Durante il suo mandato presidenziale, Donald Trump ha favorito come nessun altro Presidente USA prima di lui la costruzione del Terzo Tempio di Israele, dichiarandosi a favore del riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele e ordinando lo spostamento nella città dell'Ambasciata americana. Il Terzo Tempio è l'elemento che lega i due apparenti antagonisti nella guerra Ucraina: Russia e USA, ai quali il Sinedrio di Israele ha chiesto di favorire la ricostruzione. Tuttavia, il Tempio di Gerusalemme potrebbe non essere (solo) un edificio, ma una rappresentazione dell'Ordine Cosmico. Le precedenti versioni del Tempio, andate distrutte, hanno rappresentato l'Ordine attuale, destinato a essere stravolto; il Terzo Tempio indica invece un Ordine Cosmico del tutto nuovo, destinato in ogni caso a manifestarsi: un "Nuovo Ordine", in cui il tempo è destinato a scorrere in maniera molto diversa da quella che consideriamo ordinaria. Nota tecnica: passando il mouse sopra i link con la sottlineatura (anche senza cliccare) si apre un popup che contiene i passi biblici a cui si fa rifermiento nel testo. Una corretta comprensione del testo è possibile soltanto se i passi sono conosciuti, oppure dopo averli letti.
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Il Nuovo Ordine Mondiale
L'espressione "Nuovo Ordine Mondiale" è la traduzione errata del motto latino "Novus Ordo Seclorum" riportato anche sul Grande Sigillo degli USA presente sulla banconota americana da un dollaro. In realtà, rispettando la grammatica latina, il motto dovrebbe essere scritto "Novus Ordo Seculorum", ma in questo caso esso richiederebbe 14 lettere anziché le 13 tanto care ai Padri Costituenti degli USA. La traduzione letterale del motto è "Nuovo Ordine
dei Secoli
", non "Nuovo Ordine Mondiale", o il suo corrispondente inglese "New World Order" (anch'esso di 13 lettere). Questa espressione non si riferisce ad un assetto politico o geopolitico, come temono i teorici del Great Reset: indica invece un nuovo assetto del Kosmos: il meccanismo che determina le posizioni degli astri e i loro moti.
[Platone - Il Politico, Capitolo 269]
L'Inversione e l'Età dell'Oro
In una precedente occasione, abbiamo già constatato come fonti antiche, come Platone ed Erodoto, suggeriscono che in tempi remoti, si verificarono periodi in cui l'ordine cosmologico era del tutto differente da quello attuale: il Sole sorgeva ad Ovest per tramontare ad Est e le stelle seguivano un percorso analogo. Nel "Politico", Platone riporta un dialogo tra Socrate il Giovane e un non meglio precisato Forestiero: nel corso della conversazione, Socrate il Giovane espone il contenuto di diverse "antiche leggende", di poca molto remota, che rivelano alcuni dettagli relativi a quei periodi di inversione cosmologica.
[Platone - Il Politico, Capitolo 269]
Secondo Socrate, l'universo è progettato espressamente per cambiare il proprio verso di rotazione. In alcune occasioni, esso è determinato dalla Volontà del Creatore, mentre altre Egli permette che i cambiamenti avvengano in maniera spontanea: in particolare, questo avviene quando gli scopi per il mantenimento di un determinato ordine sono stati raggiunti. Questa particolare gestione della macchina cosmologica, permette all'universo di "
conservare sempre il proprio identico stato": una proprietà che il Cosmo può mantenere, in contrapposizione con tutto ciò che è terrestre, che è per sua natura destinato a trasformarsi. Socrate chiarisce che l'inversione dei moti celesti consente al cosmo di mantenersi per quanto possibile in uno stato di eterno equilibrio, avulso da mutamenti che potrebbero sconvolgerne l'essenza, rendendo impossibile la vita: poche righe più avanti, chiarisce che "
ripercorrere all'indietro il proprio corso è, fra tutte le deviazioni, quella che meno lo allontana dal suo moto".
Anche Erodoto di Alicarnasso riferisce nelle sue "Storie" di improvvisi ribaltamenti del corso del Sole (ne abbiamo già parlato): nel corso degli 11.340 anni in cui i faraoni si avvicendarono al governo dell'Egitto, riferisce, "il sole cambiò quattro volte il suo oriente, levandosi due volte dove ora tramonta e tramontando due dove ora sorge, senza che nell'Egitto avvenisse alcun mutamento: né nella sua vita agricola, né nei suoi fenomeni fluviali, né per le malattie, né per le morti." (Storie, Libro II, Capitolo 142). Interessante notare che secondo Erodoto, che asserisce di riportare informazioni ottenute dai "sacerdoti Egiziani", il mutamento del corso del Sole non sembra alterare la quotidianità della vita sulla Terra, che procede senza interruzioni. D'altra parte, Erodoto non si sofferma a formulare ipotesi circa le possibili cause di questo straordinario evento: si limita ad osservare che esso avviene per cause ignote e in maniera relativamente improvvisa, senza che questo influenzi minimamente la vita sulla Terra.
Il testo di Platone invece è ben più problematico: Socrate ci invita a non considerare l'inversione come un semplice fenomeno meccanico, ma a guardare oltre, facendo uno sforzo di immaginazione e di audacia molto più ampio e deciso, arrivando a concepire un'inversione della freccia del tempo. Tutti abbiamo esperienza dello scorrere del tempo, tuttavia, sorprendentemente, in fisica non esiste alcuna legge che impedisca al tempo di scorrere in senso opposto. Il tema dell'irreversibilità del tempo è uno dei problemi insoluti della fisica, dal momento che nessuna legge della fisica moderna vieta al tempo di scorrere in direzione opposta a quella che percepiamo abitualmente. Piuttosto, esiste una legge, il Terzo Principio della Termodinamica, che parte dall'assunto osservabile che il tempo trascorre in avanti, anziché all'indietro, ma non spiega come mai ciò avvenga.
[Platone - Il Politico, Capitolo 269]
Socrate non parla espressamente di una inversione della freccia del tempo, tuttavia chiarisce che in occasione di una inversione, l'umanità viene quasi interamente spazzata via e chi sopravvive esperisce qualcosa di meraviglioso. Improvvisamente, le persone cessano di invecchiare e iniziano a ringiovanire, giorno dopo giorno, fino a tornare giovani, poi bambini, infanti, feti e infine sparire. Gli esseri umani di quei tempi cessano di essere generati da altri esseri umani, ma compaiono spontaneamente dalla terra, in genere con le sembianze di persone anziane, che iniziano il loro percorso a ritroso. Coloro che sono defunti, arrivato il loro momento, vedono il proprio corpo ricostituito e rinascono alla vita.
I periodi di inversione vengono descritti come epoche d'Oro, in cui l'umanità vive in armoniosa unione con Dio: non esistono famiglie, coniugi, figli; nessuno lavora, in quanto la Terra offre spontaneamente tutto il necessario per la vita; non esistono infine guerre, soprusi, sopraffazioni, perché non esiste la scarsità di risorse. Socrate procede nell'esposizione, riferendo che l'umanità di quei tempi è capace di parlare con gli animali e che le conversazioni sono finalizzate all'ottenimento di un più elevato livello di saggezza. Tutto ricorda la mitica "Età dell'Oro", ricordata da quasi tutte le mitologie del mondo come una remotissima epoca di assoluta beatitudine.
Innumerevoli Riferimenti
L'esposizione di Socrate riporta alla memoria innumerevoli riferimenti presenti nella Bibbia e nei Vangeli:
- La resurrezione dei corpi è nei discorsi di Gesù: è importante notare che la resurrezione dei defunti viene descritta nei Vangeli come una rinascita nella carne, che prevede anche la ricostruzione del corpo.
- Anche , come gli uomini dell'Età dell'Oro socratica. La Genesi non fornisce indicazioni circa la sua età anagrafica al momento della nascita, ma possiamo essere quasi sicuri che Adamo sia nato già adulto e completamente sviluppato.
- Nelle , Gesù descrive le benedizioni e le promesse per coloro che sono poveri in spirito, perseguitati per la giustizia e puri di cuore, implicando una futura condizione di felicità e pienezza nel Regno dei Cieli. Va detto tuttavia che il "Regno dei Cieli" non è soltanto una condizione fisica particolarmente gradevole, anche uno stato dello Spirito, che può essere raggiunto anche in questa vita.
- La perfezione del Regno dei Cieli è descritta anche .
- Nel Vangelo di Matteo, Gesù svela come è organizzata nel Regno dei Cieli. In effetti, questo passo può far nascere il legittimo interrogativo di come vengano al mondo le persone dopo la resurrezione; il Cristianesimo ha eliminato il problema alla base, stabilendo che la resurrezione è una e che chi la sperimenta, vive in eterno, dunque non c'è più alcun bisogno di un ricambio generazionale.
- Nei Vangeli non si parla di "fine del mondo", ma di "Fine dei Tempi", o di "": un tema di cui abbiamo parlato diverse volte, ma che qui interessa in relazione al fatto che l'espressione - molto precisa - utilizzata da Gesù indica che il tempo non è infinito.
Ritorno all'Eden
Secondo la Bibbia, l'esistenza nel pieno dell'Età dell'Oro, caratterizzata dall'assenza di malattie e morte, dalla permanenza di una pace assoluta e incorruttibile, dalla conduzione di una vita in perfetto equilibrio con se stessi e con la natura, venne sperimentata anche da Adamo ed Eva, in quello che siamo soliti chiamare "Giardino dell'Eden". Per i credenti, il raggiungimento di una simile perfezione è pertanto più un ritorno, che non un traguardo. In effetti, Socrate ammette che, poiché le inversioni degli astri sono avvenute molte volte in passato, è corretto parlare di ciclicità di questo tipo di eventi. L'idea che l'inversione dei moti celesti sia un fenomeno ciclico suggerisce di considerare Adamo come ultimo discendente di una specie di esseri umani generati dalla terra, che è sopravvissuto all'ultimo, grande sconvolgimento.
Comincia quindi ad assumere un senso differente l'espressione "Novus Ordo Seclorum". In effetti, la parola "seclorum/seculorum" è un genitivo: significa "dei secoli". Tradotta letteralmente, l'espressione significa quindi "Nuovo Ordine dei Secoli". Come possono i secoli, che sono unità di misura del tempo, assumere un nuovo ordine? Proprio ammettendo la possibilità di una inversione della freccia del tempo. In epoche molto remote, un "ordine dei secoli" speculare rispetto all'attuale, caratterizzò quella meravigliosa Età dell'Oro, che si manifesta in noi come un archetipico senso di nostalgia per la perdita di qualcosa di infinitamente prezioso. Il "Novus Ordo Seclorum" è pertanto la condizione, altamente desiderabile, di ritorno a quell'epoca meravigliosa, quando viveva - e tornerà a vivere - una "generazione Grande e Santa", almeno se paragonata a quella attuale, "malvagia e perversa".
Le Tappe dell'Inversione
Perché insisto tanto su questo concetto dell'inversione? Esiste una evidenza simbolica nei Vangeli, che lasci supporre che il percorso del Sole Precessionale debba volgersi indietro in maniera speculare, piuttosto che evolvere in qualunque altra maniera? In effetti ci sono diversi indizi, nei testi evangelici, che lasciano supporre un decorso del genere.
La rassicurazione iniziale: "nulla potrà farvi male". Prima che tutto abbia inizio, Gesù rassicura i discepoli in modo che conservino nel cuore le sue parole di speranza e di fede. Nel Vangelo di Luca, il Signore nomina 70 discepoli e li manda ad annunciare il Regno dei Cieli. Al loro ritorno, i discepoli raccontano "pieni di gioia" le gesta che hanno potuto compiere nel nome del Signore ed Egli conferma di aver già offerto loro . Lo scorpione e il serpente sono due costellazioni molto vicine. Il serpente è parte dell'Ofiuco: l'unica costellazione intersecante l'eclittica che non appartiene allo Zodiaco. Entrambe le costellazioni appartengono al "Quadrante Oscuro", che comprende Sagittario, Scorpione e Bilancia. Se la precessione procedesse linearmente, superato l'Acquario, dovrebbe attraversare il Capricorno e poi entrare nel Quadrante Oscuro, in Sagittario. Tuttavia il Signore ha offerto la possibilità di "camminare sopra" le minacce del quadrante oscuro. In che modo? L'espressione "il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni" è ambigua perché non si capisce se il percorso debba attraversare il quadrante, che viene messo in condizioni di non nuocere, o se sia necessario intraprendere un percorso differente. Mi pare ragionevole pensare, alla luce dei passe seguenti, che l'alternativa prevista sia la seconda.
L'Annuncio: "Basta!". Giunto il tempo, il Signore annuncia simbolicamente che il tempo cronologico . Nella corrispondenza celeste, dove ad ogni Apostolo corrisponde un'Era Astrologica, ogni spada corrisponde a un confine d'Era. Una lettura superficiale del passo, di cui tra l'altro abbiamo già parlato, può indurre a pensare che i dodici Apostoli presentino al Signore due spade, ma l'assenza di indicazioni esplicite in tal senso, consente di formulare una ipotesi differente. A mio modesto avviso, in questa occasione ciascuno degli Apostoli possiede una spada, come tra l'altro viene espressamente richiesto da Gesù. Quando i Dodici si dispongono in cerchio (come i Cavalieri della Tavola Rotonda), ciascuno brandendo la propria spada con la mano destra, si viene a formare una configurazione che trova immediata corrispondenza nell'ordine celeste, dove le 12 Ere Astrologiche, che corrispondono ai 12 Apostoli, sono delimitate da linee di confine, alle quali corrispondono le 12 spade. Le spade scandiscono quindi l'alternarsi delle Ere e più in generale lo scorrere del tempo: l'affermazione «Signore, ecco qui due spade!» può significare: "ecco, Signore, tu stai per essere consegnato, ma noi abbiamo preparato una nuova Era Astrologica che è pronta a trascorrere, per quando tutto questo sarà finito". Per tutta risposta, Gesù dimostra di opporsi con determinazione e vigore al progetto dei Dodici, fondato sul sostanziale mantenimento dello "status quo", ed esclamando "Basta!", annuncia l'approssimarsi di un tempo in cui questa modalità di esistenza non ci sarà più.
I Cavalieri della Tavola Rotonda |
I prossimi passi si riferiscono a episodi successivi alla Passione di Cristo e quindi all'inversione dei tempi: ci troviamo quindi già nel nuovo ciclo retrogrado, in cui la precessione degli equinozi procede in senso antiorario.
A cose fatte: "Spezzò il Pane". La nostra ipotesi, già esposta in un post del 2021, è che la vita terrena di Gesù, così come viene raccontata nei Vangeli, corrisponda al percorso di "questa Generazione", iniziato circa 13.000 anni fa, all'inizio dell'Era del Leone. La vita di Gesù dopo la Resurrezione è invece la "Generazione Grande e Santa" che l'umanità è destinata a generare dopo il complicato periodo della Grande Tribolazione. Nel mezzo, deve avvenire una modificazione profonda, di portata tale da causare la scomparsa del mondo che conosciamo oggi e l'avvicendamento di "Nuovi Cieli e Nuova Terra". Il Vangelo di Luca narra un episodio molto poetico, quasi onirico, che ha come protagonisti , sulla strada tra Gerusalemme ed Emmaus. Mentre chiacchierano lungo il cammino, i due discepoli incontrano il Signore, ma non lo riconoscono, solo fino al momento in cui Egli, a tavola, "spezza il pane". Nel parallelo astronomico, gli Apostoli sono le 12 Ere Astrologiche e l'atto di "spezzare il pane" identifica la traiettoria del Sole, che attraversa la costellazione della Vergine, anticamente chiamata "casa del Pane". L'episodio, proiettato sulla volta celeste, è rivelatorio: ci informa che dopo la Tribolazione e tutti gli eventi annessi e connessi, il Sole potrebbe diventare irriconoscibile, al punto tale che saremmo in grado di riconoscerlo soltanto in base alla traiettoria che compie. Comunque la traiettoria è anche una informazione importante: ci informa che la macchina astronomica è ancora integra e i suoi movimenti restano ancora riconoscibili.
La prima Era: "la pesca sul Lato Destro". Nei Vangeli ci sono due episodi di "pesca miracolosa": avviene all'inizio della predicazione di Gesù e segna il primo incontro del Signore con Pietro. In questo frangente, Gesù si limita a invitare Pietro a prendere il largo e gettare le reti, senza accennare a particolari accortezze. Del episodio, invece, abbiamo già parlato in un post di Carmen del 2021, dove abbiamo accennato alla genesi del numero 153. Ciò che importa sapere ora è che quell'episodio avviene dopo la resurrezione di Gesù, ossia in quel periodo della vita del Cristo che corrisponde all'esistenza dopo la Tribolazione e l'inversione. I due episodi di pesca vanno letti in maniera sinottica: in entrambi, il soggetto pescatore è Pietro, che abbiamo già identificato come apostolo corrispondente all'Era dei Pesci. A questo punto è interessante notare che la costellazione dei pesci è particolarmente asimmetrica rispetto all'eclittica: i due pesci che rappresenta appartengono interamente all'emisfero boreale celeste. Pertanto, nella attuale configurazione della macchina celeste, in cui il Sole Precessionale ruota in senso orario, la barca che trasporta il Sole lungo l'eclittica, si trova i due pesci sulla sinistra, come rappresentato nella clip qui nel seguito. Affinché i pesci debbano manifestarsi sul lato destro, è invece necessario che il Sole Precessionale proceda a ritroso e questo potrebbe avvenire solo se la macchina celeste invertisse il proprio moto.
Il futuro: "Seguimi!". Il Vangelo di Giovanni si conclude in maniera diversa dagli altri: qui Gesù non ascende al Cielo, , accompagnato dai Suoi Apostoli. Pietro, cui corrisponde l'Era dei Pesci, è l'Apostolo che gli cammina a fianco e i due sono seguiti da Giovanni: il "discepolo che Gesù amava". Il tema delle corrispondenze tra Apostoli ed Ere Astrologiche è stato uno dei primi che abbiamo affrontato nel blog: precisamente, in un post del 2016. In quella sede avevamo concluso che a Giovanni corrispondesse l'Era del Toro, perlomeno facendo riferimento all'elenco degli Apostoli citato nel Vangelo di Marco. La scena che chiude il Vangelo di Giovanni sembra suggerire che l'Era destinata a trascorrere appena dopo la Resurrezione è, nuovamente, l'Era dei Pesci: una possibilità che richiede l'inversione della macchina cosmica. Giovanni, l'Era del Toro, attende pazientemente il proprio turno, che evidentemente si presenterà in un tempo futuro, quando la rotazione precessionale riporterà il Sole più vicino alla metà dell'emiciclo.
Farsi Piccoli, Come Bambini
Alla luce di quanto abbiamo appena elencato, non suonano strane le parole di Gesù relative alla seconda nascita e alla necessità di ? Come tutti i passi evangelici, i livelli di significato sono molteplici: il livello più importante è quello spirituale, che in questo caso invita il lettore a liberarsi dalla malizia, dall'attitudine a programmare l'esistenza e agire in base a convenienza, prendendo come riferimento la semplicità dei bamibini appena nati, la cui principale preoccupazione è gestire il senso di meraviglia che li pervade, mentre osservano il mondo per la prima volta. Il secondo livello ci riconduce a una considerazione fatta un po' di tempo fa, secondo cui i "comandamenti" di Gesù sono semplicemente avvertimenti di fenomeni che devono necessariamente verificarsi, in quanto espressione della Volontà del Padre. In questa specifica occasione, Gesù sembra delineare l'esistenza di una corrispondenza biunivoca tra il "farsi piccoli, come bambini" e "entrare nel Regno dei Cieli": entrare nel Regno e sperimentare l'assenza di malattia e morte, implica diventare piccoli, ossia vivere una esistenza in cui il tempo scorre all'indietro.
Personalmente non penso che lo scorrimento inverso del tempo richieda a ciascuno di rivivere esattamente le medesime esperienze che ha passato nel corso della vita che noi chiamiamo "ordinaria", anche perché questo implicherebbe il dover ripercorrere, anche se a ritroso, il cammino di malattia e dolore, anche se con la consapevolezza che prima o poi la giovinezza arriverà e porterà con sé energia e salute. Penso invece che lo scorrimento inverso del tempo implichi e consenta un certo grado di libertà: sufficiente a dare la percezione dell'esistenza del libero arbitrio.