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domenica 15 dicembre 2019

Seicentosessantasei


Avevo promesso che saremmo ritornati a parlare del numero più discusso di tutti: il 666. E' arrivato il momento in cui posso fornire qualche informazione più precisa, relativamente all'intuizione avuta qualche giorno fa, che mi aveva spinto a fornire alcune informazioni poco chiare e poco dettagliate in calce ad un vecchio post.




Il primo passo che ho fatto per affrontare il tema del seicentosessantasei, è verificare in quali passi della Bibbia (comprendendo nel termine il Vecchio ed il Nuovo Testamento) esso viene citato. Io normalmente faccio riferimento al favoloso sito www.laparola.net , che permette di trovare con un click tutti i riferimenti biblici dove è contenuta una parola o una frase.


La ricerca della parola " seicentosessantasei " restituisce i seguenti riferimenti:


seicentosessantasei

Questa espressione appare in 4 versetti:

1Re 10:14

Ricchezze e potenza di Salomone
2Cr 9:13-29; 1:11-17 (Mt 6:29)(Sl 62:11; Ec 5:12)
Il peso dell'oro che giungeva ogni anno a Salomone era di seicentosessantasei talenti,

2Cronache 9:13

Ricchezze di Salomone
(=1R 10:14-29; 4:21-34)
Il peso dell'oro che giungeva ogni anno a Salomone era di seicentosessantasei talenti,

Esdra 2:13

figli di Adonicam, seicentosessantasei;

Apocalisse 13:18

Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia, perché è un numero d'uomo; e il suo numero è seicentosessantasei.



L'ultimo passo è quello dell'Apocalisse di Giovanni, che ha reso celeberrimo il 666, associandolo alla cosiddetta "bestia". Ma la ricerca fornisce una prima indicazione importante: il 666 non è un numero limitato al solo contesto della Fine dei Tempi (anche se è possibile che in quell'occasione, il suo significato emerga più chiaramente). Lo stesso Salomone adopera il numero 666 con una certa disinvoltura, ammettendo che l'intero ammontare dei suoi "guadagni" ammonti a 666 talenti.


San Giovanni inoltre, fornisce alcuni indizi importanti: il primo è il fatto che definisce il numero 666 come un "numero d'uomo", sottintendendo il fatto che evidentemente il 666 è un numero che l'uomo ha la facoltà di riscontrare nella propria realtà, nel proprio ambiente. Il secondo è il fatto che lo stesso autore del Libro della Rivelazione (questo l'altro nome dell'Apocalisse), ritenga che i lettori dotati di intelligenza , dovrebbero essere in grado di calcolare questo numero. Ma prima di procedere, occorre una importante digressione.




La mia opinione circa la presenza di simbologia astronomica ed astrologica nelle Scritture è ben nota: è il motivo per cui ho aperto questo blog e per cui ho prodotto - con i limitati mezzi di cui dispongo - i video sul canale youtube. Il mio intento è quello di sensibilizzare il pubblico verso una tematica che per troppo tempo è stata considerata alla stregua di un gioco per bambini. D'altra parte, la banalizzazione operata da parte di certi autori poveri di Spirito e di Intelligenza che ritengono di poter ridurre la Religione Cristiana ad un "culto solare" di derivazione egizia - e che in virtù delle loro banalità si sentono arrivati ad importanti risultati - è dietro l'angolo. Il parallelismo tra astrologia e Religione Cristiana può essere compreso soltanto se l'uomo impara a capire quale è il proprio ruolo in questo schema.


I temi di Fede non possono essere dissacrati o "ridotti" a pura questione di forma. Non ci si può accontentare di attribuire il titolo di Religione ad un insieme organizzato di ipotesi , di suggestioni o di credenze . Poco importa se si struttura il proprio modello mentale partendo dalla Genesi Biblica, dalla teoria di Darwin o dal dogma pastafariano . Non fa differenza: credere non basta!


Intendiamoci: ognuno di noi ha un proprio modello di Kosmos (termine greco che indica proprio il mondo percepito ), anche io. Ognuno di noi tende a fare ipotesi e affinare il proprio modello, in modo da renderlo più conforme alla realtà osservata. Nulla da obiettare fin qui: è "metodo scientifico" e va benissimo. Ma il confine al di là del quale la scienza non deve essere più applicata è esattamente confine oltre il quale essa non può essere applicata, ossia nei contesti dove non esistono riscontri sperimentali, come ad esempio all'interno dei territori della Coscienza, intesa come quel qualcosa che tutti noi riusciamo a percepire quando ci accorgiamo di esistere .


Le Religioni propriamente dette non si possono accontentare di raccontare all'uomo come è venuto al mondo: devono aiutare l'uomo a comprendere quale sia lo scopo della sua esistenza


E si badi bene che anche se nessuno di noi può dare una risposta certa a questa domanda, tutti siamo in grado di capire quando qualcuno cerca di propinarci una risposta falsa .


L'uomo è ben di più di un insieme di pensieri: è di più del proprio corpo ed è di più di tutto ciò che può dire, fare o pensare, proprio in virtù di quel qualcosa . La chiave per la soluzione dei Grandi Misteri chiedersi, in ogni momento, il motivo per cui quel qualcosa  si trova qui, in questo istante, a percepire se stessa, immersa nella "realtà" che la circonda. E' l'antico indovinello della Sfinge, la cui soluzione è sempre e soltanto l'uomo, che costituisce l'anello di congiunzione tra l'Universo e la Coscienza che lo osserva.


Gli insegnamenti di Cristo non si soffermano tanto a raccontare all'uomo come è venuto al mondo: sono finalizzati soprattutto alla costituzione di un Io cosciente , che sia in grado di superare le prove della vita, acquisendo consapevolezza e coscienza di sé. I simboli astronomici presenti nei testi sacri rivelano l'esistenza di meccanismi celesti non immediatamente percepibili, che possono riservare importanti sorprese, generando esperienze che contribuiscano in maniera determinante alla costruzione di quell' Io cosciente .




L' Io  è il punto di partenza ed il punto di osservazione. Tutti i simboli sono progettati per poter essere decodificati a partire dalla prospettiva privilegiata dell'Uomo. Così, Sole e Luna appaiono perfettamente sovrapponibili soltanto dal punto di vista di chi sta sulla Terra: se l'uomo fosse un essere in grado di percorrere gli spazi siderali, la simbologia presente nei suoi testi sacri, sarebbe completamente differente.  Il numero seicentosessantasei è pertanto un numero relativo ad un fenomeno che può essere percepito soltanto dal punto di vista di un uomo.




Ora occorre una riflessione. Uno dei fondamenti della simbologia, è che i simboli devono poter essere interpretati o decodificati, anche quando cambia il contesto in cui tali simboli vengono osservati. Il che pone diversi problemi, perché anche le menti più fervide faticano ad intuire come potrebbe essere il futuro: come si fa pertanto a rendere un simbolo eterno ? Nell'antichità, si è cercato di fare riferimento, nella creazione di un simbolo, alle Leggi della Natura, ossia a quegli aspetti della realtà che non cambiano attraverso i millenni.


Uno dei grandi problemi connessi all'utilizzo dei numeri nella creazione dei simboli, è il fatto che un numero deve normalmente essere accompagnato da una notazione scritta che permette di esprimerlo e (non sempre, ma molto spesso) da una unità di misura. Il primo requisito pone numerosi problemi, dal momento che la grafica ha una presa immediata sull'immaginazione.


Ad esempio, molti hanno ritenuto significativo l'anno 2002, in quanto il numero 2002 è palindromo. Tuttavia, il contesto sociale e culturale può alterare molto la percezione relativa alla validità di un simbolo:


  • per gli Ebrei, l'anno 2002 era il 5762/63
  • per un Centurione Romano, 2002 si scrive MMII, che non è palindromo
  • in base 16, 2002 si scrive 7D2


Per questo motivo, gran parte dei simboli non fanno ricorso a proprietà numeriche, ma a proprietà geometriche : le proprietà delle figure piane e dei solidi - specialmente quelli Platonici - sono inalterabili e possono essere efficacemente essere usate per trasmettere delle informazioni. Così, il bacio di Giuda , diventa la condizione di tangenza tra il disco solare ed il confine dell'Era dell'Acquario.


Tuttavia, esiste una particolare tipologia di numeri, che può essere utilizzata per produrre simboli, rimanendo certi che non perderanno la loro efficacia: sono i numeri utilizzati per rappresentare dei rapporti  tra grandezze. Un rapporto vive grazie alla propria indipendenza sia dalla notazione grafica, sia dall'unità di misura.


Un altro criterio per riuscire a generare simboli molto longevi è attribuirli a fenomeni che non cambiano il proprio aspetto nel corso del tempo. In questo senso, nessun essere umano, nel corso dei millenni può mai aver pensato che sulla Terra potesse esistere qualcosa di eterno. Delle 7 Grandi Meraviglie del mondo antico, soltanto la Piramide di Cheope sopravvive e il suo aspetto è profondamente diverso da quello originale. La Terra è il regno dove tutto cambia , pertanto gli unici riferimenti che possono sopravvivere nel tempo sono quelli che stanno in cielo .


Riassumendo, il 666:


  • deve esprimere un rapporto tra grandezze;
  • deve riferirsi ad un fenomeno osservabile da un essere umano;
  • deve essere un fenomeno celeste.




Ben due delle quattro corrispondenze relative alla parola seicentosessantasei, anno riferimento a Salomone: esprimono il numero di talenti che ogni anno il Re riusciva ad introdurre nei forzieri del palazzo. In effetti, l'immagine del talento d'oro, una moneta di luccicante metallo giallo, ricorda già di per sé l'immagine del disco solare. Ma Salomone è anche l' uomo del Sole : colui che utilizza l'eclittica come architrave del Tempio di Gerusalemme e che deporrà su di essa i trenta denari che poi saranno offerti a Giuda per il Tradimento. Questo almeno è ciò che risulta leggendo la Storia Araba della Croce Santa e dei Trenta Denari .




Convinto che la figura di Salomone sia intimamente legata al Sole, ho cercato di verificare gli attributi che caratterizzano il Sole quando viene osservato dalla Terra , cioè dal punto di vista dell'uomo . Ebbene, osservando il Sole dalla Terra, il disco solare appare sotteso da un angolo di poco superiore al mezzo grado.



In astronomia, si è introdotto il concetto di diametro angolare , che esprime l'ampiezza dell'angolo entro cui è osservabile un oggetto distante. Nel caso del Sole, l'ampiezza del diametro angolare è pari a:


Diametro Angolare del Sole e della Luna

Correndo il rischio di essere triviale, preferisco ricordare che un grado angolare è formato da 60 primi (indicati con l'apice singolo: ' ) e che ogni primo angolare è composto da 60 secondi (indicati con l'apice doppio: " ).


Pertanto un grado angolare è composto da 3.600 secondi d'arco:

1° = 60' = 3600"
La misura del Sole visto dalla Terra varia quindi da un minimo di 1.889 secondi d'arco ad un massimo di 1.953 secondi d'arco. Il motivo per cui si verifica questa variazione è il fatto - per i non terrapiattisti - che l'orbita terrestre è irregolare: secondo Keplero è ellittica e il Sole occupa uno dei fuochi. In buona sostanza, esistono periodi dell'anno, corrispondenti alla stagione invernale, in cui la Terra risulta più vicina al Sole, pertanto il Sole appare leggermente più grande. In altre parole:


"Il diametro apparente del Sole visto dalla Terra varia, però, durante l’anno, in corrispondenza dell’avvicinamento o dell’allontanamento del pianeta alla stella lungo la sua orbita. Durante un anno tropico, infatti, il diametro solare apparente passa da un minimo di 1888 ad un massimo di 1952 secondi d’arco, comportando un valor medio di 1923 secondi d’arco. Giorno per giorno, grazie ad almanacchi astronomici, è possibile conoscere la dimensione apparente del diametro, tabulata a partire dal diametro fisico standard della stella."




Tra l'altro, equinozi e solstizi non si verificano in corrispondenza di perielio ed afelio dell'orbita, ma in prossimità  di questi.



Orbita terrestre, con evidenza di perielio, afelio, equinozi e solstizi

Volendo esprimere l'angolo giro in secondi d'arco otteniamo il numero seguente:

360° = 1.296.000"



Siamo veramente ad un passo dal 666, ma prima di arrivarci, mi preme dire che il concetto di diametro angolare  è molto pertinente qui, perché la presenza di un angolo permette di prescindere dal concetto di distanza  e quindi di misura . Il diametro angolare del Sole è pari a 1.923 secondi d'arco anche per un terrapiattista: qui non ci stiamo affidando a credenze , ma ci limitiamo alla mera osservazione del Kosmos .


Il 666, dicevo, deve essere pertanto un rapporto. In particolare:




il numero 666
esprime il rapporto

tra la dimensione apparente del Sole
(il suo diametro angolare)



e l'angolo giro


... in due precisi giorni dell'anno!


Nel corso dell'anno, esistono due momenti in cui il disco solare appare uguale ad esattamente 1 seicentosessantaseiesimo dell'angolo giro. In tali giorni, il Sole appare sotteso ad un angolo di 1.945 secondi d'arco:

1.296.000" / 1.945" = 666
In altre parole, il numero 666 esprime il numero di volte in cui il disco solare può essere inscritto nell'eclittica . Più semplicemente, se immaginassimo di eseguire il copia/incolla dell'immagine del Sole in modo da ricoprire interamente l'intera eclittica, dovremmo allineare 666 dischi dorati!

Ogni talento di Salomone è pertanto il disco solare. Questo porta ad alcune considerazioni molto interessanti che permettono di risolvere il mistero del 666, definito nell'Apocalisse "numero d'uomo": certo che è un numero d'uomo, dal momento che la proporzione ha valore solo quando si osserva il Sole dalla Terra, ossia dal punto di vista di un uomo.





Occorre pertanto calcolare quali sono i giorni in cui il Sole assume questa dimensione tanto particolare. Per arrivare alla soluzione, mi sono rivolto alla Nasa, in particolare all' Earth System Research Laboratory , che pubblica un documento excel che consente di calcolare la distanza del Sole dalla Terra in ogni giorno dell'anno, applicando le formule di Jean Meeus . Ho integrato il documento con la formula proposta dallo stesso Jean Meeus per calcolare il diametro apparente dei corpi celesti del sistema solare, riportata nel volume "Astronomical Algorithms", quindi ho calcolato il rapporto tra l'angolo giro e la dimensione trovata.


E ho ottenuto due date 8 Febbraio e 29 Novembre (Cliccare QUI per scaricare il foglio excel con tutti i calcoli):






Le osservazioni esposte in questo post potrebbero apparire un esercizio abbastanza sterile, una semplice coincidenza non particolarmente significativa. La mia personalissima opinione è che non ci troviamo di fronte ad una semplice coincidenza. Quanto è stato appena esposto mette in evidenza il fatto che il numero 666 rappresenta il rapporto tra le due grandezze più significative ai fini della misura della rotazione precessionale. Scaturisce infatti dal confronto tra le dimensioni apparenti dell'eclittica (il quadrante dell'orologio precessionale) e del disco solare (la lancetta del medesimo orologio).


Nel post Messaggi, Lettere e Commenti abbiamo sviluppato il tema relativo all'identificazione del "Dragone Rosso" di Ap. 12, evidenziando come nella creatura sia possibile intravedere la rappresentazione simbolica del meccanismo precessionale e della sua emanazione più diretta: il tempo cronologico. La Bestia destinata a prenderne il posto rappresenta il medesimo meccanismo, in un particolare periodo di tempo avente una durata approssimativa di tre anni e mezzo: prevediamo che tale periodo si debba verificare - forse - in seguito al "Salto dell'Era dell'Acquario".


Sembra quindi sistemato un ulteriore tassello simbolico: quello che identifica il 666 come il "numero della Bestia". Se il Drago e la Bestia sono una rappresentazione della meccanica precessionale, il 666 è il numero che meglio degli altri ne esprime le proprietà.


18 commenti:

fabio painnet blade ha detto...

A me l'idea che il 666 rappresenti il numero di volte in cui il disco solare è contenuto nei 360° dell'eclittica, piace tantissimo.(però devo osservare che non riguarda un procedimento matematico, mentre la Bibbia, con tutti i numeri che tira in ballo, sembra rimandare a un ragionamento matematico secco). La soluzione da te trovata, rispecchia inoltre una prerogativa degli arabi e il valore della loro tradizione di osservatori del cielo applicata alle imprese dei loro formidabili ammiragli del passato. Quindi, quest'idea così suggestiva, sarebbe anche potuta nascere in un testo prettamente legato alla cultura araba. Tuttavia non ci sono reperti a conferma di ciò, ossia nessun numero uguale a 666 è stato mai citato in testi antichi provenienti da culture mediorientali infatti il KN non ne fa menzione da nessuna parte; possiamo parlare, semmai, dei 30 anelli d'argento sul cui significato abbiamo già discusso. Viceversa il numero 666, oltre che nell'Apocalisse, lo troviamo menzionato in due libri del VT, riferito a quantità di ricchezze, espresse in talenti d'oro. Se da un lato la soluzione proposta in questo post parla del sole, dall'altro (Apocalisse) è assodato faccia riferimento a qualcosa di molto diverso dal sole: esattamente l'opposto. La soluzione che dunque potrebbe andar bene in determinati contesti, non ce la vedo molto coerente con la tradizione giovannea.

Per quanto concerne la stesura dei libri dell'AT, occorre , se si vuol affrontare il famigerato enigma 'satanico', tener conto di tutti gli elementi testuali che ne forniscono descrizione.
Occorre perciò valutare e correlare tutti gli altri numeri presenti nei passi dei due libri, quasi uguali fra loro. L'unica cosa da sottolineare è il richiamo dell'evangelista alla passata tradizione associando il significato del 666/diavolo a quello del denaro, delle ricchezze materiali. Detto ciò, se volessimo affrontare e contestualizzare correttamente la questione del 666 , dovremmo riprendere le informazioni, verbali e cifrate, riportate nel testo dei due libri (Re e Cronache) e dar loro un senso, così come hai fatto per altri importanti lavori. Ma non si può esprimere una soluzione, per quanto logica e affascinante, del tutto avulsa dalla restante parte testuale. Esula dai criteri di metodo! Il lavoro è complicato, ma si può fare.

fabio painnet blade ha detto...

Vorrei inoltre chiederti, vista la tua abilità a sfruttare l'archivio del sito specializzato, se potessi individuare i passi biblici in cui è menzionato il numero 615.540
Te ne e sarei grato, per completare un articolo che ha dell'incredibile.
Naturalmente hai capito che significa quel numero, vero?

Arcana Ricordo ha detto...

"Se da un lato la soluzione proposta in questo post parla del sole, dall'altro (Apocalisse) è assodato faccia riferimento a qualcosa di molto diverso dal sole: esattamente l'opposto."

E' proprio qui che ti voglio. Questa tua affermazione, in realtà è un indovinello: come mai lo stesso simbolo viene utilizzato per indicare sia il Sole, sia il suo opposto?

--> LINK <--

fabio painnet blade ha detto...

Nel Vangelo il 666 indica il maligno, Nel VT, indica quantità di denaro in talenti aurei che nascondono riferimenti temporali, sempre che il ragionamento applicato per i talenti d'argento di 1Re e 2Cronache sia valido. Nel primo esempio, l'evangelista richiama l'associazione col denaro/mammona di Salomon. Non c'è alcun riferimento in nessuno dei due casi all'Entità Solare, né al sole. Ergo, il bel video yt che ho già visto parecchie volte, non mi ha risolto molto.
Oh, hai visto? Stai raggiungendo il cinquantunesimo centinaio di contatti. Complimenti!

Arcana Ricordo ha detto...

[1/2] Eeeh qui, amico mio, mi sa che prendiamo direzioni diverse. E cerchiamo di esserne fieri, perché significa che ciascuno di noi ha una propria indipendenza di idee e di pensiero.

Non tutti i numeri presenti nelle Scritture corrispondono a misure angolari da trasformare in secoli e millenni precessionali. Ci eravamo già confrontati sul 490, il numero di volte che Gesù esorta a perdonare: anche in quell'occasione, dove tu hai visto una mappa di millenni con un inizio ed una fine, io ho ipotizzato un riferimento molto più "quotidiano", ipotizzando che si tratti di una misura in giorni.

Ma lo sappiamo: se su tanti aspetti siamo in accordo, ciò che ci divide è il "problema della fine": tu hai sicuramente una visione più fiduciosa nella vita, dal momento che non riconosci, o comunque sposti molto in avanti l'evento che il Salvatore chiama "fine dei tempi". Io non escludo (ma non dò assolutamente per scontata) la possibilità che possa verificarsi in tempi più vicini a noi, per il fatto che le idee che ho maturato in relazione al meccanismo precessionale, mi portano a credere che la transizione d'Era sia alle porte, se non in corso. Inoltre, ho la convinzione che Gesù si riferisca a questo evento come al segno del suo ritorno. In questo, non ho nulla di originale: sono accompagnato da una nutrita schiera di sconvolti, che la pensa allo stesso modo. Posso solo qualificarmi come il peggiore di tutti, dal momento che ho approfondito più di altri le ricerche. E mi salvano soltanto l'apertura mentale e la disponibilità a cambiare idea, a fronte di motivazioni che mi sembrino convincenti.

Il LINK inserito nel commento precedente non puntava genericamente al video che ormai conosci piuttosto bene, ma ai pochi secondi da 10'07" a 10'15", dove si accenna ai "tre giorni di buio", in cui il Sole è destinato ad oscurarsi. Gesù parla esplicitamente di questo evento, a mio avviso in maniera non soltanto simbolica: è possibile che questa indicazione sia da prendere alla lettera.

Arcana Ricordo ha detto...



[2/2] Nel video ho accennato al fatto che il Sole luminoso sia correlato al simbolo del "boccone intinto", che unisce la Materia (il boccone) allo Spirito (la salsa). Tuttavia, misteriosamente, quando Giuda ingerisce il boccone, non è lo Spirito ad entrare in lui, ma "Satana". Come mai? Che cos'è accaduto?

E' successo che il corpo splendente del Sole, contornato dal suo meraviglioso alone luminoso, si è trasformato in un disco inerte. La sola Materia senza lo Spirito.

La luce solare è anche simboleggiata dalla "tunica" e dal "mantello" di Cristo (sarà un caso che gli strati di materia solare assumono gli stessi nomi?). Quando Gesù viene issato sulla croce, i soldati si spartiscono le sue vesti in quattro parti: l'alone luminoso del Sole appare "staccato" dal corpo centrale e diviso in quattro parti, che assumono la forma di una croce.

So che i messaggi mariani suscitano molto scetticismo, ma sabato scorso, la Madonna di Trevignano Romano ha annunciato: "Presto, la croce apparirà nel cielo e cosi ognuno vedrà la propria vita e si renderà conto di quanto Dio sia misericordioso, se vi pentirete dei vostri peccati.". Non è la prima volta che lo dice ...

Il Sole spento è Erode, il malvagio che uccide i bambini. Nei Vangeli non c'è alcuna distinzione tra Erode il Grande ed il figlio Erode Antipa: Erode è un simbolo, che appare soltanto quando Gesù nasce o muore. Lo sconvolgimento che ne deriva dà luogo al "Salto dell'Era dell'Acquario".

Comunque se hai qualche perplessità la capisco: del resto, anche io non ho mai postato su questo tema perché non riesco a farmi un quadro completo.

fabio painnet blade ha detto...

Devo dire che la quantità di correlazioni da te proposta supera di gran lunga quella di lavori che hanno goduto immeritatamente di una buona spinta promozionale, per questo prevedo sorprese, non appena giungerà un degno promotore del lavoro che vai ultimando.
Il boccone intinto, la veste , il mantello diviso in quattro, la sorprendente premonizione mariana, sono elementi importanti e legati da un filo anche logico. Non ho mai letto da altre parti tutti questi elementi messi insieme, al massimo ne ho veduto trattare uno alla volta.
In quanto a originalità, credo non ti batta nessuno...fino a prova contraria. Le mie perplessità cadono di volta in volta, o meglio si genuflettono rispettose. Discutevo da poco del Cenacolo, di un'altro ordine degli apostoli rispetto lo zodiaco secondo lo schema di un certo Pier Tulip (AG), ma fra le motivazioni che proponi tu e quelle dello scrittore napoletano non c'è storia, sono troppi gli elementi che confermano la tua costruzione. Le altre non reggono.

fabio painnet blade ha detto...


TANTI AUGURI A TUTTI . BUON NATALE IN SERENITA'

Arcana Ricordo ha detto...

Come è andato il vostro giorno del 666? L'8 Febbraio, intendo. Tra l'altro, mi sono ricordato che Papa Benedetto XVI ha abdicato Lunedì 11 Febbraio 2013: che sia stato il primo giorno utile dopo il giorno del 666? Forse è una ipotesi un po' tirata per i capelli, considerando che questa condizione si verifica tutti gli anni ...

fabio painnet blade ha detto...

@rric, a quest'ora l'unico cambiamento dovrebbe essersi verificato sulla tua testa:sarai rimasto pelato a forza di farti tirare i capelli dalle ipotesi.

Riguardo al 490, che ritieni possano essere giorni solari, apprendo or ora che la stessa quantità è stata stimata all'unanimità dagli studiosi in anni; essi ritengono che valga il criterio citato in un passo del Levitico, mi sembra. Io rimango dell'idea che dobbiamo trattare quelle cifre (in Genesi, Daniele e Matteo) come angolari, visto che gli anni aprirebbero un nuovo contenzioso (anni di 360 o di 365 giorni?). Inoltre, rispetto al libro di Daniele - oltre al fatto che nemmeno gli anni risolverebbero tutte le cronologie - permangono i dubbi storici sull'autenticità dei reperti, permane cioè il sospetto molto fondato che alcuni libri fossero stati aggiunti posteriormente agli eventi preconizzati. La querelle andrebbe studiata insomma molto attentamente , sempre che la cosa interessi qualcuno.

Arcana Ricordo ha detto...

Benritrovato, caro Fabio! Hai proprio ragione: diciamo che l'unico motivo per cui non sono ancora calvo è che, consapevole dei miei limiti, quando si tratta di numeri ad un certo punto ... mi arrendo!

fabio painnet blade ha detto...

Sì, ho fatto in temo a leggere il commento fantasma prima che svanisse misteriosamente. Furbacchione! Non hai lasciato traccia delle tue malefatte (poco matematiche, devo dire).
Scherzi a parte, il tuo ghost comment apriva interessanti riflessioni sull'importanza del metodo nell'analisi e sulla possibilità di far convivere interpretazioni diverse in un testo polisemico, qual è la Bibbia.

Cmnq la matematica di cui parlo è elementare (meglio chiamarla aritmetica) e non potrebbe essere altrimenti: gli ebrei non avevano testa per la matematica quanta ne avevano per gli arcani, o per la psicologia. Curiosità: gli amici dell'archeoastronomia Ligustica mi informano che all'epoca in cui si presume fosse stato composto il Pentateuco, le cifre decimali non venivano scritte in forma esplicita. La nostra ricerca, fra le altre cose, può attestare - una volta confermato il periodo in cui furono redatte le prime scritture
a-vocalizzate (quindi molto prima dei masoreti di Tiberiade), che questi numeri li trasdcrivevano eccome! ma sotto forma di frazioni. Inoltre potremmo datare dagli stessi reperti la prima testimonianza della misura del grado precessionale (in anni, ore minuti, secondi), visto che di Ipparco non abbiamo altri referti (finché non saltano fuori i suoi, ufficialmente andati perduti) che quello dell'Almagesto (Tolomeo), in cui si parla per sommi capi del fenomeno, senza mai fornire le misure esatte. In realtà si deduce che i greci lo calcolavano nella misura di un grado ogni cento anni (Codebò, Veneziano, Bianchi).


fabio painnet blade ha detto...

Se ti interessa possiamo postare un interessante contributo di dieci righe in cui si sviluppa l'equazione dal Salmo 90, che svela il numero di ore contenute nel grado del ciclo precessionale, misura precedentemente e precisamente riportata anche nel Libro dei Numeri. Questa corrispondenza esclude la possibilità di una soluzione casuale! La novità è che il numero di ore, 615450,torna in modo sorprendentemente esatto valutando la durata del giorno solare di un solo secondo inferiore a quella attuale. Con questo è tutto.

fabio painnet blade ha detto...

615.450: 'le 600.000 anime di Israele' o di Adamo (testo apocrifo)

Arcana Ricordo ha detto...

I Trenta Sicli d'Argento.

Eccome se interessa! Possiamo anzi dedicare un post. L'avanzamento precessionale stimato in un 1 grado angolare ogni 100 anni è il tassello mancante per congiungere definitivamente i trenta "sicli" d'argento di Giuda ai 30 gradi di avanzamento precessionale di ciascuna Era. Giustifica anche l'assonanza fonetica tra siclum e seculum, mantenuta dai padri fondatori degli Stati Uniti, che nel Grande Sigillo USA celebrarono l'ingresso nel nuovo Emiciclo Precessionale con il motto "Novus Ordo Seclorum", scritto proprio così, senza la "u" che dovrebbe essere presente nella parola latina "Seculorum".

Quanto alla mia furberia (che ammetto cospargendomi il capo di cenere), mi sono reso conto, rileggendo il commento che avevo postato, che stavo mentalmente contravvenendo ad un importante comandamento. Preferisco non dare spiegazioni di questa affermazione e non ripubblicare i contenuti del messaggio perduto: quanto in quel messaggio era recuperabile, entrerà a far parte di un nuovo post, che spiegherà i motivi della frase conclusiva del paragrafo "I Sette Re", sul post Chiarimenti.

fabio painnet blade ha detto...

@rric, non ho capito cosa ti interessa esattamente:
a) lo sviluppo dell'equazione del Salmo 90
b) la stima ricavata dall'Almagesto rispett ola velocità della precessione?

Nel caso di B, ti ricordo che la cosa è stata scoperta e sviluppata in articoli di una certa levatura da Mario Codebò. Sul sito di Archeoastronomia Ligustica trovi i contributi completi (che io ho già letto attentamente) sui quali ritengo possa aggiungere poco.

Per quanto concerne la A, devo dire che per sviluppare la soluzione (sconcertante per banalità di calcolo) occorrono tre righe; cinque a volersi dilungare.

Arcana Ricordo ha detto...

Mi interessano entrambe, ma chiaramente il contenuto più stimolante è quello inedito. Ma non trascurerò un approfondimento sugli scritti di Codebò. Grazie!

fabio painnet blade ha detto...

Inedito quanto vuoi, eppure a me pare così strano che il famoso componimento salmodico non sia - e non sia mai stato - oggetto di interesse matematico, oppure di una qualche curiosità per quel versetto finale, così apparentemente marginale e vagamente misterioso.

" ...e un turno di guardia nella notte."
che secondo le versioni è stato trasformato in 'un turno di veglia'.
Ed allora come ignorare che entrambe le traduzioni suggerissero lo stesso significato/risultato temporale, cioè quattro ore solari, tonde tonde.

Là dove le quantità, per gli esegeti, sono sempre state considerate generiche e annunciatrici di concetti spirituali, in questo caso lo scrittore ha inserito un dettaglio inutile, a meno che che non vi fosse un senso occulto dietro uno più superficiale da dare in pasto ai faciloni.