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venerdì 22 maggio 2020

La "Cronologia"


L'articolo determinativo indica che ciò di cui parliamo non è la cronologia di un evento qualsiasi, ma dell'Evento, con la maiuscola. Parliamo della cronologia dell'Apocalisse. Ho trovato molto materiale sul web, dal momento che molti si sono prodigati nel fornire le proprie spiegazioni e proposte a tal riguardo e ho capito che può essere il momento di illustrare una teoria che mi passa per la testa da diverso tempo.

Non è un caso se uso il termine "teoria": anche se la costruzione sostanziale mi convince abbastanza, nel momento in cui si cerca di fare riferimento a delle date precise, proiettando la teoria su un determinato arco temporale, iniziano ad emergere le incongruenze. Questo è il motivo per cui la mia natura prudente mi ha finora impedito di esporre i contenuti che seguono.


Arcana Ricordo



Quanto dura un giorno di vita di Gesù?

Ho già illustrato in passato, in particolare nel film "Il Presepe Celeste", la teoria secondo cui la vita di Gesù illustrata nei Vangeli possa avere una corrispondenza con l'ultimo emiciclo precessionale.




Tralasciando aspetti che vengono ben chiariti nel film, qui mi limito a ricordare le relazioni temporali che costituiscono il fondamento della teoria:

  • 1 giorno di vita di Gesù equivale ad 1 anno terrestre
  • 1 anno di vita di Gesù equivale a 360 anni terrestri
  • 6 anni di vita di Gesù equivalgono ad 1 Era Astrologica (2.160 anni)

Queste relazioni spiegano in maniera eccellente gli unici due riferimenti presenti nei Vangeli in cui viene menzionata l'età di Gesù:


La prima delle due indicazioni fa riferimento al periodo intercorso tra la Nascita di Gesù, che nella proiezione astronomica è avvenuta al termine dell'Era della Vergine (segno anticamente chiamato "Casa del Pane", in ebraico Beth-le-hem, cioè Betlemme) e l'ingresso nell'Era dei Gemelli, a cui corrisponde Gerusalemme (nel nome Gerusalemme si riscontra una connessione etimologica con i nomi delle divinità Cananee Shalim e Shahar, che erano appunto gemelli). Questo periodo, avente durata pari a due Ere Astrologiche, è rappresentato nella figura seguente dalla freccia più corta.

La seconda indicazione fa riferimento al tempo intercorso tra la nascita di Gesù e l'ingresso nell'Era dei Pesci, a cui corrisponde la località "Beth-saeda" - in Italiano "Casa del Pesce" - patria di Simon Pietro e località dove, appena compiuti i trent'anni, Gesù incontra i primi discepoli. Questo periodo, avente durata pari a cinque Ere Astrologiche, è rappresentato dalla freccia più lunga.


Le Età di Gesù: 12 e 30 anni
(La rotazione precessionale è raffigurata in senso antiorario
perché il punto di vista è al di sotto del piano eclittico)

E' utile osservare che i due passi sopra citati sono gli unici in tutti i Vangeli in cui viene menzionata l'Età di Gesù: sembrano proprio dei marcatori inseriti apposta per consentire la convalida della teoria appena illustrata. Ricordiamo anche che la presunta età di 33 anni a cui il Salvatore sarebbe morto e risorto non è presente nei canonici.



E' abbastanza noto che al tempo di Gesù, i Romani suddividevano il giorno in 12 ore e la notte in quattro periodi di tre ore ciascuno, chiamati "vigilie". Anche le ore diurne erano accorpate in quattro periodi di tre ore ciascuno, chiamati rispettivamente "Primo Mane", "Multo Mane", "Meridianus Tempus" e "Post-Meridianus Tempus". Le quattro vigilie notturne, oltre ad essere chiamate I, II, III e IV Vigilia, prendevano anche i nomi "Vesper", "Prima Nox", "Multa Nox" e "Suprema Nox":



Ripartizione Oraria del Giorno e della Notte ai Tempi di Gesù


C'è una differenza sottile rispetto alle convenzioni a cui siamo abituati. Noi utilizziamo i marcatori orari come "delimitatori" dei diversi intervalli temporali aventi la durata di un'ora, affidando poi al calcolo dei minuti la specificazione del tempo trascorso dallo scatto dell'ultimo marcatore. Se diciamo "sono le 18 e 34", intendiamo dire che sono trascorsi 34 minuti dalle ore 18.00. Se diciamo invece "sono le ore 18.00", intendiamo che all'istante presente è in corso la transizione dall'ora identificata dal numero 17.00 all'ora identificata dal numero 18.00. I romani al contrario utilizzavano l'hora come un marcatore essa stessa: l'espressione "hora IV" identificava - a rigore - tutto il periodo per noi compreso tra le 9.00 e le 10.00 del mattino. Nei ragionamenti che seguono, ho inteso l'espressione "hora IV" come una indicazione dell'istante di termine dell'ora IV, cioè le 10.00 del mattino. Il motivo sta in considerazioni di simmetria: la narrazione evangelica chiarisce che gli eventi più significativi avvengono all'ora terza, sesta e nona e mi è parso più "elegante" stilisticamente, identificare questi orari rispettivamente con le ore 9.00, 12.00 e 15.00. Del resto, per secoli questa stessa regola è stata usata anche dalla Chiesa.

Il giorno ordinario della figura evangelica di Gesù, può essere proiettato sull'anno solare, tenendo conto che la cultura cristiana è fortemente radicata nell'emisfero australe, dove il Sole è "debole" e "pallido" durante il solstizio d'inverno ed è "forte" e "vigoroso" durante il solstizio estivo. L'aumento della luminosità e del calore del sole nei periodi invernale e primaverile, corrispondono alle fasi dell'infanzia e della giovinezza della vita; mentre il ritorno al freddo e all'oscurità dei periodi estivo ed autunnale, corrispondono alle fasi della maturità e della vecchiaia. Ogni anno, il Sole rinasce a nuova vita, sperimentando, nel corso della propria "giornata", tutte le fasi che l'uomo sperimenta durante la propria esistenza.


Proiezione del Giorno di Gesù sull'Anno Solare



Anche per questi aspetti il filmato segnalato all'inizio del post può fornire adeguati approfondimenti e spunti di riflessione.



Sono certo che i lettori più attenti non abbiano mancato di osservare come la Passione di Cristo sembri durare in effetti meno di tre giorni. Avendo collocato temporalmente la cattura alla sera del giovedì e la resurrezione alla Domenica mattina, è lecito ritenere che l'intera vicenda si esaurisca in poco più di due giorni. Tuttavia, lo stesso Gesù è molto esplicito relativamente alla durata di questa complessa transizione:

Poi cominciò a insegnare loro che era necessario
che il Figlio dell'uomo soffrisse molte cose,
fosse respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti,
dagli scribi, e fosse ucciso

e dopo tre giorni risuscitasse.


Come si spiega questa contraddizione sulle durate? In realtà la contraddizione non c'è, per due motivi. Il primo, è che l'inizio della Passione dovrebbe essere collocato non al momento della cattura, ma al momento della celebrazione che la precede e che riveste di sacralità tutti gli eventi seguenti: l'Ultima Cena. In secondo luogo, il Vangelo di Marco (che secondo gli esegeti è il più antico e dunque forse il più affidabile) riferisce che gli eventi che seguirono la Resurrezione di Gesù, ossia la Pentecoste e l'Ascesa al cielo, avvennero entro la stessa domenica di Pasqua.

Ho provato a riportare la cronologia dei tre giorni della Passione su uno schema a spirale, evidenziando l'orario (ipotizzato, dove non direttamente disponibile) relativo agli eventi più significativi. Il codice dei colori permette di identificare il livello di criticità del periodo: dal tenue e rassicurante azzurro si passa ad un sofferto rosso e ad un opprimente nero, che corrisponde al periodo di permanenza nel sepolcro.


I Giorni della Passione



Non senza sorpresa, mi sono trovato ad identificare 12 eventi principali, che riportati sullo schema hanno mostrato una singolare "simmetria": non mi soffermo comunque su questo punto, dal momento che ho scelto arbitrariamente l'orario di alcuni eventi. Gli eventi evidenziati sono:

  • Ultima Cena Il primo giorno degli Azzimi, quando si sacrificava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?» 
     [Mc. 14, 12] 
  • Cattura e processo di fronte al Sinedrio In quell'istante, mentre Gesù parlava ancora, arrivò Giuda, uno dei dodici, e insieme a lui una folla con spade e bastoni, inviata da parte dei capi dei sacerdoti, degli scribi e degli anziani. 
     [Mc. 14, 43] 
  • Consegna a Pilato La mattina presto, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, tenuto consiglio, legarono Gesù, lo portarono via e lo consegnarono a Pilato. 
     [Mc. 15, 01] 
  • Crocifissione Era l'ora terza quando lo crocifissero. 
     [Mc. 15, 25] 
  • Tenebre Venuta l'ora sesta, si fecero tenebre su tutto il paese, fino all'ora nona. 
     [Mc. 15, 33] 
  • Rese lo Spirito Gesù, emesso un gran grido, rese lo spirito. E la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. 
     [Mc. 15, 37-38] 
  • Chiusura del sepolcro Questi comprò un lenzuolo e, tratto Gesù giù dalla croce, lo avvolse nel panno, lo pose in una tomba scavata nella roccia; poi rotolò una pietra contro l'apertura del sepolcro. 
     [Mc. 15, 46] 
  • Resurrezione Ma egli disse loro: «Non vi spaventate! Voi cercate Gesù il Nazareno che è stato crocifisso; egli è risuscitato; non è qui; ecco il luogo dove l'avevano messo. 
     [Mc. 16, 06] 
  • Apparizione a Maddalena Or Gesù, essendo risuscitato la mattina del primo giorno della settimana, apparve prima a Maria Maddalena, dalla quale aveva scacciato sette demòni. 
     [Mc. 16, 09] 
  • Apparizione ai due discepoli Dopo questo, apparve in modo diverso a due di loro che erano in cammino verso i campi. 
     [Mc. 16, 12] 
  • Pentecoste Poi apparve agli undici mentre erano a tavola e li rimproverò della loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che l'avevano visto risuscitato. E disse loro: «Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato. Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demòni; parleranno in lingue nuove; prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno». 
     [Mc. 16, 14-18] 
  • Ascensione Il Signore Gesù dunque, dopo aver loro parlato, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. 
     [Mc. 16, 19] 

I tre giorni della Passione di Gesù possono essere quindi proiettati su un periodo di tre anni, estraendo una serie di date per gli eventi più significativi. I solstizi invernale ed estivo corrispondono rispettivamente a mezzanotte e mezzogiorno. Gli equinozi primaverile ed autunnale, agli orari in cui mediamente si verificano alba e tramonto.


I Giorni della Passione - Proeizione su tre anni terrestri



A questo punto diviene meno remota la costruzione di un parallelismo tra i Tre Giorni del Cristo e la durata della Grande Tribolazione, che secondo il Profeta Daniele è pari a milleduecentonovanta giorni (grazie Fabio!) mentre secondo l'Apocalisse di San Giovanni è pari a milleduecentosessanta giorni.

Nota per il lettore: in effetti c'è una inesattezza in quello che ho scritto nel seguito, dal momento che Daniele chiarisce che i 1.260 giorni vanno contati a partire dall'elevazione dell'abominio della desolazione, mentre ho ipotizzato che questo evento potesse avvenire in una fase successiva ...

A mio avviso, i tre anni della Passione sono parte dei tre anni e mezzo di Tribolazione: ne costituiscono il nocciolo. Come stiamo per vedere, esiste anche un tema di alterazione della percezione dello scorrere del tempo, che rende difficile individuare con sicurezza dei riferimenti temporali certi. E' comunque indispensabile approssimare a 360 giorni la durata dell'anno terrestre: una operazione che nelle Scritture avviene con una certa regolarità. Mantenendo fermi questi punti, lo schema permette di trarre alcune conclusioni:

  • Esistono vari livelli di "Tribolazione", che corrispondono ai livelli di sofferenza che Nostro Signore sperimenta nel racconto evangelico. Il percorso che porta alla croce è un cammino iniziatico dove ogni sofferenza ha la funzione di espiare ogni peccato - o per dirla in termini psicanalitici - di risolvere ogni trauma, rivivendo gli eventi che l'hanno scatenato. Si tratta pertanto di un percorso in salita, con livelli di difficoltà sempre maggiori, ma in cui ciascun livello può essere affrontato con cuore più leggero rispetto ai precedenti, grazie alla progressiva liberazione sperimentata via via che si progredisce.

  • Lo
    squarcio del velo del tempio Gesù, emesso un gran grido, rese lo spirito. E la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. 
     [Mc. 15, 37-38] 
    è l'evento che ha ispirato la teoria del Salto dell'Era dell'Acquario: il tempio è la Terra, in cui la vita glorifica Dio, mentre il velo è il cielo stellato, che viene squarciato
    quando Gesù torna al Padre le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno scrollate. 
     [Mc. 13, 25] 
    . In effetti il Salto dell'Era dell'Acquario non corrisponde ad una "semplice" alterazione dell'inclinazione dell'asse terrestre, che porterebbe ad un istantaneo - quanto apparente - annullamento dell'Era di Giuda, ma ad una vera e propria alterazione dello spazio-tempo, o del nostro modo di percepirlo. La volta celeste, con tutti gli astri che la popolano, sembra lacerarsi e cadere a terra come un immenso tendone da circo (con grande soddisfazione dei terrapiattisti!): è l'errore delle Stelle a cui si fa riferimento nel Vangelo di Giuda.

  • Lo sconvolgimento dei cicli temporali ordinari si evince anche dalle parole del Profeta Daniele, che parla di abolizione del sacrificio quotidiano e innalzamento dell'
    abominio della desolazione Dal momento in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà rizzata l'abominazione della desolazione, passeranno milleduecentonovanta giorni. 
     [Daniele 12, 11] 
    . Nell'espressione sacrificio quotidiano, la parola chiave è "quotidiano": durante la tribolazione viene a mancare il ciclo ordinario di alternanza giorno/notte, che ci permette di utilizzare serenamente questo aggettivo. Il "sacrificio" è infatti la semplice glorificazione dell'Opera Divina che ognuno di noi porta a termine quotidianamente portando avanti la propria esistenza ed offrendola (consapevolmente o meno) al Signore. L'espressione abominio della desolazione indica ciò che durante la tribolazione appare al posto del Sole. La luce (spirituale o materiale) dell'astro è venuta meno e al suo posto è comparso qualcosa di orribile ed oscuro.

  • Il periodo nero della Tribolazione, corrispondente alle circa 33 ore che intercorrono tra la morte del Signore e la Sua Resurrezione, tradotto su scala anno@360, risulta pari a 495 giorni (360 * (33/24) = 495). Nel Vangelo di Matteo, Gesù ricorda a Pietro che è necessario perdonare
    settanta volte setteAllora Pietro si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte perdonerò mio fratello se pecca contro di me? Fino a sette volte?» E Gesù a lui: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
    [Mt. 18, 21-22]
    , cioè 490 volte (un numero sul qualeha in passato riflettuto anche il nostro Fabio). Il parallelo mette in luce come il perdono costante e ripetuto di ogni torto subito, costituisca l'unico modo per sopravvivvere: non a caso, il Signore persiste insistentemente nel perdonare i Suoi persecutori,
    fino al Suo ultimo respiro Gesù diceva: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno». Poi divisero le sue vesti, tirandole a sorte. 
     [Luca 23, 34] 
    .

  • Non è immediatamente possibile rendersi conto che la Resurrezione è avvenuta: nei processi creativi, tutto si genera sui "piani sottili", poi inizia lentamente a propagarsi nei diversi livelli di realtà. Gli Apostoli impiegano almeno mezza giornata a rendersi conto che il Signore è risorto e soltanto quando riescono ad accettare l'evento, Egli appare loro. Anche chi vive i tempi della Tribolazione deve avere molta pazienza: d'altra parte, lo stesso Profeta Daniele
    consiglia di non aver fretta Beato chi aspetta e giunge a milletrecentotrentacinque giorni! 
     [Daniele 12, 12] 
    !




Difficile collocare questi eventi su una linea temporale fissando delle date. Anzi, si tratta pure di un esercizio pericoloso, fortemente sconsigliato da Gesù stesso, che ammonisce
vegliate State in guardia, vegliate, poiché non sapete quando sarà quel momento. 
 [Mc. 13, 33] 
!

La geometria dell'Eclissi del 21 Giugno 2020 e le sue correlazioni simboliche con la Passione, inducono a fare una prova: proviamo a proiettare la cronologia degli Ultimi sugli anni che stiamo vivendo, utilizzando questo evento astronomico come marcatore temporale. Tranquilli, è solo una prova. Sembra ragionevole collocare l'eclissi in corrispondenza del versetto che meglio la rappresenta dal punto di vista simbolico: la discesa su tutto il paese delle
tenebre Venuta l'ora sesta, si fecero tenebre su tutto il paese, fino all'ora nona. 
 [Mc. 15, 33] 
: questa correlazione appare particolarmente riuscita, dal momento che l'eclissi avviene il giorno del solstizio d'estate, che come abbiamo visto corrisponde proprio all'ora sesta.

Questa collocazione temporale dell'evento astronomico, permette di identificare l'inizio della Tribolazione con l'autunno dell'anno 2019: il tempo in cui ha avuto origine il fenomeno coronavirus, che ha caratterizzato lo scorso inverno e la primavera che stiamo vivendo. Percorrendo strade diverse, altri sono arrivati alle stesse conclusioni: Don Livio Fanzaga, per esempio, ne ha parlato addirittura prima della diffusione del virus a livello mondiale. Se questa ipotesi fosse corretta, il culmine della trasformazione dovrebbe avvenire con la prossima eclissi e la transizione completarsi entro l'anno 2022. Anche i messaggi mariani ricevuti da diversi veggenti nel mondo (in Italia abbiamo la Regina del Rosario di Trevignano Romano, la Madonna Addolorata del Perdono di Cavarzere e le Rivelazioni dal Colle del Buon Pastore di Carbonia) chiariscono che "questo è il tempo della Tribolazione" e preannunciano tempi di grande confusione. 

Non sto dicendo che il 21 Giugno si scatenerà l'Apocalisse: nulla autorizza a trarre una simile conclusione, anche perché il Vangelo chiarisce che "soltanto il Padre conosce il giorno e l'ora". Personalmente, mi limito ad osservare, dando un'occhiata di tanto in tanto alle teorie che ho appena esposto, ma provando sempre un senso di profonda gratitudine per poter essere testimone di questa epoca così densa e così complessa.



22 commenti:

Arcana Ricordo ha detto...

Ho modificato il post diverse volte dopo la pubblicazione, soprattutto per curare grafica e sintassi: chiedo perdono ed invito tutti a ricaricarlo per risolvere alcuni dubbi che potrebbero essere emersi in seguito alla lettura di frasi mal espresse. Grazie!

fabio painnet blade ha detto...

Per quanto possa sembrare strano, ti assicuro che da quattro giorni lavoravo allo stesso argomento. Vedo che anche tu convergi sulla associazione spazio-tempo che impone la suddivisione dell'anno in 360 porzioni angolari (giorni/gradi). Infatti quando l'Apocalisse menziona i 1260 giorni, si dice: nello spazio di 42 mesi, non nel 'tempo'. questo punto è quindi insindacabile.
Sposo interamente anche il richiamo al passo evnglc del perdono e perciò ribadisco l'importanza delle 490 volte. Espongo quindi questo ragionamento, fondato sul criterio angolare. Se perciò ci retrodatassimo 490°, dall'anno 'zero' (nascita di Cristo) ci riporteremmo in un punto a 16,3 case zdcl di distanza, nel segno del Leone (lamech, quinto discendente di caino-capricorno). Siamo quindi a tre emicicli precessionali (1,5 cicli precess. in totale da zero Pesci). ed anche in Genesi vi è un passo cifrato assonante con quello del perdono di Cristo. Tuttavia Lamech parla di vendicare 77 volte 7 chiunque lo tocchi,perciò, per non provocare una dura vendetta, egli si auto-proclama meritevole di grazia, ossia perdono, per il suo delitto.Ora, se questo computo ha un senso, contando 539 gradi (77 x 7)dal punto -490, si arriva a i giorni nostri, nel futuro prossimo di 19° in Acquario, per la precisione.
Ancora una volta troviamo conferma delle intuizioni di Arric, rispetto la questione dell'Acquario che deve finire 'presto'. Gli undici (11,1111...) gradi restanti sono la bellezza di 800 anni tondi tondi, quindi 288.000 giorni (trecentosessantesimi). E qui calcolare le 144.000 anime da salvare perché pure (formate da sola luce), diventa facile.
Al 1260 giorni ci stiamo lavorando, credo che la soluzione possa aprire la strada per il difficile enigma del 666.





Arcana Ricordo ha detto...

Uffa: mi sono accorto di una incongruenza. Daniele dice letteralmente che i 1.260 giorni vanno contati a partire dall'elevazione dell'abominio della desolazione, quindi è possibile che tutta la teoria sia da rivedere ...

Arcana Ricordo ha detto...

Sciocchezze in libertà
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Sai quelle cose che ti vengono in mente, che hanno un loro fascino, che vorresti condividere, ma sei tu il primo a non crederci veramente? Ho colto l'occasione di uno spazio "non ufficiale" come quello del forum di "profezia e rivelazione" per raccontare alcune di queste cose. Se volete potete rispondere là, si può postare anche senza registrarsi.

Per chi vuole "divertirsi": La Croce Celeste e l'Avvertimento.

Arcana Ricordo ha detto...

I più curiosi potrebbero trovare spunti interessanti nel documento "Considerazioni sull'Apocalisse" di Enricott.

Si tratta di una serie piuttosto esaustiva di evidenze di carattere numerologico, simbolico ed astronomico legate al tema della cronologia degli ultimi tempi.

Se devo essere sincero, l'idea che Trump possa essere l'anticristo non mi sembra soddisfacente. Lancio un sassolino: nel messaggio 2.579 del 24/09/2005, la Madonna di Anguera lascia intendere che l'anticristo debba nascere a Sa'na, nello Yemen: guardacaso, questa città è la prima capitale attraversata dall'umbra, durante l'eclissi del 21 Giugno p.v.

fabio painnet blade ha detto...

Sì, un po' di leggerezza non guasta. Seguirò il tuo consiglio perché la questione del 1260 mi sta prosciugando

Unknown ha detto...

Ho letto con molto interesse l'articolo, anche perché in linea con quelli che sono i miei studi sull'apocalisse.
Volevo un chiarimento su due punti fondamentali:
1) sulla base di quale ragionamento assumi che 1 anno di vita di Gesù equivale a 360 anni terrestri?
2) con riferimento all'ultima parte dell'articolo, in cui azzardi una collocazione temporale della passione di cristo ai giorni nostri, volevo farti riflettere su un punto, secondo me fondamentale. Tu hai ipotizzato che l'eclissi di sole del 21 giugno 2020 possa corrispondere all’ora sesta (le 12:00), cioè all’istante in cui iniziarono le tre ore di buio, che terminarono tre ore più tardi (ora nona), con la morte di Cristo. Ti faccio notare, tuttavia, che se assumiamo valido questo riferimento temporale, dovremmo concludere che l’umanità abbia già superato il periodo corrispondente alla flagellazione, incoronazione di spine, via crucis fino al Golgota, e crocifissione. Ritengo che questi siano i momenti più dolorosi nella passione di nostro signore, dal momento che rappresentano le fasi più cruente, culminate con la crocifissione di Gesù Cristo. D'altronde, sappiamo che deve necessariamente esistere un parallelo tra la passione di Cristo e la tribolazione che l’umanità dovrà vivere prima del suo ritorno. E non mi sembra che i mesi passati possano considerarsi particolarmente cruenti da un punto di vista degli eventi succedutisi. E’ vero che abbiamo avuto il corona virus, ma quest’ultimo ha portato l’umanità in una condizione di isolamento e di prigionia, che potrebbe trovare un parallelo, semmai, nel periodo immediatamente successivo all’arresto di Gesù, nel Getsemani.

Arcana Ricordo ha detto...

Grazie ad unknown per i commenti. Rispondo brevemente alle domande:

1) La correlazione 1 anno = 360 anni deriva proprio dalla spiegazione fornita nel post, che cerco di riprendere con un maggior livello di dettaglio. Nel post, cito i due unici passi in cui i Vangeli menzionano esplicitamente l'età di Gesù: quelle indicazioni consentono di individuare due istanti temporali in cui è possibile collocare Gesù, sia dal punto di vista spaziale, sia da quello temporale. A 12 anni (Lc. 2, 41-42), Gesù si trova a Gerusalemme; a 30 anni (Lc. 3,23), incontra i discepoli a Bethsaeda (Giovanni 1,40-44). Come Bethlehem, sia Gerusalemme, sia Bethsaeda hanno una corrispondenza zodiacale piuttosto precisa, che consente di determinare una cronologia:

- partendo da Bethlehem (vergine), si procede in senso orario lungo lo zodiaco: a due ere astrologiche di distanza (Leone, Cancro) si arriva a Gerusalemme (Gemelli), da cui il primo riferimento:

12 (età di Gesù a Gerusalemme) / 2 (Ere Astrologiche) * 2.160 (Durata di una era astrologica) = 360 anni.

- procedendo oltre Gerusalemme (Gemelli), in senso orario lungo lo zodiaco, si arriva a Bethsaeda (Pesci), che dista 5 Ere Astrologiche da Betlemme (Leone, Cancro, Gemelli, Toro, Ariete) da cui il secondo riferimento:

30 (età di Gesù a Bethsaeda) / 5 (Ere Astrologiche) * 2.160 (Durata di una era astrologica) = 360 anni.

La doppia coincidenza mi ha fatto arrivare alla conclusione che il risultato poteva essere sensato.

A questo si aggiunga che se un anno dura 360 anni, allora è legittimo pensare che un giorno duri quanto un anno terrestre, dunque è possibile mappare le ore del giorno sul ciclo delle stagioni, come spiegato nell'articolo. Per ulteriori approfondimenti, consiglio la visione integrale del film Il Presepe Celeste: è un po' lungo e forse a tratti noiosetto, ma le immagini aiutano molto la comprensione di concetti che risultano difficilmente esprimibili in un testo scritto.

2) Ha assolutamente ragione, infatti ho esplicitamente scritto che questo esercizio è "solo una prova", utile per familiarizzare con le tempistiche che emergono da questo studio. Non ho voluto escludere completamente la possibilità di una simile eventualità, perché la speranza è ciò che ci tiene tutti in vita ... e tutti noi confidiamo nella promessa di Gesù: "a motivo degli eletti, quei giorni saranno abbreviati". Anche io ho pensato che il coronavirus non possa essere comparato alle piaghe d'Egitto, o alla sofferenza di Gesù provata nel suo percorso dal Getsemani al Calvario ... ma mi sono anche reso conto che tante persone hanno sofferto e stanno soffrendo molto, anche solo dal punto di vista psicologico: chi sono io per giudicare "insufficiente" il livello di sofferenza di costoro?

Più volte mi sono chiesto: è proprio necessario, ai fini di una crescita personale, confrontarsi con esperienze traumatiche dal punto di vista "fisico"? Il suo uso dell'aggettivo "cruento" rivela che il nostro concetto di sofferenza è ancora legato allo scorrere del sangue. Eppure, ciò che oggi l'umanità teme di più non è lo scoppio di una guerra atomica, ma il ritrovarsi alla fine del mese senza i soldi per pagare la rata del mutuo ... ebbene, quale di queste due esperienze è più significativa dal punto di vista animico? quale consente maggiormente di incrementare il livello di coscienza e di acquisire maggiore capacità di provare compassione?

Ultima considerazione e chiudo: se il Cristo è la parte più intima di noi tutti, la sua sofferenza e la sua prigionia non è forse il doversi adeguare ai pesantissimi vincoli culturali e sociali, del tutto incruenti, che quotidianamente sperimentiamo sulla nostra pelle?

fabio painnet blade ha detto...

Nel libro di Daniele si parla di 1290 giorni e 1335, non 1260. Sono circa 3,58 ... anni solari

fabio painnet blade ha detto...

Stavolta la matematica della Bibbia porta pieno supporto alle tesi di Mr @arric. Non credo che si possa parlare ancora di ipotesi. L'unica incongruenza riguarda il significato cosmico dei 360 anni; per soddisfare anche le esigenze degli interpreti, il termine superiore del rapporto dovrebbe consentire di formulare un significato astronomico. Se infatti un giorno rappresenta un ciclo esatto,l'anno solare cioè la rotazione della terra intorno al sole, anche i 360 anni dovrebbero indicare qualcosa, altrimenti il ciclo frattale si interrompe.

La soluzione matematica, invece, parte dall'idea che i cicli cosmici rappresentino sempre gradi angolari. Si gioca quindi coi rapporti e si parte dalla rappresentazione di un ciclo precessionale come un grado d'arco. Seguendo l'indicazione dell'autore biblico si devono allora considerare le misure temporali, anni e giorni, come se fossero spazi, in senso angolare. Difatti nell'Apocalisse si dice: 'nello spazio di 1260 giorni' e 'nello spazio di 42 mesi'. Data questa premessa dovremmo quindi valutare quanti gradi d'arco corrispondono al tempo di 1260 giorni. La stessa operazione vale per i tempi di 12 e 30 anni. Per giungere alle medesime soluzioni rilevate in questo lavoro, bisognerà infatti calcolare la loro valenza spaziale partendo dalla nozione nota agli antichi, di un grado d'arco ogni 72 anni solari, che corrisponde alla velocità di 50'' secondi d'arco all'anno (Mario Codebò et al.)

fabio painnet blade ha detto...

Un altro parallelismo della storia umana (e dello Spirito)è rappresentata dall'arco precessionale (di un grado angolare) che si riflette con precisione nelle fasi della vicenda umana del Cristo. parliamo quindi di una relazione che si specchia nell'Unità assoluta del grado angolare nella sua duplice valenza divina, terrena e celeste, e che troviamo nell'episodio emblematicissimo dell'entrata a Gerusalemme. Sappiamo, e se non lo sappiamo i Vangeli ce ne danno una incredibile conferma, che per gli antichi ebrei i 12 anni erano l'età della ragione (era così perché così dicevano i cicli superni per i quali, il segno dei Gemelli rappresentava esattamente la stessa cosa*, sia per l'umanità che per la terra.). La psicologia relativista moderna ha delegittimato questi importanti contenuti privandoli delle inconfutabili corrispondenze astrali.

*Il segno dei Gemelli, precessionalmente, corrisponde infatti al punto della separazione del cielo dalla terra, la cosiddetta Età dell'oro, (O il famoso Eden). La terra/Cristo, perde così la sua primigenia armonia a favore di una disarmonia/disordine che generando diverse durate della luce/calore del sole, forma i coluri equinoziali e solstiziali e provoca il fenomeno delle le stagioni, rette sui quattro pilastri del mondo materiale. Fino ai Gemelli la terra era stata pura (Adamo), come puro è lo spirito di un bimbo di 12 anni, appunto. (Sul sito Axis Mundi ulteriori e più approfonditi sviluppi sulla questione dell'Età dell'Oro, a cui noi - sbagliando - diamo oggi il debole significato di 'abbondanza').

Gli squilibri generati dalla diversa distribuzione delle ore di luce, rappresentno indubitabilmente l'influsso del diavolo/demiurgo, la contaminazione; questa associazione sarà molto importante per sviluppare i contenuti e i parallelismi, altrettanto incredibili, del libro dell Apocalisse di Gv (666 e tutto il resto).
Se incontro ancora un pretaccio che storce il muso a questa lettura dei testi sacri, parola mia, gli tiro una papagna sul grugno.

Arcana Ricordo ha detto...

Hai ragione! Daniele non menziona i 1.260 giorni.

fabio painnet blade ha detto...

Daniele menziona 1290, 1335 e 490. I suoi sono giorni, mentre i 490 del perdono di Cristo sono 'volte'. Sono quantità diverse ed entrambe estremamente significative. L'unica cognizione in comune è la quantità degli anni, 72, che scandiscono la durata del grado precessionale.
Quindi - come dice Mario Codebò - gli antichi valutavano per fini divulgativi, la velocità di spostamento dell'asse terrestre tempo/spazio (gradi angolari) su base 72, con un anno/ciclo di 360 giorni (come i gradi dell'angolo giro). Ma noi sappiamo (e questo lo sappiamo solo noi) che già nei libri del Pentateuco è stata criptata una stima molto più precisa del grado precessionale, ergo, se ne può concludere che da un lato volevano dimostrare di conoscere le misure esatte e dall'altra introducevano approssimazioni per meglio sviluppare i termini di un linguaggio mitico privo di decimali che meglio si prestava alla costruzione di elementi favolistici.
Detto ciò io credo che il libro di Daniele introduca misure affini ma non identiche a quelle dei Vangeli e dell'Apocalisse. NOn è quindi del tutto sbagliato pensare che possa esserci stata un' 'evoluzione delle conoscenze astronomiche o delle tradizioni autonome che sono state poi accorpate in un unico grande testo.

Coniglio Lunare ha detto...


Le indagini e riflessioni di questo blog sono ottime e molto stimolanti. Mi permetto quindi di proporre una mia personale lettura per quanto riguarda la "questione" della profezia di Daniele:
Ritengo plausibile che le parole di Daniele “dal momento in cui non si potrà più offrire il sacrificio quotidiano” si possano riferire alla distruzione del secondo Tempio, sede dei sacrifici rituali, con la quale si è cessato di compiere sacrifici, mentre l’erezione de “l’abominio della desolazione” si riferisce alla costruzione della Cupola della Roccia sopra al luogo Sacro per eccellenza, il Monte del Tempio.
Come disposto da Dio stesso a Mosè e descritto in Numeri [28,3], gli ebrei erano tenuti a sacrificare 2 agnelli al giorno come “olocausto perpetuo”, oltre ad altri sacrifici che in circostanze particolari dovevano aggiungersi. A questo potrebbero riferirsi precisamente le parole “sacrificio quotidiano”, che era probabilmente il più rappresentativo. Il sacrificio o “olocausto”, letteralmente indicava avvicinarsi/accostarsi a Dio; in altre parole, il sacrificio era l’atto solenne e soprattutto “quotidiano” attraverso il quale ci si avvicinava a Dio.
Tali sacrifici venivano tradizionalmente eseguiti nel luogo deputato, ovvero l’altare del Tempio. Quando il secondo Tempio venne distrutto, gli Ebrei smisero di compiere questi sacrifici. La distruzione del Tempio avvenne nel 70 d.c. come riportato da Flavio Giuseppe in “La guerra giudaica”.
La costruzione della Cupola della Roccia viene allocata tra il 687 e il 691 d.c. La Cupola è il primo edificio di culto di materiale non precario costruito sul Monte del Tempio – l’area sacra per gli Israeliti – nonché secondo alcuni, addirittura l’edificio islamico più antico del mondo ancora oggi esistente.
A ben vedere, questi due eventi rappresentano la disgregazione totale di quanto di più sacro apparteneva al popolo di Israele, e dato che la dimensione sacrale era anche ciò che univa maggiormente gli ebrei, per estensione rappresenta la distruzione completa dell’identità ebraica, dalla quale essi hanno da sempre cercato di difendersi con un grande senso della memoria e di appartenenza.
Se dunque questi due eventi – che sono avvenuti con circa 600 anni di distanza – venissero trattati come un unico atto, così come descritto dalla profezia di Daniele che li assimila quasi fossero immediatamente consequenziali, e se i giorni che egli riporta fossero in realtà degli anni – riprendendo qui il concetto riportato per i giorni vissuti da Gesù - contati a partire dalla erezione del “abominio della desolazione” – tradotto anche come “idolo orribile messo sull’altare” - facendo i conti verrebbe fuori:

*687/691 + 1290 = 1977/81
*687/691 + 1335 = 2022/26
Facendo le inevitabili approssimazioni temporali, la fine della Grande Tribolazione cade su per giù tra l’inizio della transizione nell’era dell’Acquario (1980) e la fine della transizione e inizio definitivo (2020).

*anno della costruzione della Cupola di Roccia

fabio painnet blade ha detto...

Ci lasci un commento piuttosto denso , caro Coniglio Lun@re. Davvero simpatico anche il tuo nick! Tuttavia, in fede alla linea di questo blog, mi piacerebbe incoraggiarti verso un qualche ragionamento anche in proiezione cosmica.
La cronologia da te introdotta va benone, anche se – personalmente - non reputo le cronologie storiche particolarmente illuminanti dal momento che, al contrario delle scadenze astronomiche, esse offrono molti agganci (se non va bene una data si può provare con l’altra), si prestano cioè a varie soluzioni, finendo per rendere perfettamente plausibili ipotesi molto diverse e strutturate su criteri differenti. Ad esempio, la ‘perdita del sacrificio quotidiano’, sta benissimo nei significati culturali, o religiosi, che gli hai attribuito, ma con quel termine si può intendere
A) L’ interruzione della pratica rituale cara al popolo ebraico (avvenuta un paio di volte in seguito alla distruzione del Tempio).
B) il frangente storico sancito dalla morte del Cristo, considerato appunto sostitutivo del sacrificio quotidiano ebraico, l’abolizione del quale avrebbe valenza positiva (almeno nel recinto della cristianità).

Come potrai constatare l’aggancio è dato da tre possibilità (una delle quali, la seconda distruzione del tempio, si presta favorevolmente al tuo ragionamento).

Arcana Ricordo ha detto...

Ho apprezzato anche io il commento di Coniglio Lunare e mi spiace rispondere con tanto ritardo: ero preso a cercare con grande pazienza di far capire che l'eclissi del 21 Giugno non aveva nulla a che fare con la storiella di Tagaloguin, ma è stato tutto inutile. Adesso ho deciso di cancellare ogni commento superfluo da youtube, lasciando quelli che offrono qualche spunto di riflessione.

Qui per fortuna è un altro universo e gli spunti non mancano mai.

In effetti, la proposta di Coniglio Lunare non mi è nuova ... non ricordo dove l'avevo già sentita, forse in un documentario. Anche Newton considerava i 1.260 / 1.290 / 1.335 come anni e non come giorni: proprio in quel modo era arrivato a collocare la fine nel 2.060, avendo preso come riferimento la data di incoronazione di Carlo Magno. Cadiamo sempre in un arco temporale relativamente ristretto, almeno rispetto alla durata dei cicli cosmici.

Il Tempio di Israele è a mio avviso la manifestazione terrena di un ordine celeste. Ogni elemento del Tempio, oltre ad avere un significato rituale e spirituale, ha anche una corrispondenza con elementi del cielo stellato. L'architrave della porta è l'eclittica, che in certe epoche (non la nostra) taglia il cielo di Gerusalemme in due parti esattamente uguali, permettendo al Sole di splendere sulla città rimanendo esattamente allo Zenith.

Ne parleremo, è un discorso complesso, che si lega a Salomone, alla Lancia di Longino e a San Giovanni Battista, che oggi (24 Giugno) festeggiamo.

E' anche la spiegazione del motivo per cui San Giovanni è Patrono dei Massoni, i "costruttori del Tempio". Restate in ascolto!

Arcana Ricordo ha detto...

In effetti, @Fabio, l'Era dei Gemelli deve aver rappresentato un punto di svolta ... in particolare nel passaggio tra Gemelli e Toro, in quadratura rispetto ai passaggi principali Vergine-Leone e Pesci-Acquario. E' curioso che da Gerusalemme in poi, non sentiamo più parlare di Gesù Bambino: se il ragazzo cresce non ci viene detto. Ce lo ritroviamo adulto mentre convoca i discepoli illustrando loro la Missione.
La mia convinzione a questo proposito è che Gesù viva contemporaneamente tutte le età e che pertanto, alcuni episodi dei Vangeli siano da riferire al Gesù adulto (solstizio d'estate), come ad esempio la Passione.
Altri sono da attribuire al Gesù Bambino (equinozio di primavera), anche se questo non viene esplicitamente affermato: tra questi, la "moltiplicazione dei pani e dei pesci". Per altri non è chiarissimo.
Il motivo discriminante per riconoscere tali episodi? Eccolo. Nell'ultimo emiciclo precessionale, il solstizio d'estate ha percorso Scorpione, Bilancia, Vergine, Leone, Cancro e Gemelli: non è quindi passato dai pesci, pertanto non è possibile che Gesù adulto abbia "distribuito i pesci fra tutti".
L'equinozio di primavera ha percorso Leone, Cancro, Gemelli, Toro, Ariete e Pesci, pertanto non può aver guarito l'emoroissa (Vergine).
Va beh, giochetti innocenti ... A presto!

fabio painnet blade ha detto...

Sì, la profezia di Daniele declinata astronomicamente è un vero rompicapo che, anche secondo il mio modesto parere, può reggersi soltanto sul corretto aggancio simbolico col Tempio di Gerusalemme, le sue mura, la piazza. Bisogna dunque trovare le giuste associazioni per giungere al senso astronomico dei famigerati numeri che abbiamo menzionato, senza dimenticare le 2300 ‘sere e mattine’

I suggerimenti di chi segue in rispettoso silenzio, o le osservazioni dalle più banali alle più cervellotiche - sono più che gradite. Mi associo dunque alle raccomandazioni di Arc@na, il quale si premura di chiarire che, per intervenire nel confronto, non è necessaria una competenza specifica sull’ argomento. Siamo davanti a un filone del tutto inesplorato e la rete è povera di indicazioni; a mio avviso è meglio che rimanga tale viste le pompose assurdità che ci propinano da ogni angolazione.
Rimango invece strenuamente convinto che le vere scoperte non di rado scaturiscono dai frequenti errori di valutazione degli ‘esperti’ o da fonti imprevedibili, cioè da menti profane che possono contare sulla genialità/libertà di una dinamica di pensiero incontaminata da nozioni e inutili orpelli accademici.
Ho già espresso il mio parere in uno dei primi post (da me) proposti su PE: Il mullah ignorante. Non aggiungo altro, nel vivo auspicio di persuadere i più timidi.

fabio painnet blade ha detto...

Ma veniamo alla questione sull’Era dei Gemelli. ATTENZIONE, il commento che segue è piuttosto lungo.

Molti autori concordano nel sostenere che, durante l’Era dei Gemelli avesse avuto termine la cosiddetta Età dell’Oro, ovvero, il periodo regolato dall’ordine e dalla regolarità dei moti celesti”(l’Eden biblico), al trascorrere del quale si sarebbe verificata l’inclinazione dell’esse terrestre rispetto all’eclittica, ( comparsa delle stagioni e delle differenze di durata della luce solare. Ulteriori delucidazioni sull’argomento sul sito Axis Mundi).
Non mi torna chiaro in tutto questo discorso il fatto che il periodo in cui l’ordine dei moti celesti cessò, possa aver avuto inizio seimila anni prima di Cristo (Gemelli). L’astronomia ufficiale non sembra supportare queste valutazioni perché non mi sembra sia mai stata registrata ufficialmente una qualche alterazione dei parametri cinetici planetari in un’epoca tanto recente. Si contano appena 8000 anni dall’epoca attuale. Potremmo tuttavia prendere in considerazione l’eventualità che la fase (catastrofica?) in cui gli intervalli notte-giorno si sono modificati, potesse essersi verificata qualche decina di migliaia di anni prima, cioè in corrispondenza dei Gemelli del precedente ciclo precessionale. In questo caso otterremo robuste correlazioni coi numeri 490 (Daniele,Vangelo Matteo, il passo del ‘perdono di Cristo) e del 539 ( Genesi, le 77 volte 7 di Lamech )

fabio painnet blade ha detto...


Se quindi la storia astronomica del nostro pianeta in merito alla fine dell’Età dell’Oro, dovesse rifarsi a tempi tanto remoti, penso che sarebbe necessario cominciare a valutare la possibilità che nelle cifre di Daniele e della Genesi biblica - per quanto riguarda i relativi a Lamech, discendente di Caino – vi fossero riferimenti espliciti a gradi precessionali e non ad anni o ‘settimane di anni’ (come son state definite).
Con ciò non voglio dire che i testi siano redatti in senso univoco, cioè secondo un unico significato temporale; la tradizione ebraica infatti, insegna che i numeri da un lato possono essere riferiti alla cronologia storica ufficiale, ma dall’altro alla durata dei cicli precessionali e quindi commutando le cifre in gradi d’arco. La questione andrebbe analizzata con grande attenzione. In tal caso dovremmo cominciare a considerare diversi significati relativi alle stesse porzioni di testo del capitolo nove del libro di Daniele; ad esempio quando si menziona il periodo di sette settimane [Dan 9: 25] : “da quando uscì la parola per far ritorno e ricostruire Gerusalemme fino al un consacrato, un principe…”; ci si può perciò attenere al periodo di cattività babilonese, ma secondo una diversa modalità d’analisi si può anche supporre che il ‘principe consacrato’ possa essere l’Agnello che aprirà la fase della ricostruzione spirituale dell’Umanità .
“La parola per far ritorno e ricostruire Gerusalemme” potrebbe altresì identificare processionalmente il ‘ritorno all’epoca dell’ordine (l’originario Paradiso terrestre, o Età dell’Oro arcaica), durante la quale si ricostituirà lo Spirito Divino dell’umanità e con esso, l’inizio della nuova fase ) dopo la sconfitta della bestia (vecchio ciclo di ‘tribolazione’ = disordine, materialità).
In quest’ultimo caso, l’intervallo di sette settimane dovrebbe essere conteggiato dal marker temporale della nascita di Cristo (che attraverso i Vangeli annunzia la parola del ‘ritorno’, fino al periodo dell’Agnello., ovvero del ‘consacrato’che sconfiggerà la bestia; tale periodo comprenderebbe pertanto i 19 gradi dell’era monca dell’ ‘Aquario’ (o Acquario).
I 49 gradi/giorni ( 30° Pesci + 19° Acquario) in tal accezione calzerebbero benissimo. E le sessantadue settimane precedenti, di conseguenza potrebbero essere conteggiate a ritroso dal punto Zero Pesci ( il ‘consacrato ucciso senza colpa’ che funge da Agnello sacrificale, quindi ‘senza colpa’, è l’era dell’Ariete sacrificata all’avvento del nuovo corso : il segno dei Pesci) fino al punto – 434 giorni/gradi precessionali (circa 14 ere zodiacali e mezzo, prima di Cristo) e sorprendentemente andremmo a cadere nel bel mezzo dell’era dei Gemelli. Ciò vorrebbe anche dire che occorrerebbero 70 settimane (non di giorni solari ma di gradi d’arco) per ‘porre fine al delitto (perdita dell’ordine cosmico)ed espiare la colpa del ‘disordine’ influenzata dall’aumento delle ore di oscurità, prima di aprire una nuova fase di salvezza/armonia..
Fin qui i conti sembrano tornare, ma…

Arcana Ricordo ha detto...

Mi fa molto piacere che la tua teoria si arricchisca di dettagli. Anche se non ne condivido l'impostazione di massima, ci sono diversi punti di contatto su cui siamo d'accordo. Anche secondo me l'Era dei Gemelli ha segnato un momento di transizione, precisamente in corrispondenza del passaggio Gemelli -> Toro. Ma non è detto che sia stato un passaggio traumatico dal punto di vista geologico, anche se ammetto di non aver approfondito più di tanto il tema ...
Posta pure i link diretti del sito Axis Mundi dove trovare gli approfondimenti al tema: potrebbero essere interessanti! Grazie.

fabio painnet blade ha detto...

https://axismundi.blog/2017/05/30/il-significato-astronomico-delleta-delloro-astrea-e-la-caduta-di-fetonte/