Rivolgo un sincero ringraziamento ai commentatori che
hanno finora partecipato al dibattito. Nel nostro secondo appuntamento si sono vivacemente incrociati i commenti di
:
ArRic (42)
Daniele (48)
Nicola Cancedda (56)
Alfonso (60)
Bastian C
La cifra fra parentesi indica l’età del commentatore.
Grazie a tutti.
Fabio Painnet Blade
Work in progress
In questo mini spazio dedicato ai
frequentatori del blog, vorrei sottolineare anzitutto la qualità degli
interventi meglio congegnati in relazione all’oggetto della passata
discussione, qualità che ci ha permesso, non solo di migliorare e completare i
capitoli del saggio di cui si è detto, ma anche di realizzarne uno tutto nuovo
che ci ha portato a concepire la possibilità, qui suffragata da elementi matematici
rilevanti, che gli antichi eruditi ebraici conoscessero, oltre al ciclo
precessionale degli equinozi, anche gli effetti e la durata di un fenomeno
dovuto una a ‘piccola’ oscillazione chiamata Obliquità dell’ eclittica che in un tempo di circa quarantamila
anni solari, definisce una variazione di due gradi dell’asse terrestre.
Nella successiva grafica (Tab. 1) abbiamo
schematizzato una linea del tempo di 539° precessionali che parte dal segno del
Leone (Lamech) e termina entro 19° del segno dell’Acquario più recente (Giuda),
secondo una figura ricavata dall’ informazione passataci da Nicola Cancedda nel
commentario del precedente post. Secondo questa rappresentazione, dall’inizio
dell’era dei Pesci, segnata sul grafico con la lettera J (Jesus), al segno del
Leone (Lamech correlato al 77x7 della Genesi) corrono 490 ° (gradi
precessionali).
La differenza
fra questi due intervalli temporali è = 49° precessionali (in Tabella 1 . Ab1- A J (Jesus)= 539°-490° )
270°precessionali corrispondono
a 1° dell’ Obliquità dell’ eclittica
(OE), oscillazione che
porterebbe l’asse terrestre a
inclinarsi in circa 40.000 anni,
di due gradi (da 22,5° a 24,5°).
Le fonti che si attengono a
questi dati sono
reperibili in rete,
ma dobbiamo dire che non
tutti gli astronomi sottoscrivono
questa stima.
Tab 1
Informazioni tratte dal sito di Adriano
Gaspani.
Con il nome
Stella Polare è comunemente identificata alpha Ursae Minoris, cioè la stella più brillante della
costellazione dell'Orsa Minore che attualmente risulta essere quella, più
vicina al Polo Nord Celeste. La Polare è una stella di seconda magnitudine ed è
attualmente situata a meno di un grado d'arco di distanza dall'intersezione
ideale tra la direzione virtuale dall'asse di rotazione della Terra e la sfera
celeste. Il moto approssimativamente conico dell'asse terrestre dovuto agli
effetti della precessione lunisolare implica un cambiamento della posizione
del polo nord celeste nel corso del
tempo. Il raggio della traiettoria descritta dalla posizione del polo è pari al
valore istantaneo dell'obliquità dell'Eclittica il quale varia lentamente
durante il tempo con un periodo di
circa 41000 anni, di conseguenza
la sua traiettoria non è un cerchio e
nemmeno una curva chiusa, ma è una curva
leggermente irregolare. Una conseguenza estremamente interessante dal
nostro punto di vista sarà che la posizione del polo boreale si sposterà
virtualmente sulla sfera celeste attraversando alcune costellazioni in modo che
con l'andare dei secoli e dei millenni varie stelle più o meno luminose avranno
la sorte di essere le più prossime al polo. Esse saranno quindi le stelle polari
tipiche delle varie epoche.
La
Sfera Celeste nella direzione del
Polo Nord
Celeste dell’anno 2000
Appare quindi evidente che
durante le varie epoche preistoriche e proto-storiche diverse stelle potevano
essere utilizzate come indicatrici della
direzione cardinale nord. Durante il periodo in cui furono costruite le grandi
piramidi nella piana di Gizah, in Egitto, la
stella polare fu alpha Draconis (Thuban), mentre durante l'età del
Bronzo , la stella luminosa più prossima al polo boreale fu k Draconis, sempre
nella costellazione del Drago. Durante l'età del Ferro, la stella visibile ad
occhio nudo che indicava la posizione del polo nord celeste fu invece b Ursae
Minoris, (Kochab) una delle componenti della costellazione del Piccolo Carro.
_____________
Tabella n° 2 riferita al commento n° 2 di Alfonso
* La cifra fra parentesi della tabella 2 indica la durata del ciclo secondo l'intervallo da
0 - 2000 d.C. di 1° 41'
_____________
Tabella n° 2 riferita al commento n° 2 di Alfonso
0 - 2000 d.C. di 1° 41'
* La durata in anni solari dell'intervallo sono stati corretti poiché quelli riportati nel
commento n° 2 (Alfonso) erano leggermente imprecisi. L'intervallo di 23° 26' si è
rivelato piuttosto attinente alle cifre estrapolate dai Testi biblici.
* Il dato relativo alla durata dell'intero ciclo dell'obliquità dell'eclittica di 41.000 anni,
relazionato all'intervallo di 23° 26' (al 2000 d.C.) , cioè 91' primi di grado (1° 31°)
relazionato a 41.000 anni, ha invece durata di 26.090 anni anziché di 25.454 anni
(40.000 anni). Quest'ultima stima difatti, indica la posizione dello zero astronomico
all'inizio del segno del Capricorno-Caino.
commento n° 2 (Alfonso) erano leggermente imprecisi. L'intervallo di 23° 26' si è
rivelato piuttosto attinente alle cifre estrapolate dai Testi biblici.
* Il dato relativo alla durata dell'intero ciclo dell'obliquità dell'eclittica di 41.000 anni,
relazionato all'intervallo di 23° 26' (al 2000 d.C.) , cioè 91' primi di grado (1° 31°)
relazionato a 41.000 anni, ha invece durata di 26.090 anni anziché di 25.454 anni
(40.000 anni). Quest'ultima stima difatti, indica la posizione dello zero astronomico
all'inizio del segno del Capricorno-Caino.
La tab 3 indica lo spostamento (angolare) di 1° 6' che si compie in 22.000 anni con inclinazione dell'asse terrestre al 2000 di 23° 36' e lo spostamento (angolare) di 0° 56' che si compie in 18.666 anni con inclinazione dell'asse terrestre valutata 23° 26' all'anno 2000 d.C. Questi risultati sono basati sulla velocità di oscillazione di 2° esatti in 40.000 anni, ovvero 1' (primo di grado) rispettivamente in 333,3 x 66' (22.000 anni) e 333,3 x 56' (18666 anni )