Avevo promesso che saremmo ritornati a parlare del numero più discusso di tutti: il 666. E' arrivato il momento in cui posso fornire qualche informazione più precisa, relativamente all'intuizione avuta qualche giorno fa, che mi aveva spinto a fornire alcune informazioni poco chiare e poco dettagliate in calce ad un vecchio post.
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Il primo passo che ho fatto per affrontare il tema del seicentosessantasei, è verificare in quali passi della Bibbia (comprendendo nel termine il Vecchio ed il Nuovo Testamento) esso viene citato. Io normalmente faccio riferimento al favoloso sito
www.laparola.net
, che permette di trovare con un click tutti i riferimenti biblici dove è contenuta una parola o una frase.
La ricerca della parola "
seicentosessantasei
" restituisce i seguenti riferimenti:
seicentosessantaseiQuesta espressione appare in 4 versetti:1Re 10:14Ricchezze e potenza di Salomone2Cr 9:13-29; 1:11-17 (Mt 6:29)(Sl 62:11; Ec 5:12) Il peso dell'oro che giungeva ogni anno a Salomone era di seicentosessantasei talenti, 2Cronache 9:13Ricchezze di Salomone(=1R 10:14-29; 4:21-34) Il peso dell'oro che giungeva ogni anno a Salomone era di seicentosessantasei talenti, Esdra 2:13figli di Adonicam, seicentosessantasei;Apocalisse 13:18Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia, perché è un numero d'uomo; e il suo numero è seicentosessantasei. |
L'ultimo passo è quello dell'Apocalisse di Giovanni, che ha reso celeberrimo il 666, associandolo alla cosiddetta "bestia". Ma la ricerca fornisce una prima indicazione importante: il 666 non è un numero limitato al solo contesto della Fine dei Tempi (anche se è possibile che in quell'occasione, il suo significato emerga più chiaramente). Lo stesso Salomone adopera il numero 666 con una certa disinvoltura, ammettendo che l'intero ammontare dei suoi "guadagni" ammonti a 666 talenti.
San Giovanni inoltre, fornisce alcuni indizi importanti: il primo è il fatto che definisce il numero 666 come un "numero d'uomo", sottintendendo il fatto che evidentemente il 666 è un numero che l'uomo ha la facoltà di riscontrare nella propria realtà, nel proprio ambiente. Il secondo è il fatto che lo stesso autore del Libro della Rivelazione (questo l'altro nome dell'Apocalisse), ritenga che i lettori
dotati di intelligenza
, dovrebbero essere in grado di calcolare questo numero. Ma prima di procedere, occorre una importante digressione.
La mia opinione circa la presenza di simbologia astronomica ed astrologica nelle Scritture è ben nota: è il motivo per cui ho aperto questo blog e per cui ho prodotto - con i limitati mezzi di cui dispongo - i video sul canale youtube. Il mio intento è quello di sensibilizzare il pubblico verso una tematica che per troppo tempo è stata considerata alla stregua di un gioco per bambini. D'altra parte, la banalizzazione operata da parte di certi autori poveri di Spirito e di Intelligenza che ritengono di poter ridurre la Religione Cristiana ad un "culto solare" di derivazione egizia - e che in virtù delle loro banalità si sentono arrivati ad importanti risultati - è dietro l'angolo. Il parallelismo tra astrologia e Religione Cristiana può essere compreso soltanto se l'uomo impara a capire quale è il proprio ruolo in questo schema.
I temi di Fede non possono essere dissacrati o "ridotti" a pura questione di forma. Non ci si può accontentare di attribuire il titolo di
Religione
ad un insieme organizzato di
ipotesi
, di
suggestioni
o di
credenze
. Poco importa se si struttura il proprio modello mentale partendo dalla Genesi Biblica, dalla teoria di Darwin o dal dogma
pastafariano
. Non fa differenza: credere non basta!
Intendiamoci: ognuno di noi ha un proprio modello di
Kosmos
(termine greco che indica proprio il
mondo percepito
), anche io. Ognuno di noi tende a fare ipotesi e affinare il proprio modello, in modo da renderlo più conforme alla realtà osservata. Nulla da obiettare fin qui: è "metodo scientifico" e va benissimo. Ma il confine al di là del quale la scienza non
deve
essere più applicata è esattamente confine oltre il quale essa non
può
essere applicata, ossia nei contesti dove non esistono riscontri sperimentali, come ad esempio all'interno dei territori della Coscienza, intesa come quel
qualcosa
che tutti noi riusciamo a percepire quando
ci accorgiamo di esistere
.
Le Religioni propriamente dette non si possono accontentare di raccontare all'uomo come è venuto al mondo: devono aiutare l'uomo a comprendere quale sia lo
scopo della sua esistenza
E si badi bene che anche se nessuno di noi può dare una risposta certa a questa domanda, tutti siamo in grado di capire quando qualcuno cerca di propinarci una risposta
falsa
.
L'uomo è ben di più di un insieme di pensieri: è di più del proprio corpo ed è di più di tutto ciò che può dire, fare o pensare, proprio in virtù di quel
qualcosa
. La chiave per la soluzione dei Grandi Misteri chiedersi, in ogni momento, il motivo per cui
quel qualcosa
si trova qui, in questo istante, a percepire se stessa, immersa nella "realtà" che la circonda. E' l'antico indovinello della Sfinge, la cui soluzione è sempre e soltanto l'uomo, che costituisce l'anello di congiunzione tra l'Universo e la Coscienza che lo osserva.
Gli insegnamenti di Cristo non si soffermano tanto a raccontare all'uomo come è venuto al mondo: sono finalizzati soprattutto alla costituzione di un
Io cosciente
, che sia in grado di superare le prove della vita, acquisendo consapevolezza e coscienza di sé. I simboli astronomici presenti nei testi sacri rivelano l'esistenza di meccanismi celesti non immediatamente percepibili, che possono riservare importanti sorprese, generando esperienze che contribuiscano in maniera determinante alla costruzione di quell'
Io cosciente
.
L'
Io
è il punto di partenza ed il punto di osservazione. Tutti i simboli sono progettati per poter essere decodificati a partire dalla prospettiva privilegiata dell'Uomo. Così, Sole e Luna appaiono perfettamente sovrapponibili soltanto dal punto di vista di chi sta sulla Terra: se l'uomo fosse un essere in grado di percorrere gli spazi siderali, la simbologia presente nei suoi testi sacri, sarebbe completamente differente.
Il numero seicentosessantasei è pertanto un numero relativo ad un fenomeno che può essere percepito soltanto dal punto di vista di un uomo.
Ora occorre una riflessione. Uno dei fondamenti della simbologia, è che i simboli devono poter essere interpretati o decodificati, anche quando cambia il contesto in cui tali simboli vengono osservati. Il che pone diversi problemi, perché anche le menti più fervide faticano ad intuire come potrebbe essere il futuro: come si fa pertanto a rendere un simbolo
eterno
? Nell'antichità, si è cercato di fare riferimento, nella creazione di un simbolo, alle Leggi della Natura, ossia a quegli aspetti della realtà che non cambiano attraverso i millenni.
Uno dei grandi problemi connessi all'utilizzo dei numeri nella creazione dei simboli, è il fatto che un numero deve normalmente essere accompagnato da una notazione scritta che permette di esprimerlo e (non sempre, ma molto spesso) da una unità di misura. Il primo requisito pone numerosi problemi, dal momento che la grafica ha una presa immediata sull'immaginazione.
Ad esempio, molti hanno ritenuto significativo l'anno 2002, in quanto il numero 2002 è palindromo. Tuttavia, il contesto sociale e culturale può alterare molto la percezione relativa alla validità di un simbolo:
- per gli Ebrei, l'anno 2002 era il 5762/63
- per un Centurione Romano, 2002 si scrive MMII, che non è palindromo
- in base 16, 2002 si scrive 7D2
Per questo motivo, gran parte dei simboli non fanno ricorso a proprietà numeriche, ma a proprietà
geometriche
: le proprietà delle figure piane e dei solidi - specialmente quelli Platonici - sono inalterabili e possono essere efficacemente essere usate per trasmettere delle informazioni. Così, il
bacio di Giuda
, diventa la condizione di tangenza tra il disco solare ed il confine dell'Era dell'Acquario.
Tuttavia, esiste una particolare tipologia di numeri, che può essere utilizzata per produrre simboli, rimanendo certi che non perderanno la loro efficacia: sono i numeri utilizzati per rappresentare dei
rapporti
tra grandezze. Un
rapporto
vive grazie alla propria indipendenza sia dalla notazione grafica, sia dall'unità di misura.
Un altro criterio per riuscire a generare simboli molto longevi è attribuirli a fenomeni che non cambiano il proprio aspetto nel corso del tempo. In questo senso, nessun essere umano, nel corso dei millenni può mai aver pensato che sulla Terra potesse esistere qualcosa di eterno. Delle 7 Grandi Meraviglie del mondo antico, soltanto la Piramide di Cheope sopravvive e il suo aspetto è profondamente diverso da quello originale. La Terra è il regno dove
tutto cambia
, pertanto gli unici riferimenti che possono sopravvivere nel tempo sono quelli che stanno
in cielo
.
Riassumendo, il 666:
- deve esprimere un rapporto tra grandezze;
- deve riferirsi ad un fenomeno osservabile da un essere umano;
- deve essere un fenomeno celeste.
Ben due delle quattro corrispondenze relative alla parola seicentosessantasei, anno riferimento a Salomone: esprimono il numero di talenti che ogni anno il Re riusciva ad introdurre nei forzieri del palazzo. In effetti, l'immagine del talento d'oro, una moneta di luccicante metallo giallo, ricorda già di per sé l'immagine del disco solare. Ma Salomone è anche l'
uomo del Sole
: colui che utilizza l'eclittica come architrave del Tempio di Gerusalemme e che deporrà su di essa i trenta denari che poi saranno offerti a Giuda per il Tradimento. Questo almeno è ciò che risulta leggendo la
Storia Araba della Croce Santa e dei Trenta Denari
.
Convinto che la figura di Salomone sia intimamente legata al Sole, ho cercato di verificare gli attributi che caratterizzano il Sole quando viene
osservato dalla Terra
, cioè
dal punto di vista dell'uomo
. Ebbene, osservando il Sole dalla Terra, il disco solare appare sotteso da un angolo di poco superiore al mezzo grado.
In astronomia, si è introdotto il concetto di
diametro angolare
, che esprime l'ampiezza dell'angolo entro cui è osservabile un oggetto distante. Nel caso del Sole, l'ampiezza del diametro angolare è pari a:
Diametro Angolare del Sole e della Luna |
Correndo il rischio di essere triviale, preferisco ricordare che un grado angolare è formato da 60
primi
(indicati con l'apice singolo: ' ) e che ogni primo angolare è composto da 60
secondi
(indicati con l'apice doppio: " ).
Pertanto un grado angolare è composto da 3.600 secondi d'arco:
1° = 60' = 3600"
La misura del Sole visto dalla Terra varia quindi da un minimo di 1.889 secondi d'arco ad un massimo di 1.953 secondi d'arco. Il motivo per cui si verifica questa variazione è il fatto - per i
non
terrapiattisti - che l'orbita terrestre è irregolare: secondo Keplero è ellittica e il Sole occupa uno dei fuochi. In buona sostanza, esistono periodi dell'anno, corrispondenti alla stagione invernale, in cui la Terra risulta più vicina al Sole, pertanto il Sole appare leggermente più grande. In altre parole:
"Il diametro apparente del Sole visto dalla Terra varia, però, durante l’anno, in corrispondenza dell’avvicinamento o dell’allontanamento del pianeta alla stella lungo la sua orbita. Durante un anno tropico, infatti, il diametro solare apparente passa da un minimo di 1888 ad un massimo di 1952 secondi d’arco, comportando un valor medio di 1923 secondi d’arco. Giorno per giorno, grazie ad almanacchi astronomici, è possibile conoscere la dimensione apparente del diametro, tabulata a partire dal diametro fisico standard della stella."
Tra l'altro, equinozi e solstizi non si verificano in corrispondenza di perielio ed afelio dell'orbita, ma in
prossimità
di questi.
Orbita terrestre, con evidenza di perielio, afelio, equinozi e solstizi |
Volendo esprimere l'angolo giro in secondi d'arco otteniamo il numero seguente:
360° = 1.296.000"
Siamo veramente ad un passo dal 666, ma prima di arrivarci, mi preme dire che il concetto di
diametro angolare
è molto pertinente qui, perché la presenza di un angolo permette di prescindere dal concetto di
distanza
e quindi di
misura
. Il diametro angolare del Sole è pari a 1.923 secondi d'arco anche per un terrapiattista: qui non ci stiamo affidando a
credenze
, ma ci limitiamo alla mera osservazione del
Kosmos
.
Il 666, dicevo, deve essere pertanto un rapporto. In particolare:
il numero 666
esprime il rapporto
tra la dimensione apparente del Sole
(il suo diametro angolare)
e l'angolo giro
... in due precisi giorni dell'anno!
esprime il rapporto
tra la dimensione apparente del Sole
(il suo diametro angolare)
e l'angolo giro
... in due precisi giorni dell'anno!
Nel corso dell'anno, esistono due momenti in cui il disco solare appare uguale ad esattamente 1 seicentosessantaseiesimo dell'angolo giro. In tali giorni, il Sole appare sotteso ad un angolo di 1.945 secondi d'arco:
1.296.000" / 1.945" = 666
In altre parole, il numero 666 esprime
il numero di volte in cui il disco solare può essere inscritto nell'eclittica
. Più semplicemente, se immaginassimo di eseguire il copia/incolla dell'immagine del Sole in modo da ricoprire interamente l'intera eclittica, dovremmo allineare 666 dischi dorati!
Ogni talento di Salomone è pertanto il disco solare. Questo porta ad alcune considerazioni molto interessanti che permettono di risolvere il mistero del 666, definito nell'Apocalisse "numero d'uomo": certo che è un numero d'uomo, dal momento che la proporzione ha valore solo quando si osserva il Sole dalla Terra, ossia dal
punto di vista
di un uomo.
Occorre pertanto calcolare quali sono i giorni in cui il Sole assume questa dimensione tanto particolare. Per arrivare alla soluzione, mi sono rivolto alla Nasa, in particolare all'
Earth System Research Laboratory
, che pubblica un
documento excel
che consente di calcolare la distanza del Sole dalla Terra in ogni giorno dell'anno, applicando le formule di
Jean Meeus
. Ho integrato il documento con la formula proposta dallo stesso Jean Meeus per calcolare il diametro apparente dei corpi celesti del sistema solare, riportata nel volume "Astronomical Algorithms", quindi ho calcolato il rapporto tra l'angolo giro e la dimensione trovata.
E ho ottenuto due date 8 Febbraio e 29 Novembre (Cliccare
QUI
per scaricare il foglio excel con tutti i calcoli):
Le osservazioni esposte in questo post potrebbero apparire un esercizio abbastanza sterile, una semplice coincidenza non particolarmente significativa. La mia personalissima opinione è che non ci troviamo di fronte ad una semplice coincidenza. Quanto è stato appena esposto mette in evidenza il fatto che il numero 666 rappresenta il rapporto tra le due grandezze più significative ai fini della misura della rotazione precessionale. Scaturisce infatti dal confronto tra le dimensioni apparenti dell'eclittica (il quadrante dell'orologio precessionale) e del disco solare (la lancetta del medesimo orologio).
Nel post Messaggi, Lettere e Commenti abbiamo sviluppato il tema relativo all'identificazione del "Dragone Rosso" di Ap. 12, evidenziando come nella creatura sia possibile intravedere la rappresentazione simbolica del meccanismo precessionale e della sua emanazione più diretta: il tempo cronologico. La Bestia destinata a prenderne il posto rappresenta il medesimo meccanismo, in un particolare periodo di tempo avente una durata approssimativa di tre anni e mezzo: prevediamo che tale periodo si debba verificare - forse - in seguito al "Salto dell'Era dell'Acquario".
Sembra quindi sistemato un ulteriore tassello simbolico: quello che identifica il 666 come il "numero della Bestia". Se il Drago e la Bestia sono una rappresentazione della meccanica precessionale, il 666 è il numero che meglio degli altri ne esprime le proprietà.