Pubblico con grande piacere il contributo ricevuto da "Magatama Rosso", persona degna di grande stima, che ringrazio e che spero sia anche disponibile a rispondere ai commenti dei lettori. Anticamente le cattedrali venivano chiamate "libri di pietra", per la loro capacità di trasmettere i principi spirituali attraverso precise simbologie, inserite in dettagli architettonici, dipinti e sculture. In passato abbiamo già affrontato il tema della via Crucis introdotta nell'anno 2011 nel Tempio del Pantheon di Roma. Oggi ci rechiamo a Prato, a visitare la Cattedrale di Santo Stefano, o più semplicemente il Duomo, dove si trova un misterioso portale. NOTA: Con un po' certo ritardo, di cui mi scuso, segnalo che questo interessante post è stato incluso dall'autrice Eliana Sarti nel proprio libro d'esordio "Magatama Rosso", edizioni Gruppo Albatross, 2020. Nel libro, il post è stato rivisto ed ampliato, quindi consiglio l'acquisto del libro. Qui il LINK.
Arcana Ricordo
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Duomo di Prato - Il Portale Sud
di Magatama Rosso (pseudonimo di Eliana Sarti)
Duomo di Prato - il Portale Sud (Cliccando sull'Immagine si apre Google Street View) |
I simboli in questa foto appartengono al portale sud del duomo di Prato, non è chiara l’epoca a cui risalgano, ma di certo è anteriore al 1200.
Il primo indizio per la decodifica di questo enigma è il marmo verde su cui essi sono ritratti, questo colore è connesso alla conoscenza ermetica, verde è la tavola smeraldina di Ermete, verde la “visione di smeraldo” e ancora: l’uovo di giada, l’isola verde, e l’aurora boreale. La via dell’iniziato polare e l’ascesa ermetica dell’anima, si snodano lungo le sfere dei pianeti salendo verso l’alto e scendendo verso il basso in un sentiero tortuoso di morte e rinascita volto al superamento delle tendenze negative, per questo la traiettoria non è rettilinea ma serpentina (Poimandres, Ermete Trismegisto). Impossibile non citare il mito di Er che nell’aldilà giunse nei pressi di un arcobaleno dove pendeva il fuso di Ananke, questo aveva come contrappeso otto vasi concentrici roteanti disposti uno dentro l’altro, su ogni cerchio vi era una sirena che emetteva una nota formando così un’armonia, ovvero un’ottava e quindi la cosiddetta musica delle sfere.
Questa prima osservazione è già sufficiente a far emergere il tema dei simboli in oggetto, notiamo la loro disposizione su due colonne in conformità con la duplicità del cosmo, il principio maschile e femminile, la via della mano destra e quella della mano sinistra. Ermete è associato a Thot, dio delle lettere, dei numeri e della geometria, il suo nome latino è Mercurius ter Maximus e significa “Ermete il tre volte grandissimo”, poiché come egli stesso afferma, possiede le tre parti della filosofia di tutto il mondo, Sole, Luna e Terra; è emblema di sapienza e ciò suggerisce che il punto di partenza per la lettura dei simboli sia da destra, poiché è la via della mano destra quella della purezza della conoscenza e della rettitudine e naturalmente partendo dal basso verso l’alto, ma anche dall’alto verso il basso come ricordato poco sopra.
Materia e Spirito
Anziché procedere in ordine però, vorrei partire dai due simboli che per primi saltano all’occhio, quello dei 15 “birilli” e quello della “croce templare”.
Sole (Marte) e Luna (Mercurio)
Il Caduceo
Portale Sud - il Caduceo |
Osservando la posizione di questi primi tre simboli presi in esame, possiamo intravedere il percorso da seguire, la serpentina già menzionata e che ricorda il caduceo, il bastone della sapienza attribuito ad Hermes/Mercurio.
Sulle orme di Ermete
Solve et Coagula
Attraverso i significati del simbolo di partenza abbiamo già individuato il principio alchemico del mercurio, il sale evoca la fissità della materia che deve essere sciolta per diventare spirito, quindi corrisponde alla Terra e lo zolfo ad Urano, il pianeta che oggi associamo allo sgradevole odore d’uovo marcio a causa della forte presenza di acido solfidrico in atmosfera.
A questo punto è doveroso soffermarsi sul significato profondo nascosto in tale percorso di evoluzione e trasformazione; l’universo è un frattale il grande si riflette nel piccolo e l’opera alchemica non è semplicemente un esperimento chimico di trasformazione del metallo in oro, ma una grande opera di elevazione universale. Quattro sono le razze umane, le stagioni e gli elementi, 4 i colori delle 4 fasi alchemiche:
- Combustione, dissoluzione, disseccamento, evaporazione;
- Nigredo (nero), Albedo (bianco), Citrinitas (giallo), Rubedo (rosso);
- Primavera, estate, autunno, inverno;
- Acqua, aria, terra, fuoco.
Come un alchimista che lavora nel suo laboratorio, il demiurgo, tredicesima entità raffigurata sopra le 12 fasi nella simbologia alchemica, compie la Magnum Opus, un ciclo di morte e rinascita, di caduta e risalita che sulla terra è compiuta dai quattro elementi che ciclicamente “purificano” l’umanità.
Il portale in esame è posto nel lato sud del duomo, come narra sempre la Gylfaginning, Surtr è il gigante di fuoco figlio di Muspell che arderà il mondo alla fine dei tempi giungendo da sud. Egli è il fuoco necessario ai fini dell’opera alchemica, poiché come scriveva Tommaso d’Aquino:
“ Senza alcuna operazione manuale,
ma solo con la regolazione del fuoco,
ciò che era manifesto sarà nascosto;
ciò che era nascosto sarà manifesto .”