Il passaparola mediatico sta facendo aumentare in maniera sensibile il numero degli iscritti al canale youtube e dei lettori del blog (nulla di epocale, siamo nell'ordine delle poche centinaia di persone in tutto), forse perché si cercano risposte concrete ad una incertezza geopolitica, culturale e sociale sempre crescente. L'invito personale che rivolgo da fondatore del canale e del blog è di dedicare energie alla lettura dei Vangeli, svolta in piena autonomia: sono testi per certi versi più avanzati di tante guide spirituali moderne e offrono risposte inattese, anche se a volte difficilmente interpretabili. Occorre assimilarli, digerirli e avere la pazienza di aspettare che il significato di certe espressioni emerga pian piano al livello della coscienza. _________ Ciò detto, mi preme dare una risposta esaustiva ad un lettore, Yesterday's Man, che fra i commenti del suggestivo post di Fabio "Noah: il Diluvio tra le Stelle", ha fatto un certo sforzo analitico, per proporre una serie di idee alternative rispetto a quelle che abbiamo illustrato nel corso del tempo su queste pagine.
Arcana Ricordo
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Chiarimenti
E' abbastanza difficile affrontare la sfida di rispondere in maniera esaustiva e completa a Yesterday's Man, perché la conversazione si è mossa in parecchie direzioni. Cerco di riportare tutti i commenti che sono stati postati e poi di dare una risposta puntuale agli aspetti che mi sembrano più interessanti. Fabio mi perdonerà se non ho ripreso anche i suoi, ma mi premeva rispondere sull'aspetto più strettamente simbolico.
Una premessa mi sembra d'obbligo: qui non abbiamo certezze! Per quanto mi riguarda, mi piace di più osservare la consistenza e la bellezza del quadro d'insieme, che non la sua effettiva rispondenza a fatti reali. Mi spiego meglio: tra i commenti che ho ricevuto, ce ne sono stati di piuttosto aspri, per una mia presunta disinvoltura a parlare di "catastrofi" naturali.
La mia personale opinione in questo caso è che noi giudichiamo sempre sulla base dell'esperienza. Intendiamoci, la nostra capacità di osservazione dell'universo che ci circonda - che si esprime nella sua veste più elevata attraverso la scienza moderna - è tutt'altro che trascurabile: l'evoluzione tecnologica ha ampliato i nostri orizzonti percettivi a livelli che fino a pochi anni fa erano impensabili. Eppure, quella stessa scienza che gioca quotidianamente a smontare le nostre certezze, non è sufficiente a rimuovere la nostra convinzione che determinati eventi astronomici debbano necessariamente provocare immani "catastrofi". Lo stesso termine "catastrofe" implica l'espressione di un giudizio, che se eliminato trasformerebbe la parola in semplice "cambiamento". Gli antichi non la pensavano così: tra poco lo vedremo insieme.
Ma torniamo al nostro amico. Ho riportato di seguito i commenti scritti in data 4, 9 e 10 Gennaio. A ciascuna sezione diamo un titolo, per comodità di riferimento.
Sig Arcana,
Sono un ammiratore del Mulino d’Amleto e di conseguenza mi ha fatto molto piacere scoprire il suo blog e sapere che c’è ancora qualcuno che “prosegue ed amplia questo tipo di ricerche. Anche se ammetto di non essere sempre d’accordo con le sue interpretazioni, in linea di massima concordo con le sue conclusioni. Un esempio in cui non concordo pienamente con le sue conclusioni si trova nel primo significato qui sopra. Il fatto che “il sole sorse due volte dove ora tramonta ecc.” non necessita obbligatoriamente situazioni catastrofiche (e bisognose di energie colossali) quali il ribaltamento dell’asse di rotazione. Continuando a utilizzare la precessione degli equinozi il sole può benissimo sorgere due volte nello stesso punto dopo 25920 anni - necessitando appunto “di un lunghissimo periodo di tempo” come precisa Erodoto. |
Partiamo dal testo di Erodoto: il brano completo potrebbe piacere a Fabio, vista la ricchezza di cifre e di conti che riporta.
"Così gli Egiziani ed i loro sacerdoti narrarono. Ed essi mostrarono che vi erano state trecentoquarantuno [341] generazioni di uomini, dal primo re all'ultimo, il sacerdote di Efesto. Ed in quelle generazioni vi erano anche molti altri sacerdoti e re. Ora trecento generazioni [300] di uomini corrispondono a diecimila [10.000] anni, perché tre generazioni di uomini corrispondono a cento anni [3 generazioni = 100 anni]. E nelle quarantuno [41] generazioni che restano da sommare alle trecento, vi sono altri milletrecento e quaranta anni [1.340]. Così dissero che in undicimila trecento quaranta anni [11.340] nessun dio dalla forma umana era stato re. Non solo. Ma negavano che alcunché di simile fosse avvenuto prima e dopo fra i re che continuarono a susseguirsi in Egitto. Aggiunsero che durante questo periodo il sole cambiò quattro volte il suo oriente: levandosi due volte dove ora tramonta e tramontando due dove ora sorge, senza che nell'Egitto avvenisse alcun mutamento: né nella sua vita agricola, né nei suoi fenomeni fluviali, né per le malattie, né per le morti.".
[Erodoto - Le Storie, Libro II, Capitolo 142]
La teoria che ho proposto suggerisce che una alterazione del moto precessionale possa avvenire con frequenza di un emiciclo, avente una durata pari a 13.000 anni. Se i calcoli di Erodoto sono esatti (alcuni commentatori contestano la sua ipotesi di considerare 3 generazioni = 100 anni), gli sconvolgimenti solari sono avvenuti in un periodo inferiore alla durata di un emiciclo precessionale; inoltre, il resoconto ottenuto dai sacerdoti egiziani non specifica in quali tempi avvennero i diversi sconvolgimenti.
Tuttavia mi sembra molto interessante il fatto che i sacerdoti abbiano tenuto a precisare che le importanti variazioni all'ordine cosmico non abbiano causato alcuna "catastrofe" in Egitto, lasciando che i cicli naturali potessero procedere inalterati. Si tratta di una precisazione importante, che a mio avviso dimostra come sia Erodoto, sia i Sacerdoti egizi, ritenessero che l'affermazione "il sole cambiò quattro volte il suo oriente: levandosi due volte dove ora tramonta e tramontando due dove ora sorge" non potesse essere riferita a variazioni dei moti celesti di tipo convenzionale, destinate a verificarsi nel lungo periodo, ma a variazioni sostanzialmente improvvise.
D'altra parte, Erodoto non è l'unica fonte in tal senso. Nel "Politico", Platone suggerisce un concetto assolutamente analogo:
[Platone - Il Politico, Capitolo 269]
D'altra parte, mi pare anche che l'interpretazione più conservativa, che interpreta il "luogo" in cui il Sole sorge o tramonta come un riferimento zodiacale, ponga più problemi di quelli che risolve:
- innanzitutto, il "luogo" zodiacale dove il Sole sorge cambia - prima che per il moto precessionale - per il normale moto di rivoluzione terrestre; in questa ottica, le osservazioni di Platone ed Erodoto in quest'ottica diverrebbero semplici costatazioni di una quotidianità che non ha alcun motivo per essere ricordata come realtà appartenente ad epoche lontane;
- in secondo luogo, leggendo per intero i brani proposti, mi pare evidente che nessuno dei partecipanti alle conversazioni qui riportate si stesse riferendo al cielo stellato: stavano parlando di fenomeni osservabili da chiunque, ed assolutamente extra-ordinari.
Pur con tutte le cautele del caso, necessarie quando si ha a che fare con racconti pseudo-mitologici, sembra che i testi antichi ammettano in effetti la possibilità che una inversione dei moti celesti possa avvenire e soprattutto che non debba necessariamente essere foriera di una catastrofe naturale sulla Terra. Una ipotesi che invece i testi antichi non confermano è che le alterazioni di moto precessionale debbano avvenire periodicamente. In effetti, i Sacerdoti Egizi riferiscono ad Erodoto che questi eventi accadono, senza chiarire tempistiche e periodicità. Per quanto mi riguarda, posso soltanto affermare che in effetti, i testi non forniscono una efficace smentita a questa ipotesi.
Ripartiamo quindi con le interessanti osservazioni di Yesterday's Man.
Il vostro lavoro è impressionante perché andate in dettagli che non avrei neppure immaginato. E le vostre intuizioni sembrano incastrarsi le une nelle altre con una semplicità disarmante.
Ecco perché talvolta resto stupito quando sembrano poter esistere (forse, non ho la pretesa di aver ragione) spiegazioni più semplici di quelle che implicano una catastrofe cosmica, ma vengono ignorate. Attenzione, non nego che una catastrofe possa avere avuto un posto di primo piano nella storia dell’umanità. Anzi la mia teoria è proprio che dovremmo guardare con attenzione quella che secondo gli ultimi studi geologici avrebbe interessato la terra nel Dryas recente. Controllando le date di questa catastrofe che pose fine all’era glaciale, esse paiono coincidere col periodo in cui i miti posizionano il Diluvio Universale. Nello stesso periodo osserviamo il livello marino salire di 120m in circa 1000 anni: su piane marittime come l’antico Adriatico e l’attuale Camargue francese questo innalzamento rubava un po’ più di 1 m. di spiaggia all’anno! Come voi, penso anch’io che questa catastrofe (descritta con dovizia di particolari nel mito di Fetonte ed ancor di più nell’Apocalissi di Giovanni), segni un punto importante nel calcolo del ciclo precessionale. E proprio per questo, anche se non escludo che certi indizi precessionali “giochino a prevedere il futuro”, mi sembra che la maggior parte siano piuttosto studiati per ricordare all’uomo del futuro ciò che successe in quel lontano passato. La mia ipotesi è che queste “profezie” servano a dimostrare il grado di conoscenza della meccanica celeste di queste culture arcaiche, e non a prevedere un non identificato cataclisma prossimo venturo. |
I complimenti sono sempre apprezzati, anche se non necessari. In ogni caso grazie! Grazie anche per i preziosi indizi geologici che non conoscevo: in effetti, sembrano confermare l'ipotesi che qualcosa sia avvenuto, in corrispondenza del passaggio da Era della Vergine ad Era del Leone. Nella migliore tradizione materialista, gli articoli segnalati individuano le cause di quelle "catastrofi" in impatti cometari; è possibile, senz'altro, ma io non escluderei cause meno ovvie.
L'ultima affermazione di Yesterday's Man è preceduta da una interessante domanda: "perché esistono queste profezie?"; o per dirla in maniera più completa: "per quale motivo la simbologia evangelica si presta ad una interpretazione in chiave astronomica? ed è possibile che la rilettura dei testi in questa chiave consenta di anticipare eventi di portata planetaria che dovrebbero accadere in un futuro più o meno remoto?".
In parte, ho già risposto a questa domanda in un post precedente. Ma proviamo a seguire il ragionamento di Yesterday's Man. Ok, ammettiamo che sia vero che "queste “profezie” servano a dimostrare il grado di conoscenza della meccanica celeste di queste culture arcaiche"; la mia domanda è: "che gliene importava a queste culture di dimostrarci la loro competenza tecnica?". Dare prova di una approfondita conoscenza del mondo? Ma non c'era proprio altro modo che non fosse quello di seminare indizi simbolici nel più Sacro dei libri Sacri?
Ognuno ha il sacrosanto diritto di esprimere le proprie opinioni e seguire la strada che gli sembra più ragionevole, ma secondo me la simbologia evangelica ha un altro scopo: come il messaggio di Cristo si propone di accrescere l'uomo, rendendolo capace di maggiore consapevolezza di sé e di conoscere meglio se stesso, così la simbologia astronomica ha lo scopo di aiutare il lettore.
Personalmente, interpreto questo aiuto come un supporto concreto rivolto ad una particolare generazione futura che potrebbe interpretare i fatti che si verificano nella propria realtà come causa di grande preoccupazione.
Insomma, se il Sole si spegnesse, quanti rimarrebbero tranquilli? Eppure sono convinto che tutti richiamerebbero alla mente il concetto del Dio che muore, ma che poi risorge. Questo antico messaggio, ripetuto continuamente nei millenni fino a diventare una intima parte di noi stessi, ci sarebbe di enorme conforto. La simbologia astronomica garantisce che tutto era già noto in precedenza (un altro aspetto confortante) e che tutto è destinato a svolgersi in un certo modo.
Prendiamo l’apocalisse per esempio.
"E i re sono sette: i primi cinque sono caduti; uno è ancora in vita, l’altro non è ancora venuto e, quando sarà venuto, dovrà rimanere per poco. La bestia, che era e non è più, è l’ottavo re e anche uno dei sette, ma va verso la rovina." Se ho ben capito la vostra teoria il testo descriverebbe una durata temporale ridotta del passaggio del sole nella casa dell’Acquario a causa di una catastrofe. Anche questa volta siamo quasi completamente d’accordo ;-) In effetti, mi trovate d’accordo con quasi tutta l’interpretazione: i primi cinque sono i cicli precessionali passati in cui ciascuna costellazione è “re”, il re in vita è il ciclo precessionale in corso, quello che durerà poco invece non penso sia l’Acquario. |
Ci ho pensato anche io ... alla possibilità che i Re fossero cicli precessionali, ma ci sono diversi elementi che non tornano, per cui ho dovuto tornare all'ipotesi degli emi-cicli precessionali.
Per gli antichi, la sola idea di percorrere interamente un ciclo precessionale pone problemi forse maggiori di quelli che si presentano con una inversione. Il ciclo completo prevede infatti l'attraversamento del quadrante oscuro dello Scorpione, che comprende i tre segni zodiacali corrispondenti ai quattro cavalieri dell'Apocalisse, di cui ho parlato in coda a questo post. Gesù spiega che la protezione divina consente agli uomini di evitare i pericoli di questo oscuro quadrante (come vedremo tra breve, il serpente è una parte della costellazione dell'Ofiuco, accanto allo Scorpione):
Ecco, io vi ho dato il potere
di camminare sopra
serpenti e scorpioni
e su tutta la potenza del nemico;
nulla potrà farvi del male.
di camminare sopra
serpenti e scorpioni
e su tutta la potenza del nemico;
nulla potrà farvi del male.
Parole di conforto, che fanno sicuramente piacere, ma non permettono di capire se ci viene data la possibilità di attraversare il quadrante oscuro senza conseguenze, o se per qualche motivo non avremo bisogno di farlo ...
Anche la vicenda dei Magi evidenzia un percorso emi-ciclico. Ne ho parlato nel video "Il Presepe Celeste - Parte IV", che contiene una inedita interpretazione della famosissima "adorazione dei Magi" di Leonardo da Vinci.
Ci sono anche altri simboli: saranno oggetti di futuri post e video; per ora serve un po' di pazienza ...
Posso sbagliare, ma sono convinto che occorra guardare da un’altra parte della croce precessionale: non una parte a caso, ma quella che si trova a 90 gradi a nord rispetto al percorso odierno del sole: il re del ciclo attuale allora è il Sagittario e non i Pesci.
Dopo il Sagittario c’è una costellazione che nessuno vuol vedere perché sarebbe la tredicesima: l’Ofiuco. Ofiuco: la tredicesima costellazione Questa costellazione è più piccola della altre e di conseguenza durerà meno. Solo in questo modo l’ottavo Re (lo Scorpione) può essere nello stesso tempo la ottavo e uno dei sette. |
Della precessione sappiamo poco. I libri di astronomia spiegano in dettaglio le cause presunte (è bene dire che non esiste una dimostrazione definitiva in questo ambito) del moto di precessione degli equinozi e si soffermano talvolta a esporre le varie ipotesi circa la sua durata. I volumi di astrologia riferiscono che il riferimento per riconoscere l'Era corrente è il Punto Vernale: per sapere quale sia l'Era Astrologica corrente è quindi necessario capire quale sia il segno zodiacale che si trova "alle spalle" del Sole, durante l'equinozio di primavera. L'Era Astrologica attuale è associata al segno dei Pesci e poiché la rotazione precessionale avviene in moto retrogrado, la prossima Era sarà associata al segno precessionale che precede i Pesci nell'ordine zodiacale, cioè l'Acquario.
In effetti è vero che l'Ofiuco, pur essendo una costellazione immensa, individua sull'eclittica un piccolo settore circolare. Ma l'Ofiuco non è un segno zodiacale e non dà il proprio nome ad un'Era Astrologica. I motivi non sono da ricercarsi in una particolare antipatia per il numero 13, bensì in aspetti molto più "tecnici". Ne evidenzierò un paio.
Il primo, è che l'Ofiuco, nella sua veste moderna, è una costellazione composta dal serpente e dall'uomo che lo tiene fra le mani. La porzione di costellazione che taglia l'eclittica è costituita dalla parte inferiore dell'uomo: nella raffigurazione che segue, la porzione interessata comprende parte delle gambe.
Ma non è sempre stato così. In epoca egizia, la costellazione era rappresentata come una divinità che naviga sulle acque dell'emisfero australe celeste con una imbarcazione. Questa rappresentazione non tagliava l'eclittica. In questo modo viene per esempio rappresentata nello Zodiaco Egiziano di Dendera, dove l'Ofiuco è ben visibile appena sopra lo Scorpione (qui evidenziato in verde):
Il secondo aspetto è che nell'antichità le Ere Astrologiche non potevano essere delimitate dai confini delle costellazioni zodiacali (come erroneamente riporta Wikipedia); se così fosse stato, i confini delle Ere sarebbero stati variabili, dal momento che l'estensione delle costellazioni dipende dalla posizione delle stelle che le compongono. Gli antichi sapevano infatti che le stelle non sono immobili le une rispetto alle altre e che quindi le costellazioni potevano cambiare forma ed estensione nel corso del tempo. Meglio allora impiegare estensioni d'Era di lunghezza fissa, misurate partendo da un punto di riferimento che risulti assolutamente immobile.
La ricerca di riferimenti immobili anche nel lungo periodo ha portato gli antichi sapienti ad identificare le due sole zone dell'eclittica in cui gli effetti del moto stellare sono trascurabili: le due intersezioni con la Via Lattea (rimando al post il Punto Zero, dove parlo diffusamente di questo tema). Partendo da questi due punti, che sono opposti, ragioni di comodità di calcolo e di misura hanno portato alla individuazione di dodici segmenti circolari, che sono in seguito stati associati ai dodici segni.
Dal blog appunti di astrologia (fonte anche delle belle immagini precedenti):
I SEGNI ZODIACALI E LO ZODIACO ASTROLOGICO
[...] I segni zodiacali sono suddivisioni SIMBOLICHE della fascia zodiacale in 12 parti uguali e hanno solo preso il nome e l'ordine delle 12 costellazioni principali che da sempre la intersecano, e non tengono conto della loro effettiva posizione lungo l'eclittica e della loro ampiezza, anche gli antichi astrologi sapevano bene che le costellazioni non erano tutte grandi uguali!
Perché dodici segni e non 11 o 13 oppure 8 ??...diciamo che il calendario babilonese al tempo della nascita dell'astrologia prevedeva che un anno solare fosse formato da 12 mesi lunari di 30 giorni e la corrispondenza è già abbastanza significativa, ma è molto più probabile che sia la suddivisione dello zodiaco in 12 segni di 30 gradi che l'anno in 12 mesi di 30 giorni abbiano avuto la stessa origine e cioè la ricerca di una maggiore facilità nei calcoli astrologici e computo del tempo (calendario).
Ecc. ecc.
Provando a riassumere:
più di 8000 anni fa c’è stato un impatto cometario che ha messo fine all’ultima glaciazione e dato origine al mito/realtà del diluvio universale. Questa catastrofe è stata registrata per i posteri grazie al computo dei cicli precessionali da una società arcaica che ne ha voluto mantenerne il ricordo. Ogni ciclo precessionale è formato da una croce processionale est-ovest e nord-sud. La stessa su cui è stato e resta inchiodato Gesù/sole per 2160 anni. La narrativa cristiana ha messo in avanti soprattutto l’asse est-ovest di un Gesù che nasce dalla Vergine (casa del pane; spica/spiga) all’alba e giunge in terra come pesce/pescatore (simbolo delle catacombe) al tramonto. L’iconografia cristiana invece ha mantenuto entrambi gli assi della croce, ma per indicare il ritorno di Cristo nella prossima croce precessionale: Leone-Acquario, Toro-Scorpione (*) La prossima era precessionale dell’Acquario non può esistere pienamente prima che sia passata l’era dell’Ofiuco: il tredicesimo incomodo che avrà però “breve” durata. ___________________ (*) in moltissime chiese e altari Gesù è raffigurato in compagnia dei 4 evangelisti rappresentati simbolicamente da un:
Sono gli stessi quattro personaggi che aprono il libro di Ezechiele e che gli ufologi confondono con gli alieni. Eppure Ezechiele mette ben in chiaro che essi appaiono quando si aprono i cieli, hanno gambe dritte di bronzo (spade), procedono insieme in avanti senza mai tornare indietro, le ruote che li muovono (meccanismo celeste) sono tappezzate di occhi/stelle, e tutti e quattro si stagliano su un firmamento di cristallo... |
La conclusione è coraggiosa: denota spirito di osservazione e voglia di capire. Purtroppo non sono sicuro di capirla e se devo essere sincero, quel che ne capisco non mi convince ...
Per quanto riguarda la geometria delle croci:
- 2.160 anni è la durata approssimativa di un'Era Astrologica, non di una condizione di allineamento con una croce. Il tempo che il Sole precessionale impiega per superare un singolo punto sull'eclittica è pari a 36 anni, pertanto l'allineamento con una croce celeste non può essere maggiore.
- La "Croce eclittica" è centrata sulla Terra e ha quattro bracci che puntano verso i 4 segni fissi: Leone, Toro, Scorpione e Acquario (ne parlo nel filmato "Il Presepe Celeste - Parte IV", oltre che in un breve accenno verso la fine di questo post). In un certo senso, essa può essere identificata con il ciclo precessionale completo, la cui durata è pari a 25.920 anni.
Forse il nostro lettore intendeva dire che l'evento predetto dal Vangelo è semplicemente il naturale completamento del ciclo precessionale, al termine del quale il Sole (equinoziale e solstiziale) avrà toccato tutti e quattro i bracci della croce eclittica. Si tratta certamente di una ipotesi, che non mi trova d'accordo per i motivi esposti in precedenza.
L'espressione "La prossima era precessionale dell’Acquario non può esistere pienamente prima che sia passata l’era dell’Ofiuco" credo sia inesatta, dal momento che la costellazione dell'Ofiuco interseca l'eclittica tra Scorpione e Sagittario, ben lontano dall'Acquario. Dunque, se esistesse una "Era dell'Ofiuco", essa non potrebbe precedere quella dell'Acquario, ma sarebbe molto successiva.
Per concludere: la maggiore difficoltà nel trovare costruzioni alternative è che esiste una correlazione profonda tra elementi simbolici diversi, che sembra puntare sempre alla stessa conclusione. Smontare un frammento significa dover rivedere tutto il castello, il quale si dovrebbe adattare integralmente alla nuova ipotesi. Tuttavia, l'esercizio interpretativo è sempre utile e sempre apprezzato quindi ... grazie!
25 commenti:
@ Arcana,
Innanzitutto la ringrazio di aver preso il tempo di rispondere ai miei messaggi.
La prego di credere che tanto i complimenti, quanto i miei ringraziamenti sono sinceri.
Leggendo la sua risposta mi è subito chiaro che si ripropone eternamente il solito problema di Internet: la difficoltà di discutere profondamente un argomento. Tutto ciò richiede infatti un dialogo che si può fare solo attorno ad un tavolo e non con scritti chilometrici in cui ho pure l’impressione di averla in qualche modo offesa e mi creda che, se l’ho fatto, non è assolutamente stata mia intenzione e me ne scuso all’istante.
Prendiamo le certezze, per esempio, se lei non ne ha, ci conoscessimo, saprebbe che io ne ho meno di lei. D’altronde ho inserito più volte verbi al condizionale e specificato che le mie sono solo ipotesi.
:-)
Approfitterò della scaletta in cui ha suddiviso i miei interventi per strutturare le mie risposte.
Buona serata
Yman
@Yman: la stima è reciproca e ... non mi ha recato nessuna offesa, anzi! Concordo sulla scarsa efficacia del mezzo per gli scopi che ci siamo proposti: diciamo che ho colto l'occasione delle sue idee per spiegare meglio alcuni concetti che sono stati espressi qua e là per il blog, ma che poteva essere complicato collegare. Sarò felice di leggere i suoi commenti, se vorrà postare, ma non si senta obbligato e soprattutto si prenda il tempo che le serve: non ci corre dietro nessuno! Grazie mille e a presto! A.R.
Colgo l'occasione per ricordare la procedura più comoda per postare commenti:
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Come al solito @rric non ci fa mai mancare niente! Le graticole colano di grassi in un inno all’ abbondanza che lascia incerti solo sul dove e come cominciare il banchetto. Partirei subito dal motto di Arcana: ‘qui non abbiamo certezze!’ – Il tono, ripreso da YMan, suona come un invito all’umiltà.
La mia idea invece -screziata da una vena di sana superbia - è che qualche punto fermo dovremmo cercare di fissarlo, al culmine delle nostre discussioni.
L’ attenzione maniacale che ho riservato ai numeri biblici è data dal presupposto che questi, al contrario della porzione testuale, non abbiano mai subito nel tempo , grosse manipolazioni/variazioni e di conseguenza, essi siano stati sistemati in mezzo a tante parole proprio allo scopo di preservare qualcosa di molto importante.
Sono in grado oggi, di portare robuste conferme a quest’idea, in seguito allo sviluppo di un’indagine suggeritami dall’archeoastronomo Mario Codebò, sulla comparazione dei dati numerici nelle versioni bibliche dei LXX, della Vulgata latina, del testo masoretico e del Pentateuco Samaritano. L'individuazione dell'esatta velocità dell'asse terrestre, celata già nella Genesi, porta un tassello in più a favore delle tesi del gruppo archeo-astronomico dello studioso genovese, che si impegna da tempo a provare come il fenomeno fosse conosciuto ben prima di Ipparco, con buona pace di Odifreddi (che all'opposto sosteneva il primato del greco).
l'esatta velocità dell'asse terrestre rispetto al lento movimento giroscopico precessionale, ovviamente.
Commento a
Inversione precessionale (3 parti)
Conosco il testo di Erodoto, ma temo che divergiamo nell’interpretazione dello stesso: “in tutto questo tempo, essi dissero che il sole era stato rimosso quattro volte dal suo corso; ed era sorto dove ora tramonta e tramontato dove ora sorge, ma per questo nulla era cambiato in Egitto, né riguardo al fiume, né riguardo ai frutti della terra, né per quanto concerne le malattie o i decessi”
>riporto qui un estratto dalla sua analisi: il fatto che i sacerdoti abbiano tenuto a precisare che le importanti variazioni all'ordine cosmico non abbiano causato alcuna "catastrofe" in Egitto, [...]. Si tratta di una precisazione importante, che a mio avviso dimostra come sia Erodoto, sia i Sacerdoti egizi, ritenessero che l'affermazione "il sole era stato rimosso quattro volte dal suo corso; ed era sorto dove ora tramonta e tramontato dove ora sorge” non potesse essere riferita a variazioni dei moti celesti di tipo convenzionale, destinate a verificarsi nel lungo periodo, ma a variazioni improvvise e relativamente veloci.
Se ci atteniamo strettamente al testo, non vedo dove si possano estrapolare queste informazioni sul tipo convenzionale o meno dei moti celesti, né quelle sui tempi di realizzazione...
Mi permetto dunque di supporre che siano sue teorie per spiegare le 4 “rimozioni”.
Mi corregga se sbaglio, ma mi sembra che lo confermi lei stesso con quest’altra frase : “Pur con tutte le cautele del caso, necessarie quando si ha a che fare con racconti pseudo-mitologici, sembra che i testi antichi ammettano in effetti la possibilità che una inversione dei moti celesti possa avvenire e soprattutto che non debba necessariamente essere foriera di una catastrofe naturale sulla Terra. Una ipotesi che invece i testi antichi non confermano è che le alterazioni di moto precessionale debbano avvenire periodicamente.”,
Ecco, mi rendo perfettamente conto che applicare il metodo scientifico ai testi “mitologici” abbia enormi limiti. Tuttavia, non mi si chieda di escludere la scienza per far funzionare i miti.
;-)
(Segue)
Commento a
Inversione precessionale (parte 2)
Assunto che:
In una cosmogonia eliocentrica, affinché il sole sorga ad occidente occorre che la terra prenda a ruotare in senso inverso a quello odierno.
Le ipotesi per l’inversione del senso di rotazione sono 2:
con un ribaltamento a 180 gradi dell’asse di rotazione. Il più probabile, ma faccio notare che questa ipotesi impone obbligatoriamente l’inversione del nord e del sud geografici di cui non scrivono né Erodoto né Platone. Tengo a specificare che non sto parlando di inversione dei poli magnetici - nozione conosciuta ed utilizzata nelle correlazioni delle serie stratigrafiche in geologia.
Cause possibili:
- Impatto di un bolide in prossimità de circoli polari
Accrescimento esponenziale dello spessore di una calotta polare che provochi lo sbilanciamento della trottola-terra
2) arrestando il suo moto per riprenderlo subito dopo nel senso contrario. Assai improbabile poiché in questa ipotesi occorrerebbe che il pianeta ritrovasse da qualche parte l’immane quantità di energia cinetica necessaria alla ripresa del moto di una massa immobile.
Cause possibili:
Passaggio ravvicinato di un pianeta massiccio con una direzione opposta al senso di rotazione della terra. Facile da osservare in cielo, non si capisce perché non se ne faccia menzione nei testi mitici e storici e soprattutto in quelli qui in esame.
Conseguenze:
In entrambi i casi, siccome la terra non è un blocco di roccia monolitico, il movimento o l’arresto/ripartenza del pianeta provocherebbe terremoti di magnitudo superiore a 10 ed eruzioni vulcaniche il cui indice di esplosività potrebbe supererebbe il Vei8.
Non bastasse, si prenda in considerazione anche la dinamica dei fluidi per cui l’atmosfera verrebbe strappata al suo fluire naturale generando gigantesche tempeste. Similmente farebbe il mare innescando maremoti di una forza estrema e devastante.
Conclusione:
Il fatto che il sole sorga in posizione opposta a quella attuale, implica necessariamente una catastrofe sul piano fisico. Non dimentichiamoci inoltre che secondo Erodoto il sorgere del sole sarebbe cambiato non una, ma ben 4 volte!
(Segue e termina)
Commento a
Inversione precessionale (parte 3 - fine)
Posto dunque che inversione di rotazione = catastrofi naturali, poiché anch’io concordo con l’esattezza dello scritto di Erodoto nonché con quello di Platone, penso che sia necessario interpretarli entrambi in altro modo.
>Mia analisi: attenendomi unicamente al testo, Erodoto precisa che benché il sole fosse stato rimosso 4 volte dal suo corso, non occorsero, né vennero censiti cataclismi maggiori. Concordo con lei che questa precisazione è importante. A mio avviso - ma non ho certezze - essa è fatta perché è ciò che chiunque si aspetterebbe come conseguenza di un sconvolgimento del moto del sole non convenzionale - per riprendere le sue parole.
Proprio per questo penso che a Erodoto non fosse chiaro in cosa consistesse esattamente la narrazione della “rimozione” del corso del sole. E ritengo che questa “rimozione” del sole indichi semplicemente lo spostamento dello stesso sulla nuova croce precessionale, con tanto di nuovo re ad ogni spostamento, poiché solo in questo modo le “rimozioni” non originano alcuna conseguenza catastrofica sulla terra, poiché sono parte della meccanica celeste.
Concludo con una domanda a cui tenterò di rispondere più sotto:
Ammettiamo che l’interpretazione giusta sia la sua: se Erodoto e i sacerdoti affermano che non vi furono conseguenze fisiche durante le 4 “rimozioni” del corso del sole, perché dovrebbe essere differente per la “rimozione” prossima ventura?
In soldoni: perché il sole può cambiare 4 volte il suo corso senza alcuna conseguenza mentre la 6a volta farebbe boom?
Provo a rispondere, non pretendo sia verità anche se supporta la mia ipotesi:
Da equinozio di primavera ad equinozio di primavera, il sole impiega 72 anni per spostarsi di 1 grado sull’orizzonte. Suddiviso il cielo in 12 parti uguali, ciascuna misurerà 30 gradi. Ovvero avrà la durata di 2160 anni (72x30). Da cui , 6 cicli precessionali = 6 x 2160* = 12960 anni = un emiciclo precessionale.
Di fatto, un emiciclo precessionale corrisponde al ribaltamento a 180 gradi del sorgere del sole per una persona che avesse osservato il cielo 12960 anni fa. Ovvero saremmo di fronte ad una “rimozione” importante per questa persona che visse forse negli anni in cui avvenne l’impatto del Dryas recente, ma niente boom
;-)
Grazie dello spazio concessomi
Yman
Grazie agli autori di questo per il lavoro geniale fatto fino ad oggi. Vi seguo e vi apprezzo anche se la mia ignoranza in materia non mi fa partecipsre alla discussione.
Bene. Dividere il commento in tre parti sembra cosa buona e giusta: le sottoscrivo quasi interamente. Non c’è modo infatti di poter avallare l’ipotesi che la repentina inversione di marcia di una grossa palla che gira forsennatamente a quasi 1700 Km/ orari, non provochi alterazioni sulle forme di vita superiore e sul delicatissimo equilibrio dell’adattamento biologico https://www.focus.it/scienza/scienze/che-cosa-accadrebbe-se-la-terra-smettesse-di-girare12731-7143.
Yman non mi trova d’accordo solo nella sua ultima asserzione, perché ritengo che applicare il metodo scientifico ai testi mitologici sia possibile, ed anzi necessario per non rischiare ricadute alla Borges (per il quale tutti i testi sacri non erano che racconti di fantasia.).
Paradossalmente ritengo difatti che i miti funzionino abbastanza bene solo con l’astronomia, dopo aver fallito con storia, agiografia, antropologia e teologia.
In quanto a motivazione logiche, confermo quelle di Yman, mentre rispetto a un pdv matematico, non credo purtroppo di aver tempo e dati sufficienti per affrontare un’eventuale verifica.
Commento a
Simbologia e profezia
D’accordo su tutta la linea.
Vorrei solo precisare che con la frase “queste “profezie” servano a dimostrare il grado di conoscenza della meccanica celeste di queste culture arcaiche” mi accodo semplicemente la linea di De Santillana: (ri)leggere l’introduzione con particolare attenzione alla parte finale.
Grazie ancora dello spazio concessomi
Yman
@ Yman
Suppongo alluda alL'introduzione del Mulino
@Fabio
Corretto, sì, il Mulino di Amleto.
Buona giornata
Yman
Grazie Yman, ricambio l'augurio. Devo dire che, in pochissime righe, ha centrato in pieno il grande interrogativo posto dall’opera di de Santillana e Von Dechend. Interrogativo che rilancio nell’appello solitario dalle pagine di questo spazio gentilmente concesso. Il punto è che il nostro Autore di riferimento (al quale aggiungerei anche il collettivo degli archeoastronomi e lo scrittore Andrea Casella col suo ‘Alle radici dell’albero cosmico’) non porta alcuna dimostrazione alle sue illuminate tesi, altrimenti questi concetti farebbero già parte dei percorsi didattici, perlomeno della scuola secondaria (percorsi che nemmeno trattano la precessione degli equinozi) Fatto sta che attualmente, di fronte alla figura e all’opera dello storico romano, eminenti matematici o altissimi prelati della Chiesa cattolica, avanzano infelici invettive. Di fronte a tanta supponenza rispondono gli archeoastronomi moderni, tacciando a loro volta siffatti accademici di pressappochismo e di ignoranza totale rispetto a dati oramai ampiamente comprovati, quali l’allineamento equinoziale di monumenti megalitici edificati millenni addietro. In questo pesante clima di reciproca sfiducia i nostri modesti lavori potrebbero portare degli elementi probatori di assoluto rispetto, così perlomeno mi incoraggia a fare il fondatore della società di Archeoastronomia Ligustica, e così penso di indirizzare il mio impegno da qui in avanti e col vostro aiuto.
In conclusione, in quanto a dimostrazioni, c'è ancora tanto da fare, tenendo bene in mente l'approccio metodologico di cui s'è detto.
@ Fabio,
Belin, ma solo noi liguri abbiamo questa passione ?
:-P
Yman
Dev'essere che me l'avete trasmessa quando ho fatto la naja: nave Doria, Prima Divisione
Navale. Serg punt MItragliere/cannoniere. Motto : altius tendam
Mi compiaccio nel vedere che si procede! Grazie Yman per le precisazioni, adesso il punto di vista è molto più chiaro. Non starei ad aggiungere altro, perché il confronto è stato proficuo: non è indispensabile uscirne con le stesse idee.
Però mi conceda una precisazione: dov'è che ho detto che il Sole fa "boom"? Perché se l'ho detto, probabilmente mi sono espresso male. Ammetto di averlo pensato, in passato: ricordo un preciso passo del Vangelo dove questa ipotesi sembrava emergere, almeno simbolicamente. Ma mi sono anche ricreduto: ho persino eliminato un vecchio post dove cercavo di spiegare questa ipotesi.
Ciò che penso ora è che si profilano all'orizzonte due ipotesi. La prima è che alcuni elementi di questa curiosa simbologia indichino fenomeni che la scienza attuale non riesce ancora a spiegare: questa ipotesi è la più "gettonata" nei diversi messaggi mariani. La seconda è che ogni riferimento a possibili anomalie di carattere astronomico sia a sua volta un simbolo, il cui completamento è da ricercarsi altrove: forse un cambiamento coscienziale collettivo.
Grazie infine ad Anna per l'attenzione e la partecipazione!
quoto la seconda che hai detto.
Grazie a questo blog ed al suo dibattito in rete che ci permettono l'evoluzione coscienziale necessaria al salto quantico che ci attende. Segnalo l'ultima conferenza di Corrado Malanga del 30/11/19 ora su you tube, dal titolo: La Chiave Armonica dell'Universo.. . scienza, coscienza e superamento della dualità. Semplicemente geniale. Grazie che riservate dello spazio anche a chi è digiuno di astronomia ma è armato di buona volontà per capire dove si sta andando.
@Arcana,
Avevo esitato a scrivere « boom », poi mi sono detto che ci stava bene... evidentemente mi sbagliavo.
Con il termine « boom », volevo solo dare un immagine all’ipotesi catastrofica, non pensavo assolutamente a nessun tipo di esplosione, anche se....
In effetti, penso agli “effetti che la scienza non può ancora spiegare” ed immagino un sole coperto da macchie solari in maniera tale da divenire NERO COME SACCO DI CRINE (Ap., 6.12).
La scienza potrebbe spiegarlo ma non ancora perché mai accaduto da quando si osservano scientificamente le macchie solari. Infatti, il numero di macchie che appaiono sulla superficie del sole è stato misurato a partire dal 1700, e stimato all'indietro fino al 1500. La tendenza è quella di un numero in aumento, e i valori più grandi sono stati registrati negli ultimi 50 anni.
La superficie di un siffatto sole sarebbe in preda a convulsioni magnetico-magmatiche con emissioni di radiazioni aumentate.
Quanto a un cambiamento delle coscienze, un dramma come quello prospettato in certe profezie, con milioni di morti, può certamente contribuirvi. Ma l’esperienza mi dice che una volta ritrovato l’ordine, l’uomo ritroverà anche la sua superbia: cinicamente credo che miracoli in grande scala non esistano...
Yman
Grazie Yman, é vero, "boom" ci stava bene. Del resto anche io nei video ho usato la metafora dell'esplosione di luce, per rappresentare un fenomeno repentino e grandioso, che non so spiegare altrimenti ...
Nel mio girovagare in internet alla ricerca di notizie in merito mi sono imbattuta in questi articoli che avevo archiviato a suo tempo. www.altrogiornale.org/terra-attesa-ultima-superonda-galattica/ Articolo del 2007 di Paul A La Violette laureato in fisica e scienza dei sistemi. L'articolo descrive l'eventuale prossima esplosione del nucleo del centro della nostra galassia, la via lattea. Questa esplosione è nascosta alla vista perché a lungo annidata fra le costellazioni del Sagittario e dello scorpione. VERRÀ COME UN LADRO NELLA NOTTE. Quel giorno fatale verrà visto risvegliarsi be risplendere di una strana brillante luce di colore bianco/blu. Apparirà come una stella ospite, assai più splendente del pianeta Venere al suo massimo fulgore, segnalando l'arrivo della superonda galattica. Ho collegato questo articolo al pericolo letto del segno dello Scorpione pieno di insidie, ma che non ci sfioreranno, può darsi che prima avvenga il salto quantico dell'acquario.....spero questo mio scritto possa essere stato utile, altrimenti scusate molto per il disturbo. Grazie ancora. Anna
Brava Anna! Leggerò l'articolo, grazie! Questa osservazione si ricollega anche al commento di YMan al post "Heliofant - I, Pet Goat II", quindi rispondo a tutt'e due di là!
Nell'articolo: 2020 INIZIO DELLA RINASCITA dell'astrofisica Giuliana Conforto troviamo:....nel maggio 2019 il buco nero al centro della nostra galassia Sagittarius A* è improvvisamente divenuto 75 volte più brillante del solito. L'espansione universale sta accelerando in pochi anni!...... Ecc. Questo in riferimento all'onda galattica del precedente commento da me fatto.. eh sì che mi aspettavo il capovolgimento dei poli magnetici terrestri... Gli accadimenti futuri prossimi sembrano più complessi.. grazie e buona serata.
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