo fisico individuale. Non si tratta di un processo semplice: può causare un immenso senso di solitudine ed abbandono: «Elì, Elì, lamà sabactàni?». Tuttavia è un processo ampiamente descritto e confermato nei Vangeli: proprio a questo fenomeno allude Cristo, quando annuncia che il vino, ossia lo Spirito che è stato offerto a tutti i discepoli durante le nozze di Canaan, è destinato a venire a mancare:


Vi dico che da ora in poi
non berrò più di questo frutto della vigna,
fino al giorno che lo berrò nuovo con voi
nel regno del Padre mio.



Non si tratta di un brutto dispetto del Padre Eterno: come vedremo nei post futuri, si tratta di un passo avanti indispensabile nel processo di ingresso nel "Regno dei Mille Anni".


Il contatto con la Verità può essere altamente distruttivo, a causa delle elevate energie in gioco: come chi è stato per lungo tempo chiuso in una caverna oscura viene momentaneamente accecato quando, uscendo dalla caverna, percepisce lo splendore della luce esterna, così saremo noi, vissuti per lungo tempo sotto i sette veli di Maya che ci hanno riparato dallo splendore della Verità celeste. Le anime più torbide potrebbero non tollerare la potentissima luce divina ed essere incenerite; la loro incapacità di tollerare tutta quell'energia in una sola volta, le porterebbe a supplicare il Padre di esporli a minori quantità di energia. Ma non essendo ormai più possibile ripristinare il velo di Maya, il Padre potrà solo consentire loro di estendere la loro percezione personale dello scorrere del tempo. In questo modo, la quantità di energia a cui saranno sottoposte istante per istante risulterà inferiore; ma all'interno della loro bolla temporale, quelle anime vivranno la sofferenza eterna: il fuoco della Geena a cui fa riferimento il Cristo.


La perdita del lenzuolo rappresenta un meccanismo analogo: con la cattura di Gesù, Kairós perde il proprio tratto distintivo e Krónos resta l'unica entità a misurare lo scorrere del tempo. Questo significa che da un lato, nessun essere umano potrà più rifugiarsi all'ombra del suo lenzuolo per entrare in contatto con la realtà divina; dall'altro, chi avrà lavorato a sufficienza e sarà riuscito a risuonare con le nuove energie universali, riuscirà a dialogare con la Luce senza bisogno di seguire le indicazioni che Dio stesso a fornito a Mosé: "Non ti avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi [...] Mosè allora si nascose la faccia", cioè "esci da Krónos (fermati), abbandona tutti i tuoi ruoli e tutte le idee riguardo a te stesso (togliti i calzari) e non pretendere di farmi domande dirette, perché per proteggerti dalla Mia energia, Io risponderò utilizzando simboli ed archetipi (copriti il volto)". In altre parole ci saranno persone in grado di sopportare la prova del #GrandeAvvertimento ed entrare in una nuova dimensione del colloquio con Dio.



34 commenti:

fabio painnet blade ha detto...

Bentornato Arric! E sei tornato con un paniere bello pieno, eh?

fabio painnet blade ha detto...

https://ilfattostorico.com/2016/03/06/le-piu-antiche-rovine-di-gerusalemme-risalgono-a-7-000-anni-fa/

azzeccata la correlazione Gerusalemme-Gemelli. Anche l'archeologia dunque ti viene incontro a braccia aperte!

Arcana Ricordo ha detto...

Benritrovato caro Fabio e cari amici! Interessante e curiosa questa nota che riporti su Gerusalemme, grazie!
Anche se va detto che, se volessimo darle credito ed estendere il metodo anche ad altre località evangeliche mappate sullo Zodiaco, saremmo chiamati a dimostrare che Betlemme é stata fondata nell'11.000 A.C. e Betsaida 2.000 anni fa! ;-)

fabio painnet blade ha detto...

Quando finalmente metteremo tutto nero su bianco, richiameremo ufficialmente gli archeologi a darsi da fare! A proposito, in questo lasso di tempo mi son dedicato (con l'input fornitomi da un certo Sergio Gatti che nemmeno conosco) a risolvere l'enigma degli enigmi, il 666 e il significato delle centoquarantaquattromila 'anime' - non una di più, non una di meno - destinate alla salvezza. Tutti i riferimenti offertici dall'Apocalisse di Giovanni rientrano perfettamente nel computo: i 1260 giorni (la definizione della misura temporale deve essere rispettata, se dice 1260 giorni non si possono considerare 2160 anni) la purezza delle anime chiamate a raccolta dall'Agnello e soprattutto il numero 11 che in realtà è 11,1 ovvero 11,1° gradi precessionali. Dispiace solo che le congetture del Gatti non siano sulla stessa linea metodologica. Lo inviterò alla discussione, qui su PE. Ne vedremo delle belle! Ma tu caro Arric, non potresti per una volta tanto lasciare accesso libero a tutti? Quel dannato captcha è veramente una spina nel fianco.

Sergio ha detto...

Buongiorno, sono l'autore de "La Scienza Impossibile del Numero 666". Nelle prossime ore conto di entrare in argomento con voi.

Sergio ha detto...

No, 11,1 non è riferito ai gradi precessionali, ma alla durata media in anni del ciclo di macchie solari.

Arcana Ricordo ha detto...

Un ottimo post che tratta di 666 e precessione degli equinozi è il seguente: [ Il vero significato dell’Arepo Sator: il quadrato magico ].
Tra l'altro, concordo con l'autore sul fatto che la precessione procede a cicli di 6 Ere Astrologiche e concluse queste ... ogni cosa a suo tempo, ci sarà un post specifico per parlare anche di che cosa dovrà avvenire dopo quello che ormai chiamo il "Salto dell'Era dell'Acquario".

Caro @Sergio, è il benvenuto! In mancanza di indicazioni, uso il "lei", ma si senta pure libero di usare le forme più colloquiali, qui siamo tra amici.

@Fabio, per saltare il chapta è sufficiente che apri il blog dopo aver eseguito l'accesso a google! La procedura passo-passo è:

1) vai sulla home page di google
2) clicchi su "Accedi" e ti autentichi;
3) senza chiudere il browser, apri una nuova scheda e vai sulla home page di Profezie Evangeliche
4) clicchi sul titolo del post che ti interessa
5) in fondo alla pagina clicchi su "Posta un commento"
6) scrivi il commento
7) attivi il flag "non sono un robot" (il chapta NON compare)
8) premi il bottone "Pubblica commento"

fabio painnet blade ha detto...

Buongiorno Sergio, un piacere averti qui. Dalla mia mail devi aver capito che il ragionamento da noi intrapreso dista considerevolmente da quello eliofisico, peraltro assai seducente, che ci proponi con tanta passione. Naturalmente siamo qui per confutare qualcosa e all'occorrenza imparare, non per esprimere lodi. Consentimi quindi di passare subito ad alcune riflessioni sul tuo lavoro.
Le mie nozioni di statistica mi inducono a dubitare dei valori medi di qualsiasi misura, poichè la media (recita un qualunque testo di statistica. Lo Schaum, ad esempio) non ha alcun valore se non raggruppa un gran numero di misure intorno ad una. la famosa distribuzione 'a campana', mi sembra di ricordare. Se allora dimostrassimo che, tanto migliaia di anni fa (periodo in cui la Bibbia dovrebbe esser stata redatta) quanto negli ultimi treecento anni, molti valori (diciamo almeno il 65-70%) si fossero raccolti intorno al range 10,5 - 11,5 anni, bè ciò potrebbe indicare una buona significatività del valore di media da te indicato. Ma se già le medie del tempo differissero da quelle attuali, il discorso della 'media significativa' verrebbe statisticamente e ragionevolmente a mancare. Non credo però che sia stata mai portata avanti un'analisi statistica di questo genere.
Vorrei tuttavia far finta che questa media (e la sua significatività) fosse stata rilevata con i dovuti criteri, ebbene ciò potrebbe lasciar intendere che queste misure e rilevazioni (macchie solari), ricondurrebbero a una paternità aliena, dalla quale i redattori biblici avrebbero attinto a piene mani. PFaccio una tal osservazione perché, la nostra prospettiva esclude a priori l'ingerenza di culture superiori, come peraltro il buon de Santillana si è sforzato di spiegare e dimostrare nel 'Mulino di Amleto' e nel suo memorabile 'Fato antico e fato Moderno'. Per lui, ed anche per me, le rilevazioni degli antichi si limitavano all'osservazione diretta dei cicli temporali (notte-giorno,ore di luce e di tenebra, disallineamento delle stelle al termine di un ciclo precessionale, etc.) ed è esattamente a questo indirizzo che noi ci siamo attenuti con un certo rigore.


fabio painnet blade ha detto...

Terzo punto: le macchie solari non sono un fenomeno tanto palese da poter essere presentato pubblicamente come conferma di un sapere, di una previsione. In pratica gli eruditi in possesso di queste nozioni non avrebbero avuto modo di farle osservare al popolo, come per esempio poteva esser fatto con un'eclisse (solare o lunare), fenomeno che invece, se prevista/calcolata con un certo anticipo produceva un certo effetto nella coscienza popolare. La indeterminazione (casualità) delle macchie solari (perché senza una media significativa, di questo si tratta.) non avrebbe portato dunque un certo tipo di effetto, non sarebbe stato possibile anticiparne/calcolarne i movimenti, per il motivo che ci hai egregiamente illustrato nel tuo libro, cioè, che esse scomparivano imprevedibilmente per lunghi periodi e ai tempi non potevano certo sapere come prevederne la nuova comparsa. La media, allora, così come è stata rilevata, rappresenta un calcolo che si può fare a posteriori, a bocce ferme, come si suol dire. L'indizio mi sembra debole, insomma.

Ecco, non so se ho ben esposto le mie prime perplessità.



fabio painnet blade ha detto...

Grazie Arric, utile per tutti. Non si finisce mai di imparare.

Sergio ha detto...

Il certo Sergio Gatti sono io, non vi affaticate a cercare di risolvere il 666 enigma degli enigmi, che già è risolto: basta leggere
"La Scienza Impossibile del Numero 666", di Sergio Gatti, su Amazon.it
Prezzo modico: 6,66 €

Sergio ha detto...

Ops scusate, ho scritto un commento senza aver letto quasi niente di quanto sopra. Ne riparliamo.

Sergio ha detto...

Buongiorno Fabio. Allora: B.Woolf fu il primo osservatore occidentale a proporre nel 1943 la ciclicità delle macchie solari stabilendo una durata media di 11,1 anni (si era riusciti a risalire al 1.500, cioè addirittura ad oltre un secolo prima della scoperta delle stesse da parte di Galileo).
La presenza del numero 11 nella Bibbia è INVADENTE (42 volte).
Come si capisce facilmente, 11 è la migliore approssimazione possibile di 11,1.
ATTENZIONE : 11,1 prodotto da Woolf è anche il numero che consente lo scatenamento finale dei numeri per arrivare al 666. È stato usato anche dai compilatori della Bibbia!
Quindi diciamo che Woolf conferma la Bibbia su questa misurazione, e la Bibbia conferma Woolf!
E attenzione, siccome 11,1 è un numero riferito al Sole, certamente siamo nel campo della eliofisica. Nella produzione dei numeri biblici 144.000 e 666 sono necessari alcuni dati del Sole e alcuni dati della Terra. Questa è la via per smascherare tutti questi numeri.
Non c'è un'altra via.
Tutto il resto è filosofia.

Sergio ha detto...

L'indizio circa le macchie solari potrebbe sembrare debole all'inizio, ma poi quando tramite esse si arriva a produrre il 144.000 ed il 666, ecco che abbiamo la conferma dell'esattezza di questa pista.

Sergio ha detto...

E non si pensi che sia 111 × 6 ... )))

Sergio ha detto...

Grazie a tutti per il benvenuto!
Si, abbiamo delle divergenze che vedremo di risolvere.
Io spero di avere torto marcio, ma ...

fabio painnet blade ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Arcana Ricordo ha detto...

Sergio, in tutta franchezza, mi sembra che tu sia partito maluccio:

- inizi con la pubblicità (dimenticando forse che qui sei ospite), senza nemmeno leggere le domande che ti sono state rivolte;
- continui affermando di aver trovato l'unica e la sola soluzione ad un problema millenario, il che può essere vero, ma per esperienza posso dirti che nulla è mai definitivamente probante in questo campo;
- termini con un commento che appare "monco": sembra che tu intenda "ribadire" (piuttosto che "esprimere") concetti, che invece per me e per i miei lettori sono del tutto nuovi.

Forse hai avuto poco tempo per scrivere; nel caso, mi auguro che più avanti tu voglia fornire qualche ragguaglio ulteriore. Se invece vuoi lasciare intendere che tutte le risposte sono nel tuo libro ... va beh, ci siamo capiti.

Infine lasciatelo dire: c'è sempre un'altra via.

fabio painnet blade ha detto...

Ciao Sergio, nel nome di una passionalità evidente, ti lascio passare ogni eccesso che, anzi, nella colorita veste in cui viene fuori, mi diverte. Avevo intuito la possibilità di 'scintille', ma vorrei davvero rimanere nei toni pacati di un dibattito equilibrato, dato che i temi sono molti e complessi.
Le tue chiose - questo sì - mi obbligano a meditare un po'. Detto ciò aspetto il seguito del tuo 'ma...'. E dunque: ma?

Sergio ha detto...

Scusate, effettivamente in questi giorni sono molto occupato, faccio fatica a trovare il tempo per scrivere, potrei esser sembrato arrogante senza volere, il fatto è che su questo argomento ho le idee chiarissime, quindi mi viene quasi automatico dire: "leggete il mio libro".
Fabio, so che hai letto quanto ho scritto, e allora si vede che alcuni elementi non ti hanno convinto. Ad es. sostieni che il 144.000 deve significare qualcosa "in sé", come numero puro ... quando invece io credo di aver dimostrato che sia un numero COMPOSTO, prodotto dalla relazione fisica Sole-Terra.
Ho varie altre obiezioni da sollevarti. Ad es.che De Santillana abbia escluso l'ipotesi extraterrestre (mi pare che semplicemente non si sia pronunciato), e da qui nasce anche la discordanza su una possibile statistica svolta per un periodo lunghissimo sulle macchie solari.
Le formule che portano prima al 144.000 e poi al 666 prendono atto di una durata media delle macchie solari di 11,1 anni.
Noi abbiamo avuto solo 500 anni per stabilire questa durata media, ma evidentemente ci abbiamo azzeccato,perché la Bibbia CONFERMA, nelle formule da me messe in chiaro.

Sergio ha detto...

ma .... temo di avere ragione sulla reale sostanza del numeri in questione.

Sergio ha detto...

Io potrei pure sparare a raffica le formule, ma ritengo che senza spiegazioni sarebbero comprensibili a pochissimi.

Sergio ha detto...

Un ragguaglio ulteriore può essere questo: la Bibbia rivela in maniera criptata attraverso determinati numeri che la Precessione degli Equinozi non è un movimento circolare, ma oscillatorio.

fabio painnet blade ha detto...

de Santillana , Mulino di Amleto(ultima ediz. pag 85)"poichè il mito tratta del tempo - cioè di periodi di tempo che CORRISPONDONO A MISURE ANGOLARI - e non di zone dello spazio."
Ma questo principio metodologico, oltre che di Santillana è condiviso all'unanimità da coloro che hanno pubblicato libri interessanti come R Bauval- S Zicari - G Hancock, tanto per citare i più noti.

Sul silenzio/ assenso di Santillana rispetto alla pista aliena inviterei alla lettura:

citazioni dal Mulino di Amleto
pag 95: "i barbari urlanti che si dipingevano la faccia di blu, dovevano avere molte più cognizioni di astronomia di quanto ci autorizzassero a pensare i loro usi e costumi sociali."

pag 98: " ... ci viene istintivo respingere l'idea che tra i cinque e i diecimila anni fa esistessero pensatori dell'ordine di di Keplero, di un Gauss, o di un Einstein che operavano con i mezzi a disposizione. (gli occhi e la mente, non certo la tecnologia aliena)"

pag 172: "ma come si accennava sopra, pagina 92, i moderni trovano tanto più difficile immaginare che in quelle età lontane gli uomini sapessero seguire uno spostamento così impercettibile..."

pag 175: " Si dice che che per scoprire questo moto nel breve spazio di un secolo sarebbero stati necessari strumenti moderni, e questo è certamente vero. Nessuno però sostiene che la scoperta possa esser stata frutto di osservazioni fatte in un solo secolo ( o due) e lo spostamento di un grado ogni settantadue anni produrrà spostamenti sensibili in determinati posizioni cruciali (equinozi e solstizi) a condizione che gli osservatori siano stati attenti e scrupolosi e abbiano tenuto una documentazione rigorosa....
...La tecnica di osservazione era relativamente semplice (CON CIò INTENDE DIRE CHE ERA CHIARAMENTE FRUTTO DELL'INGEGNO UMANO) e si fondava sul sorgere eliaco delle stelle... Il telescopio dell'antichità era la linea dell'orizzonte (). Se ci si accorgeva che una certa stella che sorgeva nel sole equinoziale non era più visibile in quel giorno , era chiaro che gli ingranaggi del cielo si erano spostati. Se la stella era l'ultima di una certa figura zodiacale significava che l'equinozio stava entrando in un'altra figura..."

Questo per chiarire il pensiero di de Santillana, poi ognuno può rimanere della propria opinione, sia chiaro.



Sergio ha detto...

E non si tratta di 144.000 anime ...

Sergio ha detto...

Io non ce li vedo gli antichi primitivi con il problema di rimediare il cibo quotidiano, a tener nota esatta nonché tramandare gli spostamenti del cielo nei millenni.
Lo stesso Mulino riporta che ai tempi di Nabucodonosor c'era già un decadimento delle conoscenze astronomiche, che conduceva man mano all'astrologia, cioè al vacuo parlare di stelle.
Riporta anche che all'epoca già si cercava di decifrare dei testi molto più antichi.

Sergio ha detto...

A proposito di una giusta osservazione ricevuta da Fabio riguardante le medie statistiche: anch'io ritenevo che una analisi sulle macchie solari limitata agli ultimi 500 anni* fosse insufficiente per stabilirne la durata media di 11,1 anni.
Ma pare proprio che sia così, perché anche la Bibbia pone alla nostra attenzione questo numero.
A mio parere, esiste anche una fonte extra biblica tutta centrata su questo numero:
se qualcuno vuol prendersi la briga di dare un'occhiata al Quadrato Magico del Sole, vedrà che anche lì viene proposto con insistenza il numero 111 ... alias 11,1 , durata media in anni del ciclo di macchie solari.
Sarà un caso, tutta questa attenzione sulle macchie solari?
.
* Non so come siano potuti risalire ad un secolo prima di Galileo, lo scopritore.

Sergio ha detto...

I pesci ... entrano ... in ... acquario.

Sergio ha detto...

Teniamo presente che "Il Mulino di Amleto" è stata la prima pietra di tutta la successiva New Age.
La diplomazia ed il non volersi sbilanciare di De Santillana e Von Dechend lasciano il campo aperto a varie interpretazioni.
Essi segnalano l'intenzione di trasmettere quanto più possibile materiale mitico, in attesa di una futura eventuale interpretazione.

Arcana Ricordo ha detto...

Caro Sergio,

sono stato evidentemente troppo severo e me ne scuso: ho molto apprezzato i tuoi interventi. Devo dire che ho ancora le idee un pochino confuse, ma sorge già qualche osservazione e qualche domanda.

[ NOTA: le scritte in grassetto sono link! ]

1) Il ciclo delle macchie solari ha un impatto piuttosto evidente anche sulle funzioni biologiche umane. Io penso che la vita "moderna", costellata di stress quotidiani e di una buona dose di stimoli elettromagnetici artificiali, tenda ad anestetizzare la tradizionale sensibilità verso le influenze elettromagnetiche del cosmo, ma non escluderei che in passato, la scoperta del ciclo di macchie solari sia avvenuta proprio osservando come il comportamento delle persone e dei popoli, fosse influenzato da effetti ciclici di natura fisica e psichica.

2) In un post del Luglio 2016, ho cercato di spiegare come il periodo di sovrapposizione tra le Ere Astrologiche dura all'incirca 40 anni: in questo periodo di tempo, le due Ere si "compenetrano", come in effetti sembri confermare dalla tua osservazione I pesci ... entrano ... in ... acquario. Seguendo l'indicazione del matematico belga Jean Meeus, si arriva a identificare un periodo molto particolare, compreso tra il 1.980 e l'anno 2.016, in cui il punto solstiziale estivo "attraversa" il piano galattico. Il processo di attraversamento, termina quando il disco solare - nell'istante esatto del solstizio - appare tangente al piano galattico. E' mia personale opinione che gli antichi abbiano calcolato il momento in cui questa condizione si sarebbe verificata e abbiano assunto come data maggiormente significativa quella di un'eclissi solare, che avviene proprio nel giorno del solstizio d'estate. Ritengo che questa data segni a tutti gli effetti il termine del periodo di transizione e l'ingresso nell'Era dell'Acquario. Il 21 Giugno 2020 potrebbe essere la data del taglio dell'orecchio di Malco.

La domanda è: al di là del metodo, hai anche tu evidenze di "scadenze a breve termine"? Dai tuoi commenti, sembra proprio di sì e stante a quanto fervono i preparativi per la costruzione del terzo tempio, direi che ha senso.

3) La dimensione apparente del Sole rispetto alla Terra è pari a circa cioè 31 primi d'arco: 0,31 gradi. Ancora non me lo spiego, ma: 0,31 x 360 = 111.

fabio painnet blade ha detto...

I preparativi del terzo tempio incombono. Anch'io seguo con attenzione gli sviluppi della situazione in Terra Santa. Dato che la moschea di Al Aqsa sta ancora al suo posto, non sembrano esserci motivi di preoccupazione ma non mi stupirei se un domani, un manipolo di terroristi assassini (preferibilmente di bambini) o stupratori di donne ebree, si asserragliassero al suo interno fornendo il pretesto per tirarla giù. Insomma attendiamo un segno.

Per quanto riguarda la questione della media sto cercando di spiegarmi meglio perché vedo che non risulta chiaro il criterio di significatività della madia aritmetica. In sostanza non è la limitatezza del periodo di osservazione a stabilire l'attendibilità del parametro in questione, ma il tasso di misure/intervalli di simile durata, attorno al valore medio. Se insomma avessimo a disposizione un periodo di ventimila anni senza una sufficiente dispersione intorno al valore medio, non otterremmo alcuna significatività. Prendo tempo e spero di definire meglio la cosa.

Grazie Arric per la pubblicazione di questo articolo, dovrebbe servire a chiarire gli scopi e i criteri del metodo cd matematico
http://profezieevangeliche.blogspot.com/2019/06/la-lista-dei-re-dei-regni-di-giuda-e.html

Sergio ha detto...

Signori scusate, c'è tanta carne al fuoco, sto traslocando, cercherò di rispondere nei prossimi giorni. Comunque anticipo che non ho nessuna data cruciale.
Saluti.

fabio painnet blade ha detto...

Tranquillo @Sergio,per un mesetto e mezzo ci trovi puntualmente, poi prevedo una pausa di
riflessione. Per quanto riguarda la questione della media, spero di aver regolato i conti. Ora - almeno su quella - le nostre posizioni dovrebbero conciliarsi. In quanto alla data, se guardi la Tabella 1 del post
http://profezieevangeliche.blogspot.com/2019/03/cosa-nasconde-la-bibbia.html

potrai osservare lo sviluppo congiunto sui passi del Vengelo di Matteo e della Genesi (Lamech: settantasette volte sette), che ci indica due precisi punti sulla linea temporale, perfettamente definiti sulla scala dei gradi equinoziali (la traccia che de Santillana ci invita a seguire). L'Era dell'Acquario, come sostenuto e filmato deliziosamente da Arric, si interromperebbe dunque al 19° grado , lasciandone fuori 11 (19+11=30°). Ciò significa che gli 'undici' sono stati sottratti all'era dell'Acquario/Giuda. Se questi undici fossero in realtà 11, 111111111111 (come suggerisci correttamente anche nel tuo libro), vorrebbe dire 800 anni tondi tondi. Ma dalle parole dell'Apocalisse non sembra un 'taglio' dovuto a qualche catastrofe. Semplicemente questi gradi/individui puri verranno 'salvati' per entrare a far parte del ciclo successivo (la nuova era del nuovo corso precessionale).
Il conteggio che ne abbiamo ricavato permette di individuare nei circa 1080 (539 + 539) gradi precedenti, un ciclo (che oggi sappiamo essere quello dell'Obliquità dell'eclittica), il quale in pratica, conteneva, senza quegli ottocento anni e in misura perfetta, 3 cicli precessionali secchi (io sospetto che si tratti della famosa trinità: trino e unico, ovvero tre in uno). Insomma, se così fosse, quegli ottocento anni potrebbero essere le famose 'anime' che si salveranno dalla fine del mondo=ciclo precedente, per entrare a far parte di quello nuovo. Tutto sembra collimare al centesimo. A questo punto, dovresti facilmente calcolare quali sarebbero i 144.000 intervalli scelti per seguire l'Agnello del nuovo corso (Apocalisse Gv). A mio giudizio sono gli intervalli di luce solare piena che non rientrano nel tempo dominato dall'oscurità. Come vedi, anche qui gli antichi sembrano volerci indicare un numero legato alla relazione terra-sole (non solo le macchie solari lo sono, dunque il discorso potrebbe farsi più semplice di quanto abbiamo finora creduto), luce-ombra, ore diurne e notturne (che rappresentano insindacabilmente il regno del maligno).

spero di avervi offerto qualche nuovo spunto di riflessione. Vale anche per te, Edoardo!

fabio painnet blade ha detto...

Poi, accorgendosi che questa soluzione era metafisica, hanno fornito una rappresentazione più realistica e perfettamente astronomica ma per farlo hanno introdotto il 666, l'hanno della Bestia, che ci riporta a una prospettiva apprezzabile alle nostre latitudini. Nel calcolo rientrano al millesimo i 1260 giorni (non certo anni) e i diciannove gradi. E con questo, per il momento, concludo.